Rosso Bat
Rosso BatNumero di bottiglie prodotte : 2.500 bottiglie da 0,75 cl
Tipo di suolo : Vulcanico tendenzialmente sciolto, povero di sostanza organica, ben dotato di micro-elementi, sistemato a terrazze.
Estensione del vitigno : ettari 1,5
Tipo di impianto : Alberello e guyot
Età media del vigneto : 10 per il Nerello Mascalese 20 per l’Alicante
Densità ceppi per ettaro : 4.500
Resa per ettaro : 20 qli di uva circa
Annusare quel calice è fare un viaggio senza biglietto in quell’isola siciliana.
Dove il vento caldo secco e salato piega le viti pantesche così come esso accarezza la delicata macchia mediterranea.
È il profumo dell’acqua di mare, degli agrumi che sprigionano la loro essenza, l’erba pettinata da una brezza.
E’ il sole che candisce la frutta , la bellezza estasiante candida e rosea dell’infiorescenza del cappero come il profumo dei suoi boccioli. E’ il sale, la frutta secca, lo charme e l’energia magica dei dammusi adornati da bouganville e longilinee palme.
E’ il refrigerio della sera appena il sole si dissolve nel mare.
Abbazia San Giorgio
Pantelleria è un’isola davvero speciale. Il nero cono vulcanico perso nel mare tra Sicilia e Africa è espressione di un carattere intenso, identitario, persino nei prodotti agricoli più semplici.
Ci sono dei celebranti che, pur non sapendo di esserlo, sono l’incarnazione di quanto appena affermato.
Uno di questi è Battista Belvisi, coltivatore, viticoltore, cantiniere ed enologo.
L’altro Beppe Fontana, bongustaio itinerante, glamour chef, la mente della comunicazione, del brand, del visual.
Oltre la simpatia reciproca con una medesima visione del vino pantesco, l’idea di combinare lavoro e competenze in un unico progetto ha una lunga gestazione, circa sette anni. Confluirà nel 2016 nella creazione di una piccolissima realtà chiamata Abbazia San Giorgio, i cui vigneti, tre e ettari e mezzo situati a Khamma si trovano nella parte sud orientale dell’isola.
Spezzettati in minuscoli corpi, a circa 300 mt. sul livello del mare con età media di 60 anni, sono allevati a zibibbo per i due terzi della superficie, mentre la restante parte è coltivata a Pignatello, qui conosciuto con in nome di “Nostrale”, Carignano e Nerello Mascalese. Le viti sono allevate ad alberello, con il tipico sistema pantesco, quello recentemente riconosciuto dall’Unesco patrimonio “immateriale” dell’umanità . La resa è ridicola, 30 quintali per ettaro.
Tutto ciò premesso, nel 2015 Battista e Beppe producono 1.000 bottiglie di Passito di Pantelleria, 2.000 bottiglie di uno Zibibbo secco e 1.000 bottiglie rosso, buona parte di queste già razziate sull’isola.
C’è una particolarità . Abbazia San Giorgio è impegnata sul fronte dei vini naturali: conduzione in BIOLOGICO con uso di tecniche BIODINAMICHE.
La lotta alle piante infestanti ed ai parassiti è condotta con mezzi agronomici, senza antiparassitari, crittogamici né altro tipo di prodotto chimico. Non si effettuano concimazioni di alcun tipo, non con concimi chimici e nemmeno organici. A fine inverno si interrano le erbe spontanee. In cantina, la fermentazione si avvia da sola ad opera dei lieviti indigeni.
Un ultimo dettaglio: durante i passaggi di trasformazione non si utilizza nemmeno l’anidride solforosa. NIENTE SOLFITI AGGIUNTI.
€23.90
Canto del Grillo
Canto del GrilloAnnusare quel calice è fare un viaggio senza biglietto in quell’isola siciliana.
Dove il vento caldo secco e salato piega le viti pantesche così come esso accarezza la delicata macchia mediterranea.
È il profumo dell’acqua di mare, degli agrumi che sprigionano la loro essenza, l’erba pettinata da una brezza.
E’ il sole che candisce la frutta , la bellezza estasiante candida e rosea dell’infiorescenza del cappero come il profumo dei suoi boccioli. E’ il sale, la frutta secca, lo charme e l’energia magica dei dammusi adornati da bouganville e longilinee palme.
E’ il refrigerio della sera appena il sole si dissolve nel mare.
Abbazia San Giorgio
Pantelleria è un’isola davvero speciale. Il nero cono vulcanico perso nel mare tra Sicilia e Africa è espressione di un carattere intenso, identitario, persino nei prodotti agricoli più semplici.
Ci sono dei celebranti che, pur non sapendo di esserlo, sono l’incarnazione di quanto appena affermato.
Uno di questi è Battista Belvisi, coltivatore, viticoltore, cantiniere ed enologo.
L’altro Beppe Fontana, bongustaio itinerante, glamour chef, la mente della comunicazione, del brand, del visual.
Oltre la simpatia reciproca con una medesima visione del vino pantesco, l’idea di combinare lavoro e competenze in un unico progetto ha una lunga gestazione, circa sette anni. Confluirà nel 2016 nella creazione di una piccolissima realtà chiamata Abbazia San Giorgio, i cui vigneti, tre e ettari e mezzo situati a Khamma si trovano nella parte sud orientale dell’isola.
Spezzettati in minuscoli corpi, a circa 300 mt. sul livello del mare con età media di 60 anni, sono allevati a zibibbo per i due terzi della superficie, mentre la restante parte è coltivata a Pignatello, qui conosciuto con in nome di “Nostrale”, Carignano e Nerello Mascalese. Le viti sono allevate ad alberello, con il tipico sistema pantesco, quello recentemente riconosciuto dall’Unesco patrimonio “immateriale” dell’umanità . La resa è ridicola, 30 quintali per ettaro.
Tutto ciò premesso, nel 2015 Battista e Beppe producono 1.000 bottiglie di Passito di Pantelleria, 2.000 bottiglie di uno Zibibbo secco e 1.000 bottiglie rosso, buona parte di queste già razziate sull’isola.
C’è una particolarità . Abbazia San Giorgio è impegnata sul fronte dei vini naturali: conduzione in BIOLOGICO con uso di tecniche BIODINAMICHE.
La lotta alle piante infestanti ed ai parassiti è condotta con mezzi agronomici, senza antiparassitari, crittogamici né altro tipo di prodotto chimico. Non si effettuano concimazioni di alcun tipo, non con concimi chimici e nemmeno organici. A fine inverno si interrano le erbe spontanee. In cantina, la fermentazione si avvia da sola ad opera dei lieviti indigeni.
Un ultimo dettaglio: durante i passaggi di trasformazione non si utilizza nemmeno l’anidride solforosa. NIENTE SOLFITI AGGIUNTI.
€22.20
Lustro
LustroAnnusare quel calice è fare un viaggio senza biglietto in quell’isola siciliana.
Dove il vento caldo secco e salato piega le viti pantesche così come esso accarezza la delicata macchia mediterranea.
È il profumo dell’acqua di mare, degli agrumi che sprigionano la loro essenza, l’erba pettinata da una brezza.
E’ il sole che candisce la frutta , la bellezza estasiante candida e rosea dell’infiorescenza del cappero come il profumo dei suoi boccioli. E’ il sale, la frutta secca, lo charme e l’energia magica dei dammusi adornati da bouganville e longilinee palme.
E’ il refrigerio della sera appena il sole si dissolve nel mare.
Abbazia San Giorgio
Pantelleria è un’isola davvero speciale. Il nero cono vulcanico perso nel mare tra Sicilia e Africa è espressione di un carattere intenso, identitario, persino nei prodotti agricoli più semplici.
Ci sono dei celebranti che, pur non sapendo di esserlo, sono l’incarnazione di quanto appena affermato.
Uno di questi è Battista Belvisi, coltivatore, viticoltore, cantiniere ed enologo.
L’altro Beppe Fontana, bongustaio itinerante, glamour chef, la mente della comunicazione, del brand, del visual.
Oltre la simpatia reciproca con una medesima visione del vino pantesco, l’idea di combinare lavoro e competenze in un unico progetto ha una lunga gestazione, circa sette anni. Confluirà nel 2016 nella creazione di una piccolissima realtà chiamata Abbazia San Giorgio, i cui vigneti, tre e ettari e mezzo situati a Khamma si trovano nella parte sud orientale dell’isola.
Spezzettati in minuscoli corpi, a circa 300 mt. sul livello del mare con età media di 60 anni, sono allevati a zibibbo per i due terzi della superficie, mentre la restante parte è coltivata a Pignatello, qui conosciuto con in nome di “Nostrale”, Carignano e Nerello Mascalese. Le viti sono allevate ad alberello, con il tipico sistema pantesco, quello recentemente riconosciuto dall’Unesco patrimonio “immateriale” dell’umanità . La resa è ridicola, 30 quintali per ettaro.
Tutto ciò premesso, nel 2015 Battista e Beppe producono 1.000 bottiglie di Passito di Pantelleria, 2.000 bottiglie di uno Zibibbo secco e 1.000 bottiglie rosso, buona parte di queste già razziate sull’isola.
C’è una particolarità . Abbazia San Giorgio è impegnata sul fronte dei vini naturali: conduzione in BIOLOGICO con uso di tecniche BIODINAMICHE.
La lotta alle piante infestanti ed ai parassiti è condotta con mezzi agronomici, senza antiparassitari, crittogamici né altro tipo di prodotto chimico. Non si effettuano concimazioni di alcun tipo, non con concimi chimici e nemmeno organici. A fine inverno si interrano le erbe spontanee. In cantina, la fermentazione si avvia da sola ad opera dei lieviti indigeni.
Un ultimo dettaglio: durante i passaggi di trasformazione non si utilizza nemmeno l’anidride solforosa. NIENTE SOLFITI AGGIUNTI.
€22.20