
Pinot Nero
Pinot NeroAnno: 2021
Vitigni: Pinot Nero
Alcol: 13.5% Vol.
Al palato il vino è fresco e vivace grazie a tannini eleganti che lo rendono aromatico e rotondo e assicurano un sapore invitante e gustoso.
€28.20
Sofì Rosso 2021
Sofì Rosso 2021Anno: 2021
Vigneto: Lagrein e Merlot
Alcol: 13.5% Vol.
Il Sofi Rosso si presenta di colore rosso granato intenso con note che ricordano frutta rossa matura e violette con fragranze speziate nel finale.
€12.50
Pinot Nero Patricia
Pinot Nero PatriciaAnnata: 2020
Vitigno: Pinot Nero
Alcol: 13.5 % Vol.
Assaggio pulito, nitido, equilibrato, in simmetria tra freschezza e sapidità, con tannini presente ma perfettamente amalgamati.
€18.50
Lagrein
LagreinAnno: 2021
Vitigni: Lagrein
Alcol: 13% Vol.
Il Lagrein ha un aroma fine e gradevole che richiama il profumo della viola. Il gusto è pieno, vellutato e leggermente asprigno
€13.90
Lagrein Riserva Gries
Lagrein Riserva GriesAnno: 2019
Vitigni: Lagrein
Alcol: 13.5% Vol:
“I terreni alluvionali che ricoprono il quartiere bolzanino di Gries sono da sempre la posizione ideale per coltivare il vitigno autoctono Lagrein, come testimoniano fonti scritte che risalgono al 1379. Il nostro Lagrein Gries si distingue per i suoi aromi di frutti di bosco, ma anche per le sue nobili note aromatiche e un corpo pieno ed equilibrato.”
Colore: rosso rubino – granato intenso con delicata velatura violacea
Profumo: Il bouquet di questo vino svela note terrigne e minerali che si sposano molto bene con gli aromi fruttati, soprattutto di amarena, marmellata di prugne e cioccolato amaro.
Sapore: Anche al palato, queste note fruttate, speziate e nel contempo morbide, determinano una piacevole contrapposizione, dando a questo Lagrein riserva una pienezza articolata e complessa.
€24.80
Pinot Nero 2021
Pinot Nero 2021Anno: 2021
Vitigni: Pinot Nero
Alcol: 13.5% Vol.
Delicati tannini si sposano con tipici aromi di amarena e more mature.
Rosso rubino di media intensità. Aroma di bacche rosse e amarena. In bocca rotondo e succoso con tannini morbidi.
Questo vino non si affida a concentrazione e potenza ma all’eleganza e la finezza tipica del Pinot nero.
€12.70
Schiava MENZEN 2021
Schiava MENZEN 2021Anno: 2021
Vitigni: Schiava da vecchi impianti a pergola.
Alcol: 12.5% Vol.
Questa Schiava è espressione della territorialità dell’Alto Adige come dimostra il vivace gusto fruttato che lo contraddistingue e che si unisce ad una buona persistenza nel finale.
I vecchi impianti danno a questo vino una insolita freschezza e intensità. Di un rosso rubino intenso, colpisce per l’aroma fresco e i profumi di violetta e amarena ingentilito dalla morbidezza dei tannini.
€12.20
Tonalite Teroldego Rotaliano
Tonalite Teroldego RotalianoAnno: 2019
Vigneto di provenienza: Uve provenienti in prevalenza dal Vigneto Pasquari, a 227m.s.l.m. nel cuore della Piana Rotaliana; CRU conosciuto in quanto legato alla zona originaria del vino principe del trentino: le Teroldeghe, sin dal 1490.
Alcol: 12.50% Vol.
Vino Elegante dalla morbidezza tannica. Fragrante e varietale. Fresco e morbido al palato. Profumo floreale di viola e fruttato di marasca e frutta rossa.
€15.40
Pinot Nero
Pinot NeroAnno: 2022
Vitigni: Pinot Nero
Alcol: 12.5% Vol.
Rosso granato trasparente, ha poco colore ma tanto profumo: ciliegie sotto spirito, chiodi di garofano, tabacco e rabarbaro. Morbido ed equilibrato al gusto, delicatamente tannico e con elegante scia speziata sul finale.
€18.80
Rosso Faye
Rosso FayeIl Faye Rosso è uno dei vini di punta di Pojer e Sandri, una vivace e innovativa cantina, incline a sperimentazioni, che ha inciso profondamente sul panorama enologico del Trentino. Si tratta di un vino rosso composto da un uvaggio non dissimile a quello di un bordolese ma con aggiunta dell’autoctono Lagrein. È caratterizzato da note vegetali e leggermente fumé, da un gusto vivace e piacevole, di buon tannino.
Il Faye Rosso nasce da uve provenienti da vigneti delle colline di Faedo, in Val di Cembra, precisamente in località Paradisot. CI troviamo a 250 m di altitudine, in un terroir caratterizzato dalle brezze provenienti dal Garda e da un terreno di origine vulcanica ricco di depositi werfeniani di arenarie, siltiti, marne, calcari e dolomie.
STORIA: L’Azienda Pojer e Sandri nasce nel 1975 dall’incontro dei giovani Fiorentino Sandri e Mario Pojer. Il primo aveva appena ereditato circa due ettari di vigneto, il secondo si era di recente diplomato enologo alla prestigiosa scuola di enologia di San Michele all’Adige.
Questo fortunato connubio prende vita grazie alla volontà comune di produrre vino di gran pregio dai vigneti posti tra la Valle dell’Adige e la Valle di Cembra, precisamente sulla collina di Faedo, collina che a detta di molti possedeva una ridotta vocazione vitata.
Il primo vino prodotto fu uno straordinario Palai Müller Thurgau ’75 di eccezionale fragranza e finezza, seguito da uno Chardonnay e da una varietà autoctona quale la Nosiola.
Sulla scorta di un successo pressoché immediato, l’Azienda cresce grazie all’acquisizione di nuovi terreni e attualmente la superficie vitata è di 26 ettari, distribuiti su 6 comuni diversi: S. Michele e Faedo più quattro Comuni della Val di Cembra. I vigneti posizionati sulla collina di S. Michele / Faedo, su substrato limoso – calcareo con un’altitudine variabile dai 250 ai 750 mt. s.l.m., sono interessati dalla coltivazione di uve rosse nella parte più bassa e varietà a frutto bianco in quota. I Cabernet con Merlot e Lagrein vanno a costituire il nostro “Rosso Faye”, il vino Top dell’Azienda.
Salendo la collina incontriamo via via Nosiola, Traminer, Chardonnay, Sauvignon e Pinot Nero, per arrivare, al limite dei 700 mt., in Località Palai, alle coltivazioni di Müller Thurgau.
Sempre in quota coltiviamo Chardonnay e Pinot Nero con il preciso intento di produrre “bollicine”metodo classico in versione Extra Brut e Rosè Brut.
Gli impianti più vecchi, 25-30 anni, ci permettono di puntare più in alto, da essi nascono il Bianco Faye ed il Pinot Nero Rodel-Pianezzi. Fermentazione e invecchiamento in legno maturo.
In Val di Cembra, in località Valbona, a Maso Besleri, su terreni molto profondi di origine vulcanica (il famoso porfido) abbiamo impostato un concetto più evoluto, che si stacca dal vino varietale per diventare una cuvèe di 5 vitigni bianchi per il Besler Biank e 5 vitigni rossi per il Besler Ross, vinificati in legno, fusti di età compresa tra i 3 e i 20 anni. Per il Biank in particolare usiamo per il 60%, legno di acacia.
Fin dall’inizio alla Cantina, si è sempre affiancata la Distilleria che fu tra le prime a produrre in Trentino, la grappa di monovitigno. Nel 1982 l’impianto della Distilleria, viene sostituito con un distillatore a bagnomaria (modello Zadra), ideale per distillazioni di alta qualità , rinnovato successivamente nel 1993.
Per quanto riguarda i distillati, la produzione comprende le grappe, le acquaviti di frutta ed il brandy. Tutti prodotti che nascono rigorosamente da materia prima regionale, gran parte prodotta in azienda tipo vinaccia, mele cotogne, ribes, sambuco, sorbo dell’uccellatore, vino; per la rimanente frutta sono state individuate delle microzone di produzione dove i caratteri qualitativi ed aromatici sono i migliori.
Il progetto Brandy parte nel 1986, dopo alcuni viaggi di studio in Francia, in particolare nelle zone del Cognac e dell’Armagnac. Per la prima volta si vinifica dell’uva, con lo scopo di produrre un vino base da distillare e la scelta si orienta su due vitigni locali, la Schiava delle zone più alte della collina di Faedo ed il Lagarino della alta Val di Cembra. Il progetto è ambizioso e indubbiamente oneroso, vista la maturazione del vino distillato per dieci anni in barrique, ma gli anni passano velocemente e la qualità cresce di anno in anno.
E così nel 1997 si affaccia sul mercato il primo acquavite “Divino”, vendemmia 1986.
L’ultimo nato è: “MERLINO”, ottenuto unendo un mosto di Lagrein parzialmente fermentato di 4 – 5 gradi di alcol con il nostro brandy invecchiato 15 anni. Un successo inaspettato: finalmente un vino italiano da abbinare al cioccolato!
€35.50
Pinot Nero
Pinot NeroIl vigneto Alto Adige
Dall’alto della collina, lo sguardo si allunga nella vallata sottostante. Lo specchio d’acqua del lago di Caldaro, interrompe con grazia la precisa geometria dei filari che si estendono all’orizzonte. Le colline circondano, le vette più alte proteggono da lontano. Oltre la metà del vigneto Alto Adige si dispiega a partire da questo scenario unico. Qui, precisa come solo la natura sa essere, “l’ora del Garda” – un gentile vento estivo pomeridiano – l’escursione termica tipica di questi luoghi, le altitudini variabili (dai 200 ai 1000 m) così preziose per delineare la vita dell’uva e le diverse tipologie di terreno – calcareo, porfido e morenico – creano le condizioni ideali per vitigni fortunati, abili artefici dei vini altoatesini, noti e apprezzati in tutto il mondo.
Conferimento
A lavorare queste terre benevole, le mani esperte dei contadini altoatesini, che di generazione in generazione tramandano i loro gesti e le loro conoscenze. Tra questi, anche i circa 60 fedeli fornitori di Kettmeir, che da decenni conferiscono alla cantina la loro uva, lavorata con cura, dedizione e attenzione, in poco più di 55 ettari. Perché ciò che conta, è la qualità , non la quantità . Tra la cantina e suoi conferitori, dunque, rapporti costruiti e cementati nel tempo, basati sulla reciproca fiducia e sulla passione per il fare bene e sull’orgoglio di produrre, insieme, vini di altissima qualità .
Maso Chiuso
Presenza immancabile e imprescindibile, ad intercalare il variegato paesaggio altoatesino, il maso. Tipica residenza locale, comprende la casa in cui vivere e il terreno circostante, da sempre il centro dell’esistenza e la principale fonte di sostentamento dei suoi operosi abitanti. In particolare, a caratterizzare questi luoghi dell’abitare e del lavorare, una pratica antica: il Maso Chiuso. Indivisibilità del possedimento, garanzia di mantenimento attraverso l’attività agricola di almeno 5 persone, trasmissione del patrimonio per eredità ad un solo figlio e indennizzo degli altri: queste le poche e chiare norme che dal XV secolo caratterizzano, regolamentano e tutelano il tramandarsi della tradizione e della cultura rurale locale. Solo così infatti, i contadini dell’Alto Adige, anche nelle zone più impervie e dure, possono garantire a sé e al proprio nucleo familiare un reddito derivante dall’agricoltura, dall’allevamento e dall’agriturismo. Ed è grazie a questi premurosi custodi che il territorio altoatesino può preservare nel tempo la sua naturale bellezza, fatta di prati brillanti, boschi vigorosi e generosi vigneti, che si slanciano dal fondovalle fino alle più inaspettate e coraggiose altezze.
€15.10
Lagrein
LagreinAnno: 2021
Vitigni: Lagrein
Alcol: 14.5% Vol
Il Lagrein si presenta di un rosso rubino scuro, nella gioventù con riflessi violacei i quali con il progresso dell’invecchiamento si trasformano in riflessi granati. È un vino piacevole e secco, con note di viola, di cioccolato, di liquirizia, in bocca lascia una sensazione vellutata e leggermente tannica; tannini dolci però, come si ottengono solo nella conca di Bolzano.
€16.40
Schiava Vigna Kristplonerhof
Schiava Vigna KristplonerhofStoriaLa Schiavaè uno dei vini più storici dell’Alto Adige e negli ultimi anni ha guadagnato molti amanti e anche la stima come vino di qualità . ProvenienzaLa nostra schiavaviene prodotta esclusivamente con uve del maso “Kristploner”. Il maso si trova a Guncina, sui pendii del Monsocolo, con esposizione a sud-est e terreni porfidici. È il maso di nascita della moglie di Toni Rottensteiner, Rosa, che nel frattempo è passato alla figlia Evi.
€12.50
Pinot Nero
Pinot NeroAnno: 2021
Vitigni: Pinot Nero
Alcol: 13.5% Vol.
Il Pinot Nero è un vino rosso pieno e fruttato, con note di visciola. Le uve per il nostro Pinot Nero crescono sulle colline nei dintorni Bolzano.
€16.40
Lagrein
LagreinIl vigneto Alto Adige
Dall’alto della collina, lo sguardo si allunga nella vallata sottostante. Lo specchio d’acqua del lago di Caldaro, interrompe con grazia la precisa geometria dei filari che si estendono all’orizzonte. Le colline circondano, le vette più alte proteggono da lontano. Oltre la metà del vigneto Alto Adige si dispiega a partire da questo scenario unico. Qui, precisa come solo la natura sa essere, “l’ora del Garda” – un gentile vento estivo pomeridiano – l’escursione termica tipica di questi luoghi, le altitudini variabili (dai 200 ai 1000 m) così preziose per delineare la vita dell’uva e le diverse tipologie di terreno – calcareo, porfido e morenico – creano le condizioni ideali per vitigni fortunati, abili artefici dei vini altoatesini, noti e apprezzati in tutto il mondo.
Conferimento
A lavorare queste terre benevole, le mani esperte dei contadini altoatesini, che di generazione in generazione tramandano i loro gesti e le loro conoscenze. Tra questi, anche i circa 60 fedeli fornitori di Kettmeir, che da decenni conferiscono alla cantina la loro uva, lavorata con cura, dedizione e attenzione, in poco più di 55 ettari. Perché ciò che conta, è la qualità , non la quantità . Tra la cantina e suoi conferitori, dunque, rapporti costruiti e cementati nel tempo, basati sulla reciproca fiducia e sulla passione per il fare bene e sull’orgoglio di produrre, insieme, vini di altissima qualità .
Maso Chiuso
Presenza immancabile e imprescindibile, ad intercalare il variegato paesaggio altoatesino, il maso. Tipica residenza locale, comprende la casa in cui vivere e il terreno circostante, da sempre il centro dell’esistenza e la principale fonte di sostentamento dei suoi operosi abitanti. In particolare, a caratterizzare questi luoghi dell’abitare e del lavorare, una pratica antica: il Maso Chiuso. Indivisibilità del possedimento, garanzia di mantenimento attraverso l’attività agricola di almeno 5 persone, trasmissione del patrimonio per eredità ad un solo figlio e indennizzo degli altri: queste le poche e chiare norme che dal XV secolo caratterizzano, regolamentano e tutelano il tramandarsi della tradizione e della cultura rurale locale. Solo così infatti, i contadini dell’Alto Adige, anche nelle zone più impervie e dure, possono garantire a sé e al proprio nucleo familiare un reddito derivante dall’agricoltura, dall’allevamento e dall’agriturismo. Ed è grazie a questi premurosi custodi che il territorio altoatesino può preservare nel tempo la sua naturale bellezza, fatta di prati brillanti, boschi vigorosi e generosi vigneti, che si slanciano dal fondovalle fino alle più inaspettate e coraggiose altezze.
https://www.kettmeir.com/images/pdf/schede-ita/KT_Lagrein_AA_2020_ITA.pdf
€14.20
Lago di Caldaro Classico
Lago di Caldaro ClassicoLa storia
1919 – Le origini L’enologo altoatesino Giuseppe Kettmeir, esperto conoscitore della viticoltura e ingegnere agronomo, fonda la cantina che porta il suo nome. Caldaro, immersa nei vigneti altoatesini, diviene presto il cuore pulsante della sua produzione di vini di qualità .
1964 – La spumantizzazione Kettmeir riconosce il potenziale delle bollicine e inizia a produrre spumanti di gran pregio con il Metodo Charmat lungo per una Cuvée da uve Pinot Bianco. Pioniere in Alto Adige, Kettmeir contribuisce così al rilancio della tradizione spumantistica locale.
1986 – L’incontro con Santa Margherita Franco Kettmeir, nipote di Giuseppe, trova in Santa Margherita Gruppo Vinicolo l’erede ideale per l’impresa di famiglia. Il Gruppo, da ora alla guida della cantina, introduce una nuova filosofia aziendale più moderna, orientata alla tecnologia e all’innovazione.
1992 – Il Metodo Classico La cantina affronta una nuova sfida e dà inizio alla spumantizzazione con il Metodo Classico: la più complessa, la più elegante, la più distintiva – allora come oggi – della produzione di Kettmeir.
2000 – Il Rosé Metodo Classico Una nuova sperimentazione è nell’aria: ispirata dalle ottime uve Pinot Nero e Chardonnay, l’azienda decide di introdurre nella propria gamma anche il raffinato, fresco e delicato Brut Rosé Metodo Classico.
2011 – La Riserva “1919” Una vendemmia speciale e generosa, getta le basi per il primo Metodo Classico Riserva di Kettmeir. Almeno sessanta mesi di maturazione sui lieviti, altri tre di riposo: un processo lento e paziente, per creare l’Extra Brut, la punta di diamante della produzione dell’azienda.
2019 – I primi 100 anni L’azienda, completamente rinnovata, sempre impegnata nella valorizzazione del territorio in cui è immersa e nella cura dei vigneti che danno vita ai suoi vini pregiati, è pronta a celebrare i suoi primi 100 anni.
Il territorio
• L’Alto Adige L’Alto Adige è una terra di contrasti, custode della tradizione e audace sperimentatrice della contemporaneità . È qui, con la medesima vocazione, che nascono i vini Kettmeir.
La forza delle Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO, l’attitudine lenta e cordiale che risale dal Mediterraneo, il rigore alpino della gente di montagna. La regione vinicola più a nord d’Italia, votata all’agricoltura ma dal respiro mitteleuropeo. La natura, varia e sfaccettata, ad accompagnare lo scorrere della vita quotidiana. I saperi artigianali antichi che incontrano l’avanguardia architettonica, imprenditoriale e culturale.
Il vigneto Alto Adige Dall’alto della collina, lo sguardo si allunga nella vallata sottostante. Lo specchio d’acqua del lago di Caldaro, interrompe con grazia la precisa geometria dei filari che si estendono all’orizzonte. Le colline circondano, le vette più alte proteggono da lontano. Oltre la metà del vigneto Alto Adige si dispiega a partire da questo scenario unico. Qui, precisa come solo la natura sa essere, “l’ora del Garda” – un gentile vento estivo pomeridiano – l’escursione termica tipica di questi luoghi, le altitudini variabili (dai 200 ai 1000 m) così preziose per delineare la vita dell’uva e le diverse tipologie di terreno – calcareo, porfido e morenico – creano le condizioni ideali per vitigni fortunati, abili artefici dei vini altoatesini, noti e apprezzati in tutto il mondo.
Conferimento A lavorare queste terre benevole, le mani esperte dei contadini altoatesini, che di generazione in generazione tramandano i loro gesti e le loro conoscenze. Tra questi, anche i circa 60 fedeli fornitori di Kettmeir, che da decenni conferiscono alla cantina la loro uva, lavorata con cura, dedizione e attenzione, in poco più di 55 ettari. Perché ciò che conta, è la qualità , non la quantità . Tra la cantina e suoi conferitori, dunque, rapporti costruiti e cementati nel tempo, basati sulla reciproca fiducia e sulla passione per il fare bene e sull’orgoglio di produrre, insieme, vini di altissima qualità .
Maso Chiuso Presenza immancabile e imprescindibile, ad intercalare il variegato paesaggio altoatesino, il maso. Tipica residenza locale, comprende la casa in cui vivere e il terreno circostante, da sempre il centro dell’esistenza e la principale fonte di sostentamento dei suoi operosi abitanti. In particolare, a caratterizzare questi luoghi dell’abitare e del lavorare, una pratica antica: il Maso Chiuso. Indivisibilità del possedimento, garanzia di mantenimento attraverso l’attività agricola di almeno 5 persone, trasmissione del patrimonio per eredità ad un solo figlio e indennizzo degli altri: queste le poche e chiare norme che dal XV secolo caratterizzano, regolamentano e tutelano il tramandarsi della tradizione e della cultura rurale locale. Solo così infatti, i contadini dell’Alto Adige, anche nelle zone più impervie e dure, possono garantire a sé e al proprio nucleo familiare un reddito derivante dall’agricoltura, dall’allevamento e dall’agriturismo. Ed è grazie a questi premurosi custodi che il territorio altoatesino può preservare nel tempo la sua naturale bellezza, fatta di prati brillanti, boschi vigorosi e generosi vigneti, che si slanciano dal fondovalle fino alle più inaspettate e coraggiose altezze.
€10.30
Pinot Nero
Pinot NeroI vigneti sono collocati nella zona di Rovereto, in Trentino. La famiglia acquistò i primi vigneti nel 1979, oggi è Elisabetta che si occupa sia delle vinificazioni che delle vendemmie. Dal 2001 l’Azienda è conduzione biologica, i vigneti hanno dai 10 ai 32 anni, oggi seguono il regime biodinamico. Le rese sono molto basse e questo garantisce altissima qualità .
€33.30
Teroldego Biologico
Teroldego BiologicoSulle colline sopra Rovereto si erge un castello dell’XI secolo attorniato da vigneti spettacolari dove dal 1989 vengono vinificate con cura e passione le uve prodotte nel rispetto della natura che li circonda. La fortuna di avere un vero e proprio CRU che confina perlopiù con il bosco li aiuta a mantenere un ecosistema ricco e diversificato. I loro vini sono un espressione personale e profonda del territorio della Destra Adige Trentina.
Ettari vitati: 6
Anno Di Impianto:2000
Allevamento:filare
Geologia Del Terreno:calcareo, limo 18-22 %, ricco di minerali, molto ricco di scheletro.
Resa Per Ettaro:0,8 kg/ceppo
Vigneto di provenienza:Est, Sud-Est; 320 metri s.l.m. 6000 piante ettaro
€18.60
Rosato Lezèr
Rosato LezèrSuolo: Alluvionale
Estensione del vigneto: 4.0 ha
Tipo d’impianto: Pergola trentina
Densità ceppi per ha: 3.000
Età media del vigneto: 30 anni
Produzione media per ha: 63 hl
Foradori
Elisabetta Foradori, Emilio e Theo Zierock / Mezzolombardo
“Come mi definirei? Una custode della terra”. Così parla di sè Elisabetta Foradori, soprannominata anche “la signora del Teroldego”. L’azienda Foradori si trova a Mezzolombardo nel mezzo del Campo Rotaliano, una pianura alluvionale formata dal fiume Noce e circondata dalle verticali pareti di roccia dolomitica. L’azienda fu fondata nel 1901, ma i primi vini imbottigliati dalla famiglia Foradori risalgono a nonno Roberto, nei primi anni ‘50. Grazie alle idee innovative di Rainer Zierock e alla visione e tenacia di Elisabetta Foradori l’azienda è riuscita divulgare gradualmente il vitigno autoctono Teroldego. Oggi tutta la famiglia è coinvolta: Emilio (il filosofo) come enologo e agronomo, Theo (il politilogo) come divulgatore e diplomatico, Myrtha (l’agronoma) come responsabile della produzione di ortaggi. Elisabetta rimane la massima consigliera e si occupa della diversificazione agricola di Foradori. I compartimenti non sono mai stagni e tutto si crea e si evolve grazie alla squadra di collaboratori.
I Foradori lavorano artigianalmente i 25,5 ettari vitati e approfondiscono le pratiche agronomiche attraverso i concetti della biodinamica. Sanno di essere gestori temporanei di una terra di tutti e di avere dunque l’onere di rispettarla e proteggerla. Credono nella diversificazione agricola e nell’indipendenza, nello sviluppo professionale e umano di chi lavora.
L’approfondimento del Teroldego segue due strade: il rispetto della tradizione (Granato e Foradori) e la ricerca di espressioni più sperimentali (Morei, Sgarzon e Lezèr). Sulle colline di Cognola invece si lavorano con i bianchi Nosiola e Incrocio Manzoni. L’ azienda è in costante movimento per migliorare loro stessi e sostenere chi gli sta attorno: Il risultato di Elisabetta è stato quello di ottenere un’uva dalle caratteristiche che riflettono perfettamente il territorio.
€14.60
Lagrein Porphyr Riserva
Lagrein Porphyr Riserva“Tre vigneti selezionati, con impianti che hanno ormai quasi un secolo di vita e quindi forniscono uve molto concentrate e ricche di estratti, sono la culla di questa selezione di Lagrein. Vinificato per intero in barrique, il Lagrein Porphyr, che deve il suo nome alla pietra prevalente dei terreni su cui cresce, esprime un bouquet variegato e intenso che esalta il sapore compatto e inconfondibile con cui delizia il palato.”
Rudi Kofler
€47.70