Il Bruciato
Il BruciatoClima
La 2018 è stata un’annata caratterizzata da frequenti precipitazioni, in particolar modo durante l’inverno e la primavera. Queste condizioni climatiche hanno garantito l’accumulo di ottime riserve idriche nel terreno, risultate notevolmente ridotte a seguito del clima tendenzialmente secco della stagione 2017. Il germogliamento è avvenuto con una settimana di ritardo rispetto alla media. L’estate regolare, caratterizzata da un clima asciutto e caldo, ha garantito le condizioni ottimali per una lenta e costante maturazione delle uve. La vendemmia è iniziata con il Merlot a partire dalla prima decade di settembre, è proseguita con lo Syrah, per concludersi nell’ultima decade di settembre con il Cabernet Sauvignon.
Dati Storici
Tenuta Guado al Tasso si trova nella piccola e prestigiosa DOC di Bolgheri, sulla costa dell’Alta Maremma, a un centinaio di chilometri a sud-ovest di Firenze. Questa denominazione ha una storia relativamente breve (nasce nel 1994) ma vanta di una fama internazionale come nuovo punto di riferimento nel panorama enologico mondiale. Tenuta Guado al Tasso si estende su una superficie di 1.000 ettari – circa 320 piantati a vigneto, il resto coltivato a grano, girasoli e ulivi – in una splendida piana circondata da colline conosciuta come “anfiteatro bolgherese” per la sua particolare conformazione. I vigneti di Guado al Tasso sono composti prevalentemente con uve di Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah, Cabernet Franc, Petit Verdot e Vermentino. Godono di un clima mite per la vicina presenza del mare: le brezze costanti mitigano le calure estive e i rigori dell’inverno, puliscono il cielo e tengono alto l’indice di insolazione.
Il Bruciato nasce nel 2002, in una delle più difficili vendemmie di Tenuta Guado al Tasso, per raccontare e far conoscere secondo uno stile moderno il terroir unico di Bolgheri. L’uvaggio utilizzato inizialmente era quello del Guado al Tasso per poi cambiare negli anni composizione varietale ed avere una rosa di vigneti dedicata. Il Bruciato non è stato prodotto nel 2003.
€18.90
Lacrima di Morro d’Alba Doc Pignocco
Lacrima di Morro d’Alba Doc PignoccoAnno: 2021
Vitigni: Lacrima di Morro d’Alba
Alcol: 13% Vol.
Colore rosso rubino con sfumature violacee. Si evidenzia al palato un frutto rossor fiori come la rosa rossa, piacevolmente vinoso. fresco con tannini dolci.
€11.50
Pinot Nero Cors 2021
Pinot Nero Cors 2021Anno: 2021
Vitigni: Pinot Nero
Alcol: 13% Vol.
Colore rosso rubino terso e luminoso, di buona consistenza. Subito profumi di fragolina di bosco , ribes e lamponi, poi impreziosito da evoluzioni secche di fiori, rosa tea e tabacco biondo , con leggera speziatura di pepe, chiodi di garofano e una mineralità terrosa; in chiusura ritorno di ribes.Di beva piacevole e seducente, dove l’evidente morbidezza chiude un tannino già smussato.
€28.40
Pinot Nero
Pinot NeroTrentino – Vallagarina
La Val d’Adige nel Trentino meridionale diventa Vallagarina. Fra Ala e Avio, i vigneti si adagiano ai piedi del Monte Baldo e della Lessinia: una terra fertile, segnata allo stesso tempo dalla montagna che comincia a farsi imponente e dal corso vigoroso dell’Adige, che la spezza e insieme l’accarezza. I terreni, su cui la vite è coltivata ancora con il sistema della pergola, degradano dai monti verso il fiume, mentre la loro composizione varia dalla trama morenica a quella alluvionale.
Qui, dove il microclima risente, anche dell’influenza del lago di Garda ed è definito da forti escursioni termiche, la ricerca della giusta esposizione è il segreto per produrre vini di territorio.
Vino difficilissimo da produrre, il Pinot Nero presuppone un assoluto rigore aziendale e produttivo, nonché la ferrea volontà di dedicarsi alla ricerca della rotondità e dell’equilibrio.
Zona di produzione: Vallagarina in Trentino.
Composizione del suolo: autoctono, molto complesso, composto in prevalenza di roccia calcarea e marnosa.
Sistema di allevamento: guyot, condotto con potature invernali rigorose e con attenti interventi nel periodo vegetativo per il controllo della produzione. Lotta integrata contro i parassiti e gestione del suolo con inerbimento permanente nel rispetto dell’ l’ambiente.
€11.30
Terra di Lavoro 2016 – IGT Roccamonfina
Terra di Lavoro 2016 – IGT RoccamonfinaGALARDI: VITICOLTORI DAL 1991
Galardi è un’azienda a conduzione familiare, dal 1991 Dora Maria Luisa, Arturo, Roberto e Francesco hanno unito la loro passione per le attività agricole con il sogno di creare un vino di qualità riconosciuto internazionalmente. Con l’aiuto dell’esperto enologo Riccardo Cotarella nel 1993 è nato l’unico vino prodotto dall’azienda: Terra di Lavoro, dall’antico nome del territorio da cui nasce.
I PREMI DI TERRA DI LAVORO
Fin dai primi anni Terra di Lavoro ha ottenuto grandi riconoscimenti dai critici più autorevoli del settore vitivinicolo, riscuotendo grande successo sia in Italia che all’estero. Dall’annata 1994 in poi, Terra di Lavoro si è posizionato tra i Migliori Vini d’Italia, è stato premiato con i massimi riconoscimenti dalle Guide Italiane più importanti e note ottenendo con grande regolarità i Tre Bicchieri del Gambero Rosso, le Quattro Viti dall’Associazione Italiana Sommelier, e valutazioni di assoluta eccellenza da Luca Maroni e da Luigi Veronelli. Anche in ambito internazionale ha ricevuto giudizi lusinghieri dai maggiori esperti, Robert Parker, Daniel Thomases, James Suckling e Stephen Tanzer.
TERRA DI LAVORO: L’ETICHETTA
L’immagine sull’etichetta di Terra di Lavoro, rappresenta un’antica mappa che raffigura la zona dell’Italia meridionale durante il Regno delle Due Sicilie chiamata appunto Terra di Lavoro.
IL TERROIR E I VIGNETI DI GALARDI
Le vigne dell’Azienda Agricola Galardi sono coltivate su dei terreni vulcanici tra uliveti e boschi di castagno. L’amore per la terra e il rispetto per la natura ha spinto l’azienda ad adottare l’agricoltura biologica per produrre un vino autentico e di valore.
I vigneti dell’azienda Agricola Galardi si trovano sui terreni collinari alle pendici del vulcano di Roccamonfina, nei comuni di Galluccio e Sessa Aurunca. Sono coltivati a cordone speronato con una densità d’impianto di 4.500 ceppi per ettaro. La produzione è di oltre 30.000 bottiglie all’anno destinate al mercato nazionale ed internazionale.
https://www.vinodalproduttore.it/49_azienda-agricola-galardi
€25.60
Contado Aglianico Riserva Molise DOC
Contado Aglianico Riserva Molise DOCContado Aglianico Riserva Molise DOC
Contado Aglianico Riserva Molise DOCI Fenici introdussero l’Aglianico in Italia dalla Grecia ed in particolare dall’Eubea, diversi secoli a.C. Da questo Antico Vitigno si produce un vino decantato anche da Papa Paolo III.
Il Contado del Molise
Nel Molise il vino ha una tradizione che risale ai Sanniti e ai Romani, i quali vi introdussero la coltivazione della vite. I metodi di produzione sono quelli tramandati da una generazione all’altra nell’Appennino meridionale, sempre legati ai valori del mondo contadino. La Masseria Di Majo Norante è ubicata a Nord del Gargano in contrada Ramitello, in agro di Campomarino, dove il terreno sciolto e in parte sabbioso e la brezza estiva concorrono a creare un habitat particolarmente favorevole. Alessio Di Majo, vignaiolo testardo e controcorrente, ha sacrificato produttività ed omologazione del gusto al perseguimento costante della qualità e della tipicità , nella convinzione che i vitigni meridionali siano più adatti alle condizioni pedoclimatiche del Contado del Molise. Segue una breve galleria fotografica della masseria Di Majo.
Una dedizione ereditaria
Di Majo Norante produce vini da uve proprie sin dal 1800, come testimoniano le cantine sotto la piazza e nel vecchio palazzo di famiglia a Campomarino. La dedizione alla coltura della vite è ereditata prima da Luigi e poi da Alessio Di Majo ed è pianificata oggi insieme alla passione per la ricerca e la sperimentazione. Di Majo Norante produce i propri vini esclusivamente dagli 85 ettari dell’antico feudo dei Marchesi Norante di Santa Cristina. La filosofia enologica di Di Majo Norante rispetta l’approccio tradizionale alla conltivazione della vite ed alla produzione del vino, nel tentativo di conservare tutte le caratteristiche degli uvaggi mediterranei.
Tecniche secondo natura
Di Majo Norante pone una certosina attenzione alla selezione, alla raccolta delle uve ed alle tecniche di vinificazione, nell’ottica del miglioramento costante della qualità e della salubrità del vino. La vite è trattata esclusivamente con concimi di origine organica e minerale ed è difesa con l’estirpazione costante delle erbe infestanti e con la lotta biologica ai parassiti come la tignola, mentre i resti della potatura vengono asportati per evitare focolai di infezioni. La pratica di tecniche antiche e l’adozione di tecnologie moderne consentono così di produrre un vino per moltissimi aspetti biologico, che merita di essere goduto appieno nella profonda espressione della propria tipicità . Segue una breve galleria fotografica degli attuali impianti per la vinificazione, e imbottigliamento.
Nuovi vini d’antichi vitigni
La predisposizione a selezionare i cloni dei vitigni autoctoni attraverso lo studio della loro adattabilità al terreno di area meridionale è all’origine di tutti i vini Di Majo Norante. Ad uve classiche quali malvasia, Trebbiano, Montepulciano e Sangiovese ha affiancato dapprima il Bombino e l’Aglianico, e finalmente gli antichi vitigni Falanghina e Greco per la produzione dei bianchi. Ellenico-Aglianico, Prugnolo e Tintilia per i rossi. Moscato reale per il passito dolce. La sperimentazione con questi vitigni ed i buoni risultati raggiunti hanno spinto l’azienda vinicola a perseverare in una scelta coraggiosa che le consente di confezionare a prezzi naturalmente competitivi vini che rispondono perfettamente alla complessità del gusto contemporaneo.
http://www.dimajonorante.com/wines/red-wines/contado.php?lang=1
Aglianico del Vulture D.O.C. Syntesi
Aglianico del Vulture D.O.C. SyntesiTante facce un unico spirito
I generazione
Anselmo Paternoster pioniere della viticoltura locale, classe 1898, cavaliere di Vittorio Veneto ed inconsapevole artefice della nostra lunga storia sin dagli anni “ venti “.
II generazione
Pino Paternoster, classe 1919, figura carismatica, primo enologo di casa e probabilmente del Vulture, tecnico e manager allo stesso tempo. Molteplici le sue azioni, le prime botti in rovere pregiato, l’acquisizione di superficie vitata tra cui Villa Rotondo, i primi grossi meriti di diffusione dell’Aglianico del Vulture nelle varie partecipazioni a fiere e incontri, il Vinitaly sin dalla prima edizione. Corrispondente inoltre, di alcune riviste di settore dell’epoca e fautore della DOC Aglianico negli anni ’70.
III generazione e la nostra mission
Il ruolo che la storia ha affidato alla ns. famiglia ci riempie di orgoglio, di forte responsabilità e ci guida per sempre.
Il rispetto verso la natura che ci circonda, la storia, l’arte, le tradizioni e la nostra gente, ci gratifica più di ogni cosa.
Il rigore in vigna, in cantina ed in ogni processo successivo, è tal quale a quello di oltre 80 vendemmie or sono, di grappolo in grappolo, di generazione in generazione, con immutato spirito artigianale.
Sappiamo di essere privilegiati perché amiamo e viviamo in una terra speciale che si chiama Vulture con il suo simbolo più prezioso; sua maestà l’Aglianico.
E’ in questo contesto che la nostra famiglia si è formata, si è modellata, disegnando uno stile di vita coerente mai urlato, proprio come testimoniano i nostri vini o ancor meglio, i nostri “Vulture”, come amiamo chiamarli.
Frutto di un progetto preciso ma che posseggono un’anima, una fortissima personalità ed identità che con coraggio continuiamo a proporre nella loro impostazione originale, senza mai ricorrere a compromessi, condizionamenti, tendenze.
La nostra “mission” è unica, lunga e faticosa ma molto ambiziosa:
continuare a trasmettere nel tempo ed al mondo la forza del gruppo famigliare targato Paternoster, pari a quella del proprio terroir, “Il Vulture”.
Il prodotto che meglio sintetizza la tipologia, il territorio, la struttura, la longevità del vino Aglianico e dei terreni vulcanici dai quali proviene
Provenienza.Area del Vulture, fascia di vigneti dai 450/600 metri s.l.m.
Certificazioni
Certificati da: SUOLO E SALUTE IT- BIO-004 – Operatore 17-01965
https://www.paternostervini.it/contenuti/contenuto.jsf?contenutoId=1
€13.79
Brunello di Montalcino
Brunello di MontalcinoLa Tenuta Il Poggione
è stata fondata alla fine del 1800
Lavinio Franceschi, proprietario terriero di Firenze, a seguito dei racconti di un pastore che portava il bestiame in transumanza nei dintorni di Montalcino, decise di visitare la zona. Innamoratosi dei paesaggi e delle persone che vi abitavano, decise di comprarvi dei terreni e di farne un’azienda agricola.
L’azienda fu tra le prime a commercializzare il Brunello di Montalcino già dai primi del ‘900 e uno dei membri fondatori del Consorzio del Brunello di Montalcino.
Dopo oltre un secolo, il lavoro di Lavinio Franceschi è ancora un punto di riferimento per i suoi eredi, Leopoldo e Livia che continuano a potenziare l’azienda con lo stesso impegno ed inalterata passione, coniugando l’antica e sapiente tradizione enologica, con le tecniche più innovative.
La Tenuta Il Poggione si trova a Sant’Angelo in Colle,
circa 10 km a Sud di Montalcino.
Grazie alla sua posizione dominante, i suoi vigneti – tra cui Vigna Paganelli, impiantata nel 1964 – traggono beneficio dalla vicinanza del Monte Amiata e del Mar Tirreno.
Le vigne si trovano ad un’altitudine compresa tra 150 e 450 metri sul livello del mare.
Questo ampio margine, insieme all’età dei vigneti, permette di pianificare al meglio la vendemmia ed ottenere vini di struttura e adatti al lungo invecchiamento indipendentemente dalle condizioni climatiche.
La nuova cantina: Nel 2004 è stata costruita la nuova cantina nel cuore dell’azienda, dove la tradizione enologica della Tenuta, si unisce alle tecnologie più all’avanguardia.
http://www.tenutailpoggione.it/
€46.00
Valpolicella Classico Superiore Doc – La Traversagna Ripasso
Valpolicella Classico Superiore Doc – La Traversagna Ripasso€17.10
Valpolicella Classico Superiore Doc – La Traversagna Ripasso
Valpolicella Classico Superiore Doc – La Traversagna RipassoUn Maestro Sa
Un maestro sa, conosce la sua terra, la insegna ai bambini che diventano adulti e la curano, insegna ai figli la lezione appresa da suo padre, trasmette la propria passione. I figli raccolgono il testimone della sua conoscenza e ne fanno una professione, trasformano la passione in arte, l’uva in vino. Il cerchio è completo, dall’alfa all’omega.
L’arte Di Trasformare L’Uva In Vino
“Nel marchio Fornaser appaiono l’alfa e l’omega in un globo schiacciato sui poli, al centro stanno la foglia, il grappolo, il tralcio della vite.
L’inizio e la fine, la compiutezza del mondo e l’ordine stabilito di un universo coltivato, addomesticato con la sapienza e il lavoro al servizio dell’intelligenza produttiva del vignaiolo, si riconducono alla cosmogonia del vitigno che affonda le radici nel mito di Dioniso e del dono fatto all’umanità nella figura del suo remoto rappresentante, il contadino Icario.”
di Giuseppe Fornaser
La Moderna Cantina
La nuova Cantina Fornaser, dove oggi si svolge l’intero processo produttivo, si trova a Bure Alto, nel Comune di San Pietro in Cariano, sotto il Monte Faustino che dà il nome al vigneto di famiglia più vecchio, e abbina alle più recenti tecnologie enologiche la tradizionale conoscenza del viticoltore che nel 1924 vinse l’Attestato di Benemerenza della Fiera Cavalli di Verona.
Dall’area di appassimento alla zona di vinificazione, dalla bottaia alla sala d’imbottigliamento, nel moderno edificio si svolgono tutte le fasi produttive con la stessa passione di un tempo.
€17.10
Pignolo Arbis Ròs
Pignolo Arbis RòsUn numero limitatissimo di etichette che parlano di una viticoltura rispettosa dell’ambiente e di un modo personale di interpretare i vitigni autoctoni friulani.
Produrre pochi vini significa fare delle scelte. Ti educa a selezionare, a pensare. Nei 18 ettari di terreno che coltiviamo abbiamo abbracciato da subito le buone pratiche della biodinamica, senza gridarle. Selezionando quelli più vocati, impiantammo nuovi vigneti collocando i diversi vitigni con la massima attenzione per la posizione, l’orientamento, l’altitudine di ciascuno. Utilizzando al meglio le diverse composizioni dei substrati, abbiamo lasciato sempre le vigne inerbite per controllare la vigoria delle viti e al tempo stesso preservare gli equilibri biologici della terra che le accoglieva.
Impatto ambientale
La terra è eredità . Abbiamo il dovere di preservarla: nel 1990, per essere certi di limitare l’impatto ambientale e garantire una buona protezione fito-sanitaria, adottammo da subito una elevata densità d’impianto per ettaro.
Potature verdi e diradamenti, malolattiche, lunghe fermentazioni sui lieviti indigeni e imbottigliamenti senza filtrazioni sono state poi le nostre parole chiave, insieme alle vendemmie manuali “dedicate”: un programma di raccolta teso a cogliere le diverse uve nel momento di perfetta maturazione di ciascuna, per conservare quella nota “croccante” che contraddistingue i nostri vini.
Equisetum e soleras
Fare scelte sostenibili ci appassiona. Nelle nostre vigne non utilizziamo prodotti di sintesi: sì a rame e zolfo, ma soprattutto sì a infusioni di equisetum, tarassaco e ortica, che ci danno ottimi risultati se applicati in opportuni momenti della stagione vegetativa.
Durante la vinificazione operiamo un piccolo metodo soleras per il recupero di parte dei lieviti indigeni: tutto ciò che resta farà da “balia” al nuovo mosto, così il dna si preserva nel tempo. Perché il vino è anche memoria.
https://www.borgosandaniele.it/it/vini/jiasik-bianco.html
€31.50
Primitivo AAA
Primitivo AAATerroir, lavoro nel vigneto e vendemmia
Suolo: i terreni sono situati nell’agro di Castellaneta in contrada Tafuri attorno alla nostra azienda. Il territorio è caratterizzato da estrema variabilità pedologica: dalla terra rossa con notevole presenza di pietrisco siliceo al terreno argilloso-calcareo.
Vitigno: Primitivo
Estensione del vigneto: 6.0 ha. Lavorato in biologico.
Tipo d’impianto: Controspalliera Libera
Densità media ceppi per ha: 4545
Età media del vigneto: 15 anni
Produzione media per ettaro: 60.0 hl
Bottiglie prodotte: ca. 37000
Dopo vent’anni di Agricoltura Biologica e cinque di Agricoltura Biodinamica siamo riusciti finalmente a portare i nostri terreni a una situazione di equilibrio che è quella che in termini tecnici è definita agricoltura sinergica.
Nel momento in cui un ecosistema non presenta picchi di sviluppo di un essere vivente sugli altri, solo allora possiamo parlare di ecosistema in equilibrio. In altri termini, nel momento in cui assistiamo a una predominanza di una qualsiasi forma di vita sulle altre, significa che l’ecosistema non è in equilibrio e questo deve portare l’Uomo consapevole a comprendere i giusti interventi agronomici da porre in atto per giungere all’equilibrio tra tutte le forme di vita di quell’ecosistema specifico. Vogliamo sottolineare l’importanza della consapevolezza in quanto per noi dell’Archetipo il vero significato di Uomo consapevole è: colui che quando mangia sa cosa sta mangiando, quando parla sa cosa sta dicendo e quando opera sa cosa sta facendo.
Studiando e applicando per anni gli insegnamenti di Rudolf Steiner e Masanobu Fukuoka, a cui sono dedicate le nostre produzioni, si impara a ridare vita alla terra. Ciò è il fondamento del nostro divenire.
Per chi non ha ancora compreso quello che è stato fatto alla nostra madre terra negli ultimi 50-60 anni, deve sapere che l’uso di concimi chimici, diserbanti e antiparassitari, portano alla desertificazione del suolo, in quanto tali sostanze incidono su tutta la microflora e microfauna del suolo determinandone la morte.
http://www.triplea.it/producers/65-l-archetipo
€17.00
Cabernet Sauvignon
Cabernet SauvignonMasseria Maimè
La passione, il coraggio e la fiducia nell’enorme potenziale qualitativo della Puglia sono gli elementi che hanno spinto gli Antinori ad investire in questa regione, in particolare nelle zone di Castel del Monte e del Salento. L’idea di fondo su cui si basa la filosofia produttiva di Tormaresca è quella di produrre grandi vini da vitigni autoctoni pugliesi. La maggior parte dei vigneti è coltivata con uve tradizionali, alcune delle quali risalenti alla civiltà della Magna Grecia, e fortemente radicate nel territorio: il Primitivo, il Negroamaro, il Fiano pugliese, l’Aglianico, il Nero di Troia ed il Moscato Reale.
https://tormaresca.it/
€84.00
Rosso Gheddo
Rosso GheddoI nostri viaggi nella Vallée d’Aoste ci hanno portato a scoprire gemme piccole e inaspettate, la più nuova delle quali è la Cantina di Cuneaz Nadir. La famiglia Cuneaz è situata a Gressan, alle porte di Aosta e possiede 0,5 ettari dove coesistono un mix locale di vitigni, alcuni dei quali sono stati piantati oltre 100 anni fa. La “cantina” è una delle stanze della loro casa, dove risiedono alcuni Barrique e alcune botti, nata nel 2009 ma esistente già dai tempi del nonno di Nadir. Vengono prodotte poche migliaia di bottiglie ma in modo totalmente rispettoso dell’ambiente, nessun trattamento chimico o pesticida.
In cantina la filosofia è la medesima, e si cerca sempre di esaltare e rispettare il frutto che con molta attenzione e amore si è portati a casa. Vini naturali, non nel riconoscimento o nella certificazione legislativa, bensì, cosa più importante, naturali nella sostanza. Petit rouge, Vien de nus, Fumin e Vuillermin gli autoctoni Pinot noir, Moscato, Pinot gris e Gewurztraminer gli internazionali: uve che regalano etichette originate da vitigni piantati anche oltre un secolo fa. Bottiglie frutto di amore e passione incondizionata per la propria terra e per le proprie origini.
http://www.vininaturali.it/produttori/aosta/la-cantina-cuneaz/
€19.80
Frappato
FrappatoPIANOGRILLO
La casa è da secoli sulla collina del Pianogrillo. Una vera “Manor” siciliana, distesa tra cipressi e olivi saraceni, affacciata sulla piana dell’Acate, nell’antica contea di Modica e Chiaramonte. Durante il medioevo torre d’avvistamento contro i pirati saraceni, fu trasformata nel 1700, in dimora padronale in stile ragusano, con cappella gentilizia e cantine interrate a volta tufacea.
Sorge in posizione panoramica al margine della zona archeologica di Akrillai, antichissimo insediamento neolitico dai contorni misteriosi e perduti nella notte dei tempi.
Ancora oggi a Pianogrillo restano antiche mole da olio in pietra lavica, risalenti al III secolo d.c. e, all’interno della stessa azienda, un’antica necropoli paleocristiana ubicata nella zona di San Nicola.
Fu antico feudo, per più di 300 anni,dei baroni Piccione di Grassura e del Molino d’Immezzo , originari di Acireale ma trasferiti al nord inseguendo le loro carriere, trasformato oggi in moderna azienda agricola da Lorenzo Piccione di Pianogrillo, ultimo discendente dei baroni, che si occupa della gestione, un siciliano di ritorno e di… rito ambrosiano…
Superfice coltivata complessiva oltre 80 ettari.
VIGNE
Estensione: 4 ettari vitati / 2 ettari in impianto
Quota media 480m slm
Marna calcareo argillosa
Portainnesto RU.140
Tecniche impianti: Guyot, Alberello a pedale d’olivo, Cordone speronato, Alberello
Cultivar trattate: Grillo, Nero d’Avola, Frappato, Grecanico, Carricante.
Produzione totale 30.000 bottiglie vendemmia 2015
LA NUOVA CANTINA
Costruita nel 2014 la nuova cantina, con sistemi ad impatto ambientale zero, contiene i vinificatori da 50hl e i tini troncoconici da macerazione da 25hl, nonché botti ed impianti di imbottigliamento sotto azoto.
Metodi di vinificazione: Vinificatori in acciaio da 50hl, tini troncoconico da 25hl, tini da 7hl per microvinificazione e inoculo mosto. Lieviti autoctoni e/o selezionati.
Tecniche in vinificazione: macerazione, follatura manuale, rimontaggio e délestage, svinatura, bâtonnage.
Tecniche in affinamento: botti in rovere di slavonia da 25h, tonneaux in castagno dell’Etna, acciaio, tini troncoconici in rovere francese da 22hl.
Vigneto di provenienza vigna pianogrillo
Esposizione sud
Altitudine480 metri
Superficie3 ettari
Allevamentoguyot con metodo biologico e alberello
Anno di impianto1990
Terreno calcareo argilloso
Resa per ettaromax 70%
http://www.pianogrillo.it/it/azienda
€12.30
Pignolo
PignoloDa uve selezionate di vitigno Pignolo, da vigneto di proprietà localizzato nel comprensorio del comune di Torreano di Cividale (UD).
Prima vendemmia annata 2007.
Si ritiene che questo vitigno autoctono fosse conosciuto e coltivato già prima del 1600; riscoperto e recuperato alla fine degli anni ’70, in quanto quasi scomparso.
€21.70
Pelaverga Divicaroli
Pelaverga DivicaroliNOTE: il Pelaverga coltivato fin dal XV secolo sulle aree collinari attorno a Saluzzo, antica capitale dell’omonimo Marchesato, non è da confondere con il Pelaverga da cui si ricava il Verduno Pelaverga Doc: si tratta infatti di vitigni omonimi ma differenti e che non condividono alcuna parentela genetica.
UVE: Pelaverga
VIGNETO DI PROVENIENZA: diversi appezzamenti nel territorio di Saluzzo
Esposizione: Sudest
Altitudine: 400m/slm
Superficie: 3.000
ceppi/ha: 2.000
Sesto impianto:1×2,5
ALLEVAMENTO: guyot
ANNO DI IMPIANTO: 1975
RESA PER ETTARO: 60 q/Ha
TERRENO: suolo acido, ricco di scheletro e argilla
€10.80
Bonarda Oltrepò Pavese DOC Frizzante
Bonarda Oltrepò Pavese DOC FrizzanteL’Oltrepò Pavese Bonarda Frizzante Calatroni, rappresenta la versione più briosa, del tradizionale vino quotidiano dell’Oltrepò Pavese. E’ un vino da bere giovane, reso particolarmente piacevole da una nota frizzante. Fa ormai parte a pieno titolo della storia e della cultura eno-gastonomica del territorio padano.
Cabernet Franc
Cabernet FrancDietro al nome Gradis’ciutta, località nel cuore del Collio da secoli generosa di ottime uve e marchio dell’azienda, c’è Robert Princic: l’anima di questa realtà in continua evoluzione, sempre attento alla qualità e alla genuinità dei suoi vini e sempre disponibile ad accogliervi nella sua cantina.
Supportato costantemente dagli instancabili genitori, Robert ha fatto crescere l’azienda agricola, ottenendo premi per i suoi vini e riconoscimenti personali, senza mai dimenticare il giusto equilibrio nel rapporto fra uomo e Natura.
Una filosofia che si riflette nel carattere dei vini e nell’approccio con gli altri
TERRITORIO
La diversa dislocazione dei nostri vigneti, e a differenti altitudini, ci permette di trovare terreni idonei a tutte le varietà bianche, siano esse quelle indigene presenti da sempre, Ribolla e Friulano, oppure le internazionali, come anche alle varietà a bacca rossa e a quelle che prediligono la pianura del Preval. A ciò si aggiungono i vari aspetti climatici, che influiscono sul microclima in cui crescono le nostre viti.
Molto spesso quando si parla di vini, si elogiano i “vigneron” francesi per aver creato e conservato nel tempo quella classificazione detta “cru”, che l’indimenticabile Gino Veronelli ripropose come necessità di «mantenere l’eccellenza delle denominazioni comunali». Pochi sanno che il 17 marzo 1787 fu emessa una circolare con la “Classificazione de’ vini prodotti nelle unite principate contee di Gorizia e Gradisca in riguardo alla loro bontà ”: una sorta di “cru” goriziani. Ebbene, le nostre uve provengono da località del Collio site nelle prime tre classi, su nove totali!
Se è ben vero quindi che “il genio del vino sta nel vitigno”, ovvero che quest’ultimo dà la principale impronta al vino, è altrettanto vero che il terreno esercita una grandissima influenza sui caratteri peculiari di questo “genio”.
Noi lavoriamo per produrre vini “geniali”
BIODIVERSITA’
Biocompatibilità . Viticoltura intelligente e attenta. Il vigneto è vita.
La Natura, con la sua prorompente bellezza, con la sua creazione mai monotona, eppure così armonica, sovrasta l’essere umano ed ogni vegetale che pure le appartengono. Ma è altresì vero che senza l’atto umano, in questo caso simile ad una realizzazione artistica, la vite sarebbe nulla più che una pianta infestante e rampicante, dei cui frutti si ciberebbero gli animali. Ma l’uomo l’ha domata, l’ha fatta crescere ad alberello, a pergolato, a festoni tra gelsi o tra alberi da frutto, e solo in tempi più recenti ha introdotto i filari con metodi come il cordone speronato e il guyot.
La potiamo, diradiamo i grappoli per concentrare zuccheri, colori ed aromi, vendemmiamo le uve e produciamo vini che – bevuti con moderazione – è dimostrato che hanno anche proprietà benefiche al nostro organismo, prevenendo diverse malattie. Perciò rispettiamo la Natura e conserviamo quell’equilibrio che si crea fra vegetazione spontanea e coltivazioni agricole: è così che riusciamo a racchiudere le fragranze della campagna, i profumi dei fiori di acacia e della frutta, i sentori di fieno, gli aromi dell’asparago o del sambuco, il sapore della terra in cui nascono i nostri vini.
https://www.gradisciutta.eu
Vitigni: Ottenuto al 100% da uva Cabernet Franc, un vitigno originario del Bordolese introdotto nel Collio a fine ‘800, dalla vegetazione molto vigorosa, dove si è subito dimostrato molto resistente alla pioggia e alle intemperie primaverili ed autunnali.
Altimetria: Le uve con cui viene ottenuto questo vino vengono prodotte nei vigneti di a Zavognza e Bukova, ad un’altitudine che va dai 150 ai 180 metri s.l.m.
Sistema di allevamento: Coltivati a capovolto con produzioni di 70-80 q.li/ettaro.
€13.20
Teroldego – Il Teroldigo Vini dell’Angelo
Teroldego – Il Teroldigo Vini dell’AngeloLa Famiglia Fedrizzi
L’azienda agricola Fedrizzi Cipriano vinifica le uve dei propri vigneti da ben cinque generazioni. Verso la metà del 1800 il mio bisnonno Cipriano ha dato inizio alla storia dell’azienda agricola Fedrizzi Cipriano. La prima vinificazione ebbe inizio nel 1870. Le varietà coltivate erano il Pinot Grigio, il Lagrein e il Teroldego.
La gestione dell’azienda è a costituzione familiare. Dal 1994 l’azienda ha operato una scelta di mercato: “puntare alla qualità !” Da lì la decisione di ridurre le rese ad ettaro, di applicare nuove pratiche agronomiche, di introdurre nuova tecniche di vinificazione e altri accorgimenti atti a mantenere e rendere salubre e migliore il prodotto.
Attualmente l’azienda è gestita da GIovanni Fedrizzi, che ha frequentato l’Istituto agrario di San Michele a/A per poter continuare a gestire l’azienda di famiglia. Ancora oggi Giovanni ha alle spalle l’appoggio e l’esperienza del padre Cipriano.
Teroldigo è un nome che racconta una lunga tradizione della famiglia Fedrizzi.
In questo vino si vuole esprime la vera essenza del Teroldego, raccontando la sua storia attraverso gli aromi naturali dati dall’uva e i suoi lieviti.
Nel Teroldigo ritroviamo l’autenticità di questa varietà , data dalle uve prodotte in un vigneto policlonale, voluto dal proprietario Giovanni.
Vinifichiamo le nostre uve secondo un metodo utilizzato nella nostra famiglia fino agli anni 50 del secolo scorso, effettuando le fermentazioni in vasche di cemento senza l’aggiunta di lieviti selezionati. Il Teroldigo si può definire “un vino antico per un bere moderno!”
Uve: Teroldego
Denominazione: D.O.C. Teroldego Rotaliano
Vigneto di provenienza: situati nella zona di Mezzolombardo (Piana Rotaliana)
* Superficie 1,4 ha – 3300 ceppi/Ha – sesto impianto 0,60×5,00
* Altitudine 229 m/slm – esposizione est-ovest
Sistema di allevamento: pergola doppia trentina
Anno di impianto: 1985
Resa per ettaro: 110 q/ha
Terreno: alluvionale
€15.60
Barbaresco Gallina
Barbaresco GallinaVigneto
Comune: Neive Gallina, Foglio n.10, Particelle n. 114, 327
Proprietà : altitudine 200 m s.l.m., esposizione Sud, sesto d’impianto 2,70 x 0,90 m, densità 4500 ceppi/ha, allevamento a Guyot a controspalliera.
Età :una parte di 50 anni, l’altra di impianto recente, 13 anni.
Ettari: 2 ha
Resa/ha: 60q/ha
Epoca di raccolta
Prima settimana di ottobre
Produzione:6.000 bottiglie
Tre elementi compongono un grande vino:
il territorio, il vitigno e l’uomo
Il nostro territorio sono le Langhe, patrimonio mondiale dell’Umanità , antica terra da sempre vocata alla vitivinicoltura.
Il vitigno è il Nebbiolo, da cui si ottiene il Re dei vini: il Barolo. E le persone che lavorano i nostri vigneti lo fanno seguendo una tradizione di oltre due secoli di fatica, passione e dedizione alla qualità
L’AZIENDA:Poderi e Cantine Oddero è uno dei marchi storici tra i produttori del Barolo. L’azienda ha radici che risalgono alla fine del XVIII secolo, quando gli avi della nostra famiglia cominciarono a vinificare in proprio. Le cantine, situate in Frazione Santa Maria di La Morra si innalzano su di un terrazzo naturale e gettano lo sguardo sulle colline delle Langhe. Immersa in un mare di curatissimi vigneti, la nostra azienda coltiva 35 ettari dei migliori cru delle Langhe e dell’Astigiano da cui ottiene l’eccellenza dei vini piemontesi:
Barolo, Barbaresco, Langhe Nebbiolo, Dolcetto d’Alba, Barbera d’Alba, Barbera d’Asti e Moscato.
Sapienza antica e aggiornate tecniche produttive. Tenacia, pazienza, rispetto della materia prima e del territorio. Produrre vini per noi significa curare ogni dettaglio: dalla potatura invernale alle primaverili operazioni in verde, dai diradamenti alla vendemmia, fino alla pigiatura, la fermentazione e il lungo affinamento. La qualità è un valore che si scopre nei dettagli.
VIGNETI:La superficie complessiva a vite di proprietà dell’azienda Oddero è di circa 35 ettari di cui 16,5 coltivati a Nebbiolo da Barolo e Barbaresco. Fanno parte dei possedimenti di famiglia una superficie di circa 6 ettari coltivata a nocciola, la prelibata Nocciola Piemonte IGP delle Langhe. Con i nuovi Disciplinari di Produzione per il Barolo ed il Barbaresco sono state ufficialmente codificate le “Menzioni Geografiche Aggiuntive”, aree geografiche di particolare pregio per la coltivazione del Nebbiolo. Tra queste rientrano quelle che sono di proprietà storica dell’azienda Oddero e che sono utilizzate già dagli anni ‘80, in etichetta, per i nostri Barolo e Barbaresco.
ZONA DEL BARBARESCO:I suoli di questa area geografica, posta a est della città di Alba, hanno una maggior presenza di sabbie aggiunte a marne di Sant’Agata. Il clima registra somme termiche leggermente più elevate che nella zona del Barolo; la vendemmia del Nebbiolo da Barbaresco precede quasi sempre quella del Nebbiolo da Barolo dai 10 giorni a una settimana. Anche la piovosità è leggermente maggiore.
VIGNETO:GALLINA Comune di Neive – 2, 65 Ha
Gallina è l’area geografica più conosciuta di Neive e deve il suo nome, con molta probabilità , a una o più famiglie che nell’Ottocento risiedevano nell’abitato. Risalendo la provinciale che dal piano di Baraccone porta all’abitato di Neive alto, Gallina è facilmente visibile sul lato sinistro. Il nostro vigneto appartiene alla cascina Rigo e sale da 180 m fino a 210 m slm, a pieno sud. Il suolo è fortemente caratterizzato da sabbie chiare, miste a marne calcaree, che lo rendono sciolto e siccitoso nel periodo estivo. Le sabbie, in presenza di marne, conferiscono una grande eleganza e finezza a questo Barbaresco.
€39.60