Rosso Gheddo
Rosso GheddoI nostri viaggi nella Vallée d’Aoste ci hanno portato a scoprire gemme piccole e inaspettate, la più nuova delle quali è la Cantina di Cuneaz Nadir. La famiglia Cuneaz è situata a Gressan, alle porte di Aosta e possiede 0,5 ettari dove coesistono un mix locale di vitigni, alcuni dei quali sono stati piantati oltre 100 anni fa. La “cantina” è una delle stanze della loro casa, dove risiedono alcuni Barrique e alcune botti, nata nel 2009 ma esistente già dai tempi del nonno di Nadir. Vengono prodotte poche migliaia di bottiglie ma in modo totalmente rispettoso dell’ambiente, nessun trattamento chimico o pesticida.
In cantina la filosofia è la medesima, e si cerca sempre di esaltare e rispettare il frutto che con molta attenzione e amore si è portati a casa. Vini naturali, non nel riconoscimento o nella certificazione legislativa, bensì, cosa più importante, naturali nella sostanza. Petit rouge, Vien de nus, Fumin e Vuillermin gli autoctoni Pinot noir, Moscato, Pinot gris e Gewurztraminer gli internazionali: uve che regalano etichette originate da vitigni piantati anche oltre un secolo fa. Bottiglie frutto di amore e passione incondizionata per la propria terra e per le proprie origini.
http://www.vininaturali.it/produttori/aosta/la-cantina-cuneaz/
€19.80
Frappato
FrappatoPIANOGRILLO
La casa è da secoli sulla collina del Pianogrillo. Una vera “Manor” siciliana, distesa tra cipressi e olivi saraceni, affacciata sulla piana dell’Acate, nell’antica contea di Modica e Chiaramonte. Durante il medioevo torre d’avvistamento contro i pirati saraceni, fu trasformata nel 1700, in dimora padronale in stile ragusano, con cappella gentilizia e cantine interrate a volta tufacea.
Sorge in posizione panoramica al margine della zona archeologica di Akrillai, antichissimo insediamento neolitico dai contorni misteriosi e perduti nella notte dei tempi.
Ancora oggi a Pianogrillo restano antiche mole da olio in pietra lavica, risalenti al III secolo d.c. e, all’interno della stessa azienda, un’antica necropoli paleocristiana ubicata nella zona di San Nicola.
Fu antico feudo, per più di 300 anni,dei baroni Piccione di Grassura e del Molino d’Immezzo , originari di Acireale ma trasferiti al nord inseguendo le loro carriere, trasformato oggi in moderna azienda agricola da Lorenzo Piccione di Pianogrillo, ultimo discendente dei baroni, che si occupa della gestione, un siciliano di ritorno e di… rito ambrosiano…
Superfice coltivata complessiva oltre 80 ettari.
VIGNE
Estensione: 4 ettari vitati / 2 ettari in impianto
Quota media 480m slm
Marna calcareo argillosa
Portainnesto RU.140
Tecniche impianti: Guyot, Alberello a pedale d’olivo, Cordone speronato, Alberello
Cultivar trattate: Grillo, Nero d’Avola, Frappato, Grecanico, Carricante.
Produzione totale 30.000 bottiglie vendemmia 2015
LA NUOVA CANTINA
Costruita nel 2014 la nuova cantina, con sistemi ad impatto ambientale zero, contiene i vinificatori da 50hl e i tini troncoconici da macerazione da 25hl, nonché botti ed impianti di imbottigliamento sotto azoto.
Metodi di vinificazione: Vinificatori in acciaio da 50hl, tini troncoconico da 25hl, tini da 7hl per microvinificazione e inoculo mosto. Lieviti autoctoni e/o selezionati.
Tecniche in vinificazione: macerazione, follatura manuale, rimontaggio e délestage, svinatura, bâtonnage.
Tecniche in affinamento: botti in rovere di slavonia da 25h, tonneaux in castagno dell’Etna, acciaio, tini troncoconici in rovere francese da 22hl.
Vigneto di provenienza vigna pianogrillo
Esposizione sud
Altitudine480 metri
Superficie3 ettari
Allevamentoguyot con metodo biologico e alberello
Anno di impianto1990
Terreno calcareo argilloso
Resa per ettaromax 70%
http://www.pianogrillo.it/it/azienda
€12.30
Pignolo
PignoloDa uve selezionate di vitigno Pignolo, da vigneto di proprietà localizzato nel comprensorio del comune di Torreano di Cividale (UD).
Prima vendemmia annata 2007.
Si ritiene che questo vitigno autoctono fosse conosciuto e coltivato già prima del 1600; riscoperto e recuperato alla fine degli anni ’70, in quanto quasi scomparso.
€21.70
Pelaverga Divicaroli
Pelaverga DivicaroliNOTE: il Pelaverga coltivato fin dal XV secolo sulle aree collinari attorno a Saluzzo, antica capitale dell’omonimo Marchesato, non è da confondere con il Pelaverga da cui si ricava il Verduno Pelaverga Doc: si tratta infatti di vitigni omonimi ma differenti e che non condividono alcuna parentela genetica.
UVE: Pelaverga
VIGNETO DI PROVENIENZA: diversi appezzamenti nel territorio di Saluzzo
Esposizione: Sudest
Altitudine: 400m/slm
Superficie: 3.000
ceppi/ha: 2.000
Sesto impianto:1×2,5
ALLEVAMENTO: guyot
ANNO DI IMPIANTO: 1975
RESA PER ETTARO: 60 q/Ha
TERRENO: suolo acido, ricco di scheletro e argilla
€10.80
Bonarda Oltrepò Pavese DOC Frizzante
Bonarda Oltrepò Pavese DOC FrizzanteL’Oltrepò Pavese Bonarda Frizzante Calatroni, rappresenta la versione più briosa, del tradizionale vino quotidiano dell’Oltrepò Pavese. E’ un vino da bere giovane, reso particolarmente piacevole da una nota frizzante. Fa ormai parte a pieno titolo della storia e della cultura eno-gastonomica del territorio padano.
Cabernet Franc
Cabernet FrancDietro al nome Gradis’ciutta, località nel cuore del Collio da secoli generosa di ottime uve e marchio dell’azienda, c’è Robert Princic: l’anima di questa realtà in continua evoluzione, sempre attento alla qualità e alla genuinità dei suoi vini e sempre disponibile ad accogliervi nella sua cantina.
Supportato costantemente dagli instancabili genitori, Robert ha fatto crescere l’azienda agricola, ottenendo premi per i suoi vini e riconoscimenti personali, senza mai dimenticare il giusto equilibrio nel rapporto fra uomo e Natura.
Una filosofia che si riflette nel carattere dei vini e nell’approccio con gli altri
TERRITORIO
La diversa dislocazione dei nostri vigneti, e a differenti altitudini, ci permette di trovare terreni idonei a tutte le varietà bianche, siano esse quelle indigene presenti da sempre, Ribolla e Friulano, oppure le internazionali, come anche alle varietà a bacca rossa e a quelle che prediligono la pianura del Preval. A ciò si aggiungono i vari aspetti climatici, che influiscono sul microclima in cui crescono le nostre viti.
Molto spesso quando si parla di vini, si elogiano i “vigneron” francesi per aver creato e conservato nel tempo quella classificazione detta “cru”, che l’indimenticabile Gino Veronelli ripropose come necessità di «mantenere l’eccellenza delle denominazioni comunali». Pochi sanno che il 17 marzo 1787 fu emessa una circolare con la “Classificazione de’ vini prodotti nelle unite principate contee di Gorizia e Gradisca in riguardo alla loro bontà ”: una sorta di “cru” goriziani. Ebbene, le nostre uve provengono da località del Collio site nelle prime tre classi, su nove totali!
Se è ben vero quindi che “il genio del vino sta nel vitigno”, ovvero che quest’ultimo dà la principale impronta al vino, è altrettanto vero che il terreno esercita una grandissima influenza sui caratteri peculiari di questo “genio”.
Noi lavoriamo per produrre vini “geniali”
BIODIVERSITA’
Biocompatibilità . Viticoltura intelligente e attenta. Il vigneto è vita.
La Natura, con la sua prorompente bellezza, con la sua creazione mai monotona, eppure così armonica, sovrasta l’essere umano ed ogni vegetale che pure le appartengono. Ma è altresì vero che senza l’atto umano, in questo caso simile ad una realizzazione artistica, la vite sarebbe nulla più che una pianta infestante e rampicante, dei cui frutti si ciberebbero gli animali. Ma l’uomo l’ha domata, l’ha fatta crescere ad alberello, a pergolato, a festoni tra gelsi o tra alberi da frutto, e solo in tempi più recenti ha introdotto i filari con metodi come il cordone speronato e il guyot.
La potiamo, diradiamo i grappoli per concentrare zuccheri, colori ed aromi, vendemmiamo le uve e produciamo vini che – bevuti con moderazione – è dimostrato che hanno anche proprietà benefiche al nostro organismo, prevenendo diverse malattie. Perciò rispettiamo la Natura e conserviamo quell’equilibrio che si crea fra vegetazione spontanea e coltivazioni agricole: è così che riusciamo a racchiudere le fragranze della campagna, i profumi dei fiori di acacia e della frutta, i sentori di fieno, gli aromi dell’asparago o del sambuco, il sapore della terra in cui nascono i nostri vini.
https://www.gradisciutta.eu
Vitigni: Ottenuto al 100% da uva Cabernet Franc, un vitigno originario del Bordolese introdotto nel Collio a fine ‘800, dalla vegetazione molto vigorosa, dove si è subito dimostrato molto resistente alla pioggia e alle intemperie primaverili ed autunnali.
Altimetria: Le uve con cui viene ottenuto questo vino vengono prodotte nei vigneti di a Zavognza e Bukova, ad un’altitudine che va dai 150 ai 180 metri s.l.m.
Sistema di allevamento: Coltivati a capovolto con produzioni di 70-80 q.li/ettaro.
€13.20
Teroldego – Il Teroldigo Vini dell’Angelo
Teroldego – Il Teroldigo Vini dell’AngeloLa Famiglia Fedrizzi
L’azienda agricola Fedrizzi Cipriano vinifica le uve dei propri vigneti da ben cinque generazioni. Verso la metà del 1800 il mio bisnonno Cipriano ha dato inizio alla storia dell’azienda agricola Fedrizzi Cipriano. La prima vinificazione ebbe inizio nel 1870. Le varietà coltivate erano il Pinot Grigio, il Lagrein e il Teroldego.
La gestione dell’azienda è a costituzione familiare. Dal 1994 l’azienda ha operato una scelta di mercato: “puntare alla qualità !” Da lì la decisione di ridurre le rese ad ettaro, di applicare nuove pratiche agronomiche, di introdurre nuova tecniche di vinificazione e altri accorgimenti atti a mantenere e rendere salubre e migliore il prodotto.
Attualmente l’azienda è gestita da GIovanni Fedrizzi, che ha frequentato l’Istituto agrario di San Michele a/A per poter continuare a gestire l’azienda di famiglia. Ancora oggi Giovanni ha alle spalle l’appoggio e l’esperienza del padre Cipriano.
Teroldigo è un nome che racconta una lunga tradizione della famiglia Fedrizzi.
In questo vino si vuole esprime la vera essenza del Teroldego, raccontando la sua storia attraverso gli aromi naturali dati dall’uva e i suoi lieviti.
Nel Teroldigo ritroviamo l’autenticità di questa varietà , data dalle uve prodotte in un vigneto policlonale, voluto dal proprietario Giovanni.
Vinifichiamo le nostre uve secondo un metodo utilizzato nella nostra famiglia fino agli anni 50 del secolo scorso, effettuando le fermentazioni in vasche di cemento senza l’aggiunta di lieviti selezionati. Il Teroldigo si può definire “un vino antico per un bere moderno!”
Uve: Teroldego
Denominazione: D.O.C. Teroldego Rotaliano
Vigneto di provenienza: situati nella zona di Mezzolombardo (Piana Rotaliana)
* Superficie 1,4 ha – 3300 ceppi/Ha – sesto impianto 0,60×5,00
* Altitudine 229 m/slm – esposizione est-ovest
Sistema di allevamento: pergola doppia trentina
Anno di impianto: 1985
Resa per ettaro: 110 q/ha
Terreno: alluvionale
€15.60
Barbaresco Gallina
Barbaresco GallinaVigneto
Comune: Neive Gallina, Foglio n.10, Particelle n. 114, 327
Proprietà : altitudine 200 m s.l.m., esposizione Sud, sesto d’impianto 2,70 x 0,90 m, densità 4500 ceppi/ha, allevamento a Guyot a controspalliera.
Età :una parte di 50 anni, l’altra di impianto recente, 13 anni.
Ettari: 2 ha
Resa/ha: 60q/ha
Epoca di raccolta
Prima settimana di ottobre
Produzione:6.000 bottiglie
Tre elementi compongono un grande vino:
il territorio, il vitigno e l’uomo
Il nostro territorio sono le Langhe, patrimonio mondiale dell’Umanità , antica terra da sempre vocata alla vitivinicoltura.
Il vitigno è il Nebbiolo, da cui si ottiene il Re dei vini: il Barolo. E le persone che lavorano i nostri vigneti lo fanno seguendo una tradizione di oltre due secoli di fatica, passione e dedizione alla qualità
L’AZIENDA:Poderi e Cantine Oddero è uno dei marchi storici tra i produttori del Barolo. L’azienda ha radici che risalgono alla fine del XVIII secolo, quando gli avi della nostra famiglia cominciarono a vinificare in proprio. Le cantine, situate in Frazione Santa Maria di La Morra si innalzano su di un terrazzo naturale e gettano lo sguardo sulle colline delle Langhe. Immersa in un mare di curatissimi vigneti, la nostra azienda coltiva 35 ettari dei migliori cru delle Langhe e dell’Astigiano da cui ottiene l’eccellenza dei vini piemontesi:
Barolo, Barbaresco, Langhe Nebbiolo, Dolcetto d’Alba, Barbera d’Alba, Barbera d’Asti e Moscato.
Sapienza antica e aggiornate tecniche produttive. Tenacia, pazienza, rispetto della materia prima e del territorio. Produrre vini per noi significa curare ogni dettaglio: dalla potatura invernale alle primaverili operazioni in verde, dai diradamenti alla vendemmia, fino alla pigiatura, la fermentazione e il lungo affinamento. La qualità è un valore che si scopre nei dettagli.
VIGNETI:La superficie complessiva a vite di proprietà dell’azienda Oddero è di circa 35 ettari di cui 16,5 coltivati a Nebbiolo da Barolo e Barbaresco. Fanno parte dei possedimenti di famiglia una superficie di circa 6 ettari coltivata a nocciola, la prelibata Nocciola Piemonte IGP delle Langhe. Con i nuovi Disciplinari di Produzione per il Barolo ed il Barbaresco sono state ufficialmente codificate le “Menzioni Geografiche Aggiuntive”, aree geografiche di particolare pregio per la coltivazione del Nebbiolo. Tra queste rientrano quelle che sono di proprietà storica dell’azienda Oddero e che sono utilizzate già dagli anni ‘80, in etichetta, per i nostri Barolo e Barbaresco.
ZONA DEL BARBARESCO:I suoli di questa area geografica, posta a est della città di Alba, hanno una maggior presenza di sabbie aggiunte a marne di Sant’Agata. Il clima registra somme termiche leggermente più elevate che nella zona del Barolo; la vendemmia del Nebbiolo da Barbaresco precede quasi sempre quella del Nebbiolo da Barolo dai 10 giorni a una settimana. Anche la piovosità è leggermente maggiore.
VIGNETO:GALLINA Comune di Neive – 2, 65 Ha
Gallina è l’area geografica più conosciuta di Neive e deve il suo nome, con molta probabilità , a una o più famiglie che nell’Ottocento risiedevano nell’abitato. Risalendo la provinciale che dal piano di Baraccone porta all’abitato di Neive alto, Gallina è facilmente visibile sul lato sinistro. Il nostro vigneto appartiene alla cascina Rigo e sale da 180 m fino a 210 m slm, a pieno sud. Il suolo è fortemente caratterizzato da sabbie chiare, miste a marne calcaree, che lo rendono sciolto e siccitoso nel periodo estivo. Le sabbie, in presenza di marne, conferiscono una grande eleganza e finezza a questo Barbaresco.
€39.60
Felciaino Doc Bolgheri Rosso
Felciaino Doc Bolgheri Rossovigneti: Felciaino 1986, Felciaino 2001
prima annata prodotta: 2000
composizione terreno: medio impasto con scheletro alluvionale
produzione media/pianta: 1000 gr
sistema di allevamento: cordone speronato
€21.00
Barbera Langhe ‘Casaret’
Barbera Langhe ‘Casaret’La cantina Abbona è stata fondata nel 1970 ed affonda le proprie radici nella passione per il vino, per la terra e per le vigne, che per Celso, papà di Marziano, rappresentavano un autentico amore. Quasi sessant’anni fa Celso decise di impiantare la vigna di Doriolo, che per esposizione, natura del terreno e contesto vinicolo rappresentava una vera perla per la produzione del Dolcetto di Dogliani. Fu poi Marziano a raccogliere l’eredità di suo padre e, con cura, dedizione ed intuizioni geniali, ha ottenuto vini di grandissima qualità , dove paesaggi e profumi si fondono per dare vita a prodotti che rispecchiano lo spirito di uno dei vignaioli più ammirati in Langa. In questi paesaggi suggestivi prendono vita grandissimi vini: dal già citato Dolcetto, al Barbera, al Nebbiolo nelle sue varie forme; sono tutti il simbolo di una qualità che unisce equilibrio, passione, piacevolezza e grande determinazione.
In questo panorama non manca la ricerca di creare vini non propri del territorio delle Langhe. Ne è un esempio il Cinerino, prodotto da uve Viogner, che ha permesso a tutti gli appassionati di avvicinarsi ad un vino dotato di estrema gradevolezza, dai profumi esotici e dalla grande bevibilità .
La cantina San Luigi, il luogo dove tutto questo prende vita, è stata da poco ristrutturata, e si stende su 2.500 mq. Recentemente è interessata anche dalla costruzione di un impianto fotovoltaico per la copertura totale del fabbisogno energetico. Insomma, una cantina grande protagonista della riqualificazione del Dolcetto nel Doglianese, che è riuscita negli anni a raggiungere grandi risultati a partire da una sapiente ed accurata scelta nella gestione dei vigneti.
€10.80
Barbera Colli Tortonesi DOC “Gaitu” SENZA SOLFITI AGGIUNTI
Barbera Colli Tortonesi DOC “Gaitu” SENZA SOLFITI AGGIUNTI€11.50
Barbera Colli Tortonesi DOC “Gaitu” SENZA SOLFITI AGGIUNTI
Barbera Colli Tortonesi DOC “Gaitu” SENZA SOLFITI AGGIUNTIDalla vigna
Il vino non è un fine ma un mezzo per consentire alla terra di raccontare il suo rapporto con il cielo e con l’uomo
Il vino per noi è un mezzo per raggiungere le case, le tavole ed i cuori delle persone, un modo di trasmettere la nostra filosofia.
La scelta di andare verso un vino più naturale possibile arriva dalla ovvia conseguenza di seguire le scelte della cooperativa basate sul rispetto del suolo, dell’uva e dell’uomo.
La cantina di Valli Unite non utilizza tecniche invasive come filtrazioni sterili, chiarifiche o lieviti selezionati. L’attenzione in campagna è spostata sulla prevenzione e sulla ricerca dell’equilibrio attraverso la fertilità del suolo, la cura del manto erboso e l’equilibrio radici/parte aeree. Togliendo questi aiuti, le capacità tecniche del vignaiolo diventano fondamentali.
Dal 2007 ci siamo impegnati al progressivo abbandono alle molte aggiunte permesse dal sistema della certificazione biologica.
Dal 2010 nessun vino rosso vinificato a Valli Unite contiene aggiunte: le fermentazioni sono spontanee con lieviti autoctoni, non vi è alcuna filtrazione, uso di brillantanti e chiarifichi, nessuna aggiunta di solfiti.
Dal 2013 vengono eliminati i lieviti industriali anche nella vinificazione in bianco ottenendo vini più naturali senza filtrazioni e con la sola aggiunta di metabisolfito di potassio in piccole dosi (solforosa totale < 50 mg/l a seconda dell’annata). Non un vino “tecnico” ma un vino vero, che non dimentica ma, al contrario, esprime ed esalta il rapporto e lo scambio tra la terra, il cielo e l’uomo. Che nasce dalla ricerca sistemica di un’uva sana e matura, risultato della stagione e unitamente la conoscenza del vignaiolo. http://www.valliunite.com/dalla-vigna/
€11.50
Merlot Poliziano ”In Violas”
Merlot Poliziano ”In Violas”In Violas di Poliziano è un Merlot in purezza coltivato nelle argille plioceniche cortonesi. La costituzione della Doc Cortona nel 1999, l’immediata affermazione come zona vocata per vitigni internazionali, insieme all’amicizia con la Famiglia Aliotti Tommasi proprietaria di ottimi terreni, sono stati i fattori ispiratori della nascita del progetto enologico di Poliziano.
€17.30
Langhe Nebbiolo
Langhe NebbioloVigneto: di 3 ha (circa 15.000 bottiglie).
Impiantato: nel 1995 e nel 2003.
Esposizione: sud-est (350 – 380 metri s.l.m.).
Dalle nostre vigne di proprietà coltivate a Nebbiolo, dove produciamo il “Cumot”, abbiamo pensato di creare anche un vino giovane, elegante e morbido per un consumo facile, ma nello stesso tempo anche per momenti conviviali classici.
€13.00
Barbera Sannio Barbetta Assenza Senza solfiti aggiunti
Barbera Sannio Barbetta Assenza Senza solfiti aggiunti€16.80
Barbera Sannio Barbetta Assenza Senza solfiti aggiunti
Barbera Sannio Barbetta Assenza Senza solfiti aggiuntihttps://www.venditti.it/
Antica Masseria Venditti:Castelvenere, dal 1595
Tra i filari di viti con foglie colorate d’autunno che salgono la sommità della collina sannita, in una terra generosa, dove tutto ha un gesto unico ed inconfondibile, si può scoprire che ancora alcuni prodotti nascono dall’amore per la terra, dall’impegno, dalla tradizione. In ogni bottiglia proposta c’è un po’ della nostra storia, ed ogni vino è la nostra vita e come tale va conosciuto, degustato, ascoltato per coglierne i segreti.
Famiglia Venditti
Produttori di vino, nel Sannio da generazioni
Dal 1595, anno di fondazione della Masseria di famiglia, una lunga tradizione radicata nel Sannio, un territorio a fortissima vocazione vinicola situato tra i monti del Matese e del Taburno.
Metodo di coltivazione Biologico, dal 1988
Una lunga tradizione di famiglia che ci guida e che ci ha naturalmente condotto a produrre vini biologici già dal 1988 e senza solfiti aggiunti dal 2013.
Un impegno costante, rispettando la Terra e le Persone.
Qualità , prima di tutto
In quanto associati FIVI, il marchio su ogni bottiglia indica un vino che è stato prodotto direttamente da un vignaiolo che ha seguito direttamente tutta la filiera dalla cura della vigna, alla trasformazione dell’uva in vino, fino all’imbottigliamento e la vendita.
€16.80
Montepulciano d’Abruzzo DOC “Apollo”
Montepulciano d’Abruzzo DOC “Apollo”Il territorio
I vitigni AUSONIA nascono e vivono a 270 metri sul livello del mare, nel territorio del Comune di Atri (TE), protetti ad ovest dal Massiccio del Gran Sasso (quasi 3000 m. slm) e ad est dal mare Adriatico.
Dall’agricoltura biodinamica al vino biodinamico
L’agricoltura biodinamica non è semplicemente un modo, un sistema, una tecnica per coltivare un terreno, l’agricoltura biodinamica è un modo di “vivere” la terra, di entrare con essa in una relazione di convivenza armoniosa, di conoscenza profonda e di reciproco arricchimento. Più cura e attenzione avremo nei suoi confronti, più attenzione e prodotti di qualità saprà donare, e per far sì che questo accada è importante ascoltare la terra, osservarla, toccarla, solo così Simone e Francesca saranno sempre sicuri di sapere di quali cure avrà bisogno. La biodinamica, che trova il suo albore per opera di R. Steiner già negli anni ‘20, costituisce da oltre 90 anni un’enorme opportunità di coltivazione e produzione. La biodinamica fonda i suoi principi sulla prevenzione, e non sull’intervento. Ed è per questo che l’agricoltura, e quindi la viticultura biodinamica, non contempla l’utilizzo della chimica o di interventi correttivi a priori e posteriori, ma preferisce migliorare e salvaguardare, in partenza, lo stato di salute del terreno e delle viti. L’obiettivo dell’agricoltura biodinamica per concludere, consiste nell’accrescere, mantenere e preservare la fertilità della terra, attraverso la cura del suo elemento fondamentale: l’humus.
La prevenzione nella cultura biodinamica
L’agricoltura biodinamica utilizza sostanze organiche di origine esclusivamente animale e vegetale per aiutare e stimolare l’humus del terreno. Il risultato è la crescita di una pianta forte, sana, ricca, viva, una pianta che racchiude in sé l’espressione, il sapore e la personalità del clima che la sostiene e della natura che la circonda e l’alimenta.
La viticultura biodinamica produce uve in grado di fermentare spontaneamente e liberamente, seguendo il proprio ciclo naturale in totale autonomia, ovvero senza l’intervento di additivi, lieviti o coadiuvanti vari. Il vino biodinamico, conseguentemente, è un vino assolutamente naturale e vivo, sano e digeribile, con una forte impronta territoriale. Il vino biodinamico però non si descrive, non si parla, non si narra, ma basta un sorso, un piccolo assaggio, per sentirlo parlare, raccontarsi, descriversi da solo … perché il vino biodinamico ha sempre una storia da raccontare, parla di sé, della sua terra, della sua vita … e della sua gente.
La posizione collinare e la vicinanza alla Riserva Naturale Regionale Oasi WWF “Calanchi di Atri“ , offrono un microclima adatto alla coltivazione della vite; la tarda primavera infatti è caratterizzata da un clima temperato con buone precipitazioni, mentre le giornate estive sono spesso allietate da una fresca brezza con una buona escursione termica tra il giorno e la notte.
Durante l’inverno invece i vigneti trascorrono alcune giornate ricoperti da un candido strato di neve che li protegge dai venti freddi provenienti dal mare.
Le particolarità del vino biodinamico: naturalezza e originalità
Non solo naturalezza e spontaneità nei processi e nei vari cicli di viticoltura quindi, ma anche originalità e autenticità del sapore.
Essendo un vino assolutamente naturale, è quindi soggetto alla minima influenza del mondo esterno e del clima in cui vive, traducendo in questo modo nel suo sapore tutto il profumo, il gusto e i sentori della stagione appena trascorsa. In definitiva, a differenza dei vini convenzionali il cui sapore possiamo definire standard, strutturato e “confezionato” a priori secondo una precisa idea di partenza, il vino biodinamico è invece una costante scoperta, ogni bottiglia è diversa dall’altra, ogni annata si distingue dall’altra, conferendo con questa sua innata peculiarità un carattere assolutamente originale e distintivo.
Il vino biodinamico ha un sapore sempre diverso, nuovo, non catalogabile … il vino biodinamico è una scoperta continua.
€12.80
Terre Siciliane Hugonis
Terre Siciliane HugonisAnno: 2021
Vitigni: Cabernet Sauvignon e Nero d’Avola
Alcol: 14.5% Vol.
Rosso rubino compatto, intenso e profondo. L’impatto olfattivo stordisce quasi con la sua opulenza, con chiari riferimenti varietali del frutto maturo, di ciliegia, prugna, carruba, intriganti note terziarie di pepe nero, cuoio, cacao e preziosi soffi balsamici in chiusura. Il sorso rileva una struttura imponente, con una trama tannica perfettamente incesellata, protraendosi verso un finale lunghissimo in un riuscito interscambio tra note fruttate e speziate.
€27.80
Aglianico del Vulture Superiore
Aglianico del Vulture SuperioreNel bicchiere sale subito in cattedra, forte, s
€22.00
Valpolicella Classico
Valpolicella ClassicoTerreno: Tendenzialmente argilloso e calcareo
Sistema di Pergola veronese e guyot
Parametri:
Alcool svolto 12,5%
Analitici: Zucchero Residuo 3g/l Ph 3.40
Estratto secco netto 27 g/l
Acidità totale 5,70 g/l
UN MAESTRO SA
Un maestro sa, conosce la sua terra, la insegna ai bambini che diventano adulti e la curano, insegna ai figli la lezione appresa da suo padre, trasmette la propria passione. I figli raccolgono il testimone della sua conoscenza e ne fanno una professione, trasformano la passione in arte, l’uva in vino. Il cerchio è completo, dall’alfa all’omega.
L’ARTE DI TRASFORMARE L’UVA IN VINO
“Nel marchio Fornaser appaiono l’alfa e l’omega in un globo schiacciato sui poli, al centro stanno la foglia, il grappolo, il tralcio della vite.
L’inizio e la fine, la compiutezza del mondo e l’ordine stabilito di un universo coltivato, addomesticato con la sapienza e il lavoro al servizio dell’intelligenza produttiva del vignaiolo, si riconducono alla cosmogonia del vitigno che affonda le radici nel mito di Dioniso e del dono fatto all’umanità nella figura del suo remoto rappresentante, il contadino Icario.”
di Giuseppe Fornaser
LA CANTINA DEL MAESTRO
Dall’uva al vino, questo è il tragitto prodigioso attraverso la foglia che accoglie la luce e la trasforma, i tralci che trasmettono percezioni e sapori, la terra che custodisce gelosa nei suoi terrazzamenti l’acqua e i minerali, che alleva e nutre, il sole che non smette di splendere e regala ai fortunati appezzamenti della Cantina Fornaser il miracolo laborioso di un patrimonio di famiglia costruito passo dopo passo, mai disperso.
LA CANTINA DEL MAESTRO
Il vigneto di famiglia e la cantina a Monte Faustino sono l’eredità anche morale lasciata dal Maestro a chi dopo di lui avrebbe preso il timone di un sogno divenuto poco a poco azienda. I terrazzamenti della Traversagna, al triplice incrocio di confine di tre Comuni della Valpolicella Classica, e i nuovi terreni collinari terrazzati in Costalunga, con il microclima che sale dalla Val d’Adige ad arricchire la terra rossa degli aromi che impregnano l’uva come in nessun altro punto della Valpolicella, completano dall’alfa all’omega il fortunato patrimonio della famiglia Fornaser riassumendolo in una Cantina ideale edificata con proverbiale maestria. Tempo e tradizione. I fondamentali requisiti per l’eccellenza di un vino sono tempo e tradizione.
Lago di Caldaro Alto Adige Doc
Lago di Caldaro Alto Adige DocLa storia
1919 – Le origini L’enologo altoatesino Giuseppe Kettmeir, esperto conoscitore della viticoltura e ingegnere agronomo, fonda la cantina che porta il suo nome. Caldaro, immersa nei vigneti altoatesini, diviene presto il cuore pulsante della sua produzione di vini di qualità .
1964 – La spumantizzazione Kettmeir riconosce il potenziale delle bollicine e inizia a produrre spumanti di gran pregio con il Metodo Charmat lungo per una Cuvée da uve Pinot Bianco. Pioniere in Alto Adige, Kettmeir contribuisce così al rilancio della tradizione spumantistica locale.
1986 – L’incontro con Santa Margherita Franco Kettmeir, nipote di Giuseppe, trova in Santa Margherita Gruppo Vinicolo l’erede ideale per l’impresa di famiglia. Il Gruppo, da ora alla guida della cantina, introduce una nuova filosofia aziendale più moderna, orientata alla tecnologia e all’innovazione.
1992 – Il Metodo Classico La cantina affronta una nuova sfida e dà inizio alla spumantizzazione con il Metodo Classico: la più complessa, la più elegante, la più distintiva – allora come oggi – della produzione di Kettmeir.
2000 – Il Rosé Metodo Classico Una nuova sperimentazione è nell’aria: ispirata dalle ottime uve Pinot Nero e Chardonnay, l’azienda decide di introdurre nella propria gamma anche il raffinato, fresco e delicato Brut Rosé Metodo Classico.
2011 – La Riserva “1919” Una vendemmia speciale e generosa, getta le basi per il primo Metodo Classico Riserva di Kettmeir. Almeno sessanta mesi di maturazione sui lieviti, altri tre di riposo: un processo lento e paziente, per creare l’Extra Brut, la punta di diamante della produzione dell’azienda.
2019 – I primi 100 anni L’azienda, completamente rinnovata, sempre impegnata nella valorizzazione del territorio in cui è immersa e nella cura dei vigneti che danno vita ai suoi vini pregiati, è pronta a celebrare i suoi primi 100 anni.
Il territorio
• L’Alto Adige L’Alto Adige è una terra di contrasti, custode della tradizione e audace sperimentatrice della contemporaneità . È qui, con la medesima vocazione, che nascono i vini Kettmeir.
La forza delle Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO, l’attitudine lenta e cordiale che risale dal Mediterraneo, il rigore alpino della gente di montagna. La regione vinicola più a nord d’Italia, votata all’agricoltura ma dal respiro mitteleuropeo. La natura, varia e sfaccettata, ad accompagnare lo scorrere della vita quotidiana. I saperi artigianali antichi che incontrano l’avanguardia architettonica, imprenditoriale e culturale.
Il vigneto Alto Adige Dall’alto della collina, lo sguardo si allunga nella vallata sottostante. Lo specchio d’acqua del lago di Caldaro, interrompe con grazia la precisa geometria dei filari che si estendono all’orizzonte. Le colline circondano, le vette più alte proteggono da lontano. Oltre la metà del vigneto Alto Adige si dispiega a partire da questo scenario unico. Qui, precisa come solo la natura sa essere, “l’ora del Garda” – un gentile vento estivo pomeridiano – l’escursione termica tipica di questi luoghi, le altitudini variabili (dai 200 ai 1000 m) così preziose per delineare la vita dell’uva e le diverse tipologie di terreno – calcareo, porfido e morenico – creano le condizioni ideali per vitigni fortunati, abili artefici dei vini altoatesini, noti e apprezzati in tutto il mondo.
Conferimento A lavorare queste terre benevole, le mani esperte dei contadini altoatesini, che di generazione in generazione tramandano i loro gesti e le loro conoscenze. Tra questi, anche i circa 60 fedeli fornitori di Kettmeir, che da decenni conferiscono alla cantina la loro uva, lavorata con cura, dedizione e attenzione, in poco più di 55 ettari. Perché ciò che conta, è la qualità , non la quantità . Tra la cantina e suoi conferitori, dunque, rapporti costruiti e cementati nel tempo, basati sulla reciproca fiducia e sulla passione per il fare bene e sull’orgoglio di produrre, insieme, vini di altissima qualità .
Maso Chiuso Presenza immancabile e imprescindibile, ad intercalare il variegato paesaggio altoatesino, il maso. Tipica residenza locale, comprende la casa in cui vivere e il terreno circostante, da sempre il centro dell’esistenza e la principale fonte di sostentamento dei suoi operosi abitanti. In particolare, a caratterizzare questi luoghi dell’abitare e del lavorare, una pratica antica: il Maso Chiuso. Indivisibilità del possedimento, garanzia di mantenimento attraverso l’attività agricola di almeno 5 persone, trasmissione del patrimonio per eredità ad un solo figlio e indennizzo degli altri: queste le poche e chiare norme che dal XV secolo caratterizzano, regolamentano e tutelano il tramandarsi della tradizione e della cultura rurale locale. Solo così infatti, i contadini dell’Alto Adige, anche nelle zone più impervie e dure, possono garantire a sé e al proprio nucleo familiare un reddito derivante dall’agricoltura, dall’allevamento e dall’agriturismo. Ed è grazie a questi premurosi custodi che il territorio altoatesino può preservare nel tempo la sua naturale bellezza, fatta di prati brillanti, boschi vigorosi e generosi vigneti, che si slanciano dal fondovalle fino alle più inaspettate e coraggiose altezze.
€96.00
Rosso di Montalcino
Rosso di MontalcinoInizi Anni 80, Carlo Vittori – già Consulente di Aziende conosciute e consolidate – acquistò le prime terre nella parte Sud/Sud-Ovest della ormai famosa Collina di Montalcino in prossimità del caratteristico borgo di Castelnuovo dell’Abate. In tale iniziativa ottenne il naturale coinvolgimento dell’intera Famiglia Vittori nel partecipare all’investimento su quei terreni…
La Nostra Famiglia
L’intera famiglia, da sempre coinvolta con naturale entusiasmo, è il nostro atomo sociale.
E’ il silenzio primordiale dove tutto accade. E’ il libro dei debiti e dei meriti.
Una ‘matrice’ dalla quale ci costruiamo e costruiamo i prodotti della nostra identità .
Con la determinazione che fosse il perseguimento dell’eccellenza l’obbiettivo primario, abbiamo intrapreso la costruzione della Grande Opera, consapevoli che non c’è mai termine ad essa.
€14.50