VINI DA AGRICOLTURA BIODINAMICA (Certificazione Ecocert)
“Le ciel donne naissance, la terre nourrit et l’homme affine”
(“Il cielo origina, la terra nutre e l’uomo affina” – Bernard de Clairvaux, 1091-1153)
Il Cielo
La biodinamica è l’unico tipo di coltura agricola che, con l’aiuto del contadino, unisce le forze del cielo e della terra. È praticata su tutta la tenuta con precisione e rigore affinché le nostre uve siano colme di forze solari e terrestri. La potatura e tutti i lavori in vigna seguono i grandi ritmi naturali (calendario Maria Thun). La vendemmia è decisa in prossimità dell’optimum tenendo conto di un’approccio empirico (colore delle bucce e dei vinaccioli) e analitico (zucchero, acidi, pH, calendario di Maria Thun). Lo zolfo, il rame e la calce mi permettono di combattere le malattie crittogamiche e i vermi dell’uva sono “confusi sessualmente” su tutto il territorio di Trépail. Per quanto riguarda gli altri predatori (acari, cicaline, tignole), gli uccelli mi aiutano poiché grazie alla presenza d’erba sulle vigne, offro loro “vitto e alloggio”.
La Terra
Il suolo delle nostre vigne è ricoperto d’erba di diverse specie per ricostituire una struttura graduata che crea un nuovo spazio di vita (fauna ausiliare, piccoli funghi, vita microbica), tutto questo per amplificare la “musica” biodinamica e favorire la creazione dell’humus, fonte di fertilità , di forza di vita, di porosità e di immunità . In questo modo, i concimi, poco importa di quale formula (minerali, organo-minerali o organici), sono banditi in modo da lasciar traspirare il terroir fino nel bicchiere. Il basalto (roccia vulcanica) è utilizzato ogni tanto poiché ricco di oligoelementi (disponibili unicamente nella vita microbiologica del suolo).
L’Affinamento
I principi che reggono il mio lavoro in cantina sono identici a quelli nella vigna: precisione, rispetto della vita e dei suoi ritmi, ricerca della purezza. Per questo l’uso della botte è primordiale (forma e materia). Tutti i lavori e le pratiche enologiche sui vini devono restare semplici per accarezzare la purezza e preservarla. Torchiatura tradizionale, aggiunta di una soluzione solforosa la più discreta possibile, chiarificazione statica, lieviti indigeni, nessun passaggio a freddo o riscaldamento della cantina, nessuna inseminazione con batteri lattici, nessuna colla ne filtraggio. La tecnologia è accettabile solo se permette di conservare l’essenza del vino. Il travaso e l’imbottigliamento sono effettuati seguendo i ritmi lunari. La fermentazione malolattica è sistematica poiché permette di stabilizzare i vini e limitare l’utilizzo di zolfo. Inizia spontaneamente e in modo variabile a dipendenza dell’annata, questo comporta un imbottigliamento tardivo ( in agosto/settembre dell’anno seguente).
Aromi e colori, Riflessi di Stagioni
Per il piacere del corpo e dello spirito, vinifico senza alcun assemblaggio di annate, affinché il clima scolpisca i contorni del vino e stimoli la nostra conoscenza.