Marzemino Sanvalentino
Marzemino SanvalentinoTra i vitigni tipici del Trentino, il Marzemino è particolarmente presente nella nostra zona. Noi lo coltiviamo in un piccolo vigneto con esposizione Sud-Ovest a Sanvalentino, su terreni argillosi.
€13.40
Raboso Podesta MAGNUM
Raboso Podesta MAGNUMNotizie sul Raboso Piave:
E’ considerato a ragione il re dei vini sulla sponda sinistra del Piave così che viene definito “el paron de casa”. E’ il vitigno autoctono per eccellenza che ha accompagnato le vicende della gente del Piave, lucido testimone del passato ma anche orgoglioso protagonista dei nostri giorni. Un rustico dal cuore d’oro.
Caratteristiche del terreno:
Solo le migliori viti dello storico vigneto della Potestà danno le uve per la produzione di questo vino. Nel terreno i sassi sono evidenti sia in superficie che nel sottosuolo garantendo ottimo drenaggio per un suolo vitale, fresco e asciutto in cui la simbiosi tra la vite e le altre piante si esprime al meglio. Nella coltivazione tutte le operazioni sono fatte manualmente e vengono seguiti criteri di naturalità e fisiologia per una gestione agronomica sostenibile.
Sistema di allevamento e resa per ettaro:
Sistema tradizionale a raggi detto Bellussera con viti che arrivano a superare i 4 metri d’altezza. Resa attorno ai100 quintali per ettaro.
Il Raboso Piave è il vitigno storico della zona del Piave mentre il Raboso Veronese è di incerta origine forse addirittura dovuta ad un incrocio spontaneo tra il Raboso Piave e la Marzemina Bianca.
Terreni facenti parte del terrazzo alluvionale del fiume Piave , caratterizzato dalla presenza di ghiaie , spesso affioranti , ricoperte da un esigua fascia di sedimenti a media granulometria. Nella coltivazione di queste vigne vengono seguiti criteri di naturalità e fisiologia per una gestione agronomica sostenibile
€40.50
Marzemino
MarzeminoUna cantina storica presente sul mercato da oltre un secolo. L’ultimo dei patriarchi che si sono succeduti si chiama Luciano il quale, per questioni di età , ha ceduto marchio ed etichette alla Cooperativa Vivallis e continua a curare la linea che por ta il suo nome come consulente enologo. La sua etichetta Verdini è stata il primo tentativo riuscito di valorizzare, dal punto di vista dell’espressione varietale, il vitigno che appartiene alla storia del Trentino: il Marzemino. Ettari vitati: 9
Vigneto di provenienza:nei comuni di Volano e Isera – 3500 ceppi/ha – altitudine 150 m/slm – esposizione sud/est
Allevamento:pergola trentina
Geologia Del Terreno:pesante, profondo e povero di scheletro a Volano. Terre nere basaltiche di medio impasto a Isera
Resa Per Ettaro:110 q/H
€95.00
Barbaresco Bernadot
Barbaresco BernadotBarolo Brumate (Biologico)
Barolo Brumate (Biologico)Premi
2016
93 – Decanter
96 – Falstaff
95 – James Suckling
18.5+/20 – Mattew Jukes
quattro stelle – Vinibuoni d’Italia
95 – Vinous – Antonio Galloni
È una delle vigne più rappresentative del comune di La Morra e da sempre è considerato uno dei toponimi
di riferimento per l’intera denominazione. È una vigna intercomunale, l’appezzamento (di buona estensione, conta un totale di 28 ettari) è condiviso, dal punto di vista amministrativo, fra i comuni di Barolo e La Morra. I due versanti comunali per quel che riguarda il profilo pedologico non presentano, però, grandi differenza e anche l’esposizione (Sud/Sud-Est) è sostanzialmente omogenea; l’unica variabile è legata all’altimetria: si può andare, infatti, dai 230 mta sopra i 400 mt. I terreni, di periodo Tortoniano, sono caratterizzati dalla presenza di marne di S. Agata Fossili, con una buona presenza di sabbie, in particolare nella parte più alta della collina. La famiglia Ceretto possiede, nelle Brunate, poco più di 5 ettari e mezzo.
€115.00
Rosato Manfredi Rosa
Rosato Manfredi RosaPer questa terra Federico II di Svevia ebbe particolare predilezione e rimangono a testimonianza stupendi castelli ancora perfettamente conservati. Re Manfredi alla morte del padre divenne reggente dell’Italia Meridionale nel 1258. Fu scomunicato dal Papa Innocenzo IV, che fronteggiava la sua indipendenza politica, eletto Re di Sicilia a Palermo, regnò fino al 1266 anno in cui morì nella battaglia di Benevento.
Dante parla di lui nella Divina Commedia. Manfredi emerge dal testo di Dante come una vittima del potere politico del Papa e dell’uso improprio a fini politici dell’istituto, totalmente religioso e spirituale, della scomunica.
Qui Re Manfredi, figlio di Federico II amava ritirarsi, e proprio a lui la cantina dedica il suo pregiato Aglianico.
€14.41
Nestri Rosso
Nestri RossoAcidità 5.2
Numero di ceppi per ht. 6000/h – Guyot
Bottiglie prodotte 20.000
Terreno Flysh Marnoso-arenaceo (Ponca) e argille.
€14.00
Amarone della Valpolicella Classico
Amarone della Valpolicella ClassicoCaratteristiche dell’annata:
L’annata si è distinta per somme termiche abbastanza elevate che hanno favorito lo sviluppo di grappoli sani e perfettamente integri al momento della raccolta. Nel corso dell’estate si sono rese necessarie due irrigazioni di soccorso nei vigneti di alta collina; inoltre la provvidenziale pioggia del 20 agosto ha permesso di mantenere l’equilibrio fisiologico della pianta con la conseguente completa maturazione fenolica e aromatica delle uve.La vendemmia si è sostanzialmente svolta in assenza di piogge consentendo un sereno ed armonico svolgimento del lavoro. La previsione è che i vini del millesimo 2015 saranno complessi e longevi, caratterizzati da una gradazione alcolica leggermente superiore alla media e da un buon equilibrio acido-estrattivo.
Dati analitici
Grado alcolico:15,98% Vol
Acidità totale:5,8g/l
Zuccheri residui:2,6g/l
Estratto secco:34g/l
pH: 3.52
€65.00
Ganzerello
Ganzerello“Fin dall’inizio il filo conduttore della loro azienda è stata l’assenza di interventi: niente concimazione chimica, ma tanta cura riservata a ogni singola pianta, per raccogliere quello che offre la vite e non quello che decide il vignaiolo.” – Guida AIS Vitae 2020
“Sin dai primi passi sulle colline di Staffolo fu un sostenitore assoluto del valore agronomico e del piglio artigiano: provò molti cloni, confrontò diversi stadi di maturazione e fu tra i primi entusiasti sperimentatori dell’uso di piccoli legni, oltre che dei lunghi affinamenti in acciaio. Oggi è un produttore di culto e raccoglie, giustamente, i frutti di tanto lavoro.” – Guida Gambero Rosso 2020
“Nei vini di Lucio e Valerio non ci sono regole stilistiche né tecnicismi: regna la spontaneità ed è doveroso accettarli così.” – Guida Slow Wine 2020
Camminiamo sul terreno impervio e arriviamo anche alla vigna di rosso, dove si alternano Sangiovese e Shyrah, che danno vita all’unico rosso aziendale, il Ganzerello, peraltro quasi introvabile date le limitate quantità prodotte.
Mentre osserviamo vigne e grappoli Valerio ci spiega anche la loro agricoltura, che tende a limitare al minimo gli interventi in vigna. Oltre ai suddetti trattamenti, solo biologici, con zolfo e rame, mirati all’occorrenza, si prova anche con preparati biodinamici, in particolare col Preparato 501 (cornosilice), mentre altre soluzioni sono da affinare per la difficoltà nella diffusione in vigna, ma a questo stanno lavorando con la messa a punto di un “dinamizzatore home-made” che è tra i vari lavori di Valerio, che oltre ad affiancare il padre in vigna ed in cantina si diletta anche in lavori artistici con legno di ulivo re catene. Insomma al ragazzo non manca né la voglia di lavorare né la creatività , e questo fa confidare in un ottimo futuro per questa bella azienda. Valerio conclude il discorso sottolineando che in vigna non si concima più dal 1995, solo un po’ di sovescio, una scelta volta a valorizzare maggiormente le caratteristiche naturali del terroir, unica fonte di nutrimento per le vigne. Ultima nota la tendenza a portare a vendemmia una vigna in buono stato di salute, ma soprattutto di curare la selezione delle uve, eliminando i grappoli rovinati o le loro parti rovinate dal meteo o dai parassiti.
€14.80
Il Bacialè
Il BacialèAnno: 2018
Vitigni: Barbera 60%, Pinot Nero 20%, Cabernet Sauvignon 10%, Merlot 10%.
Alcol: 15.5% Vol.
Colore rosso rubino intenso brillante. Al naso profumo vinoso, speziato dove il Pinot regala delicate note di more. Al palato bocca calda, piacevole, dal finale di prugne, pepe e cannella.
€17.90
Chianti DOCG Riserva Redibo
Chianti DOCG Riserva RediboRedibo nasce da una selezione di uve Sangiovese dalle quali poter ottenere
un vino strutturato e complesso, adatto a un lungo affinamento. Deve il suo
nome a un motto che si può trovare sulle meridiane: “ Redibo, tu nunquam”,
in onore allo scorrere del tempo.
Zona di produzione / Montaione (Firenze)
Terreno / Franco argilloso, ricco di minerali fossili.
Densità d’impianto / 5000 ceppi/ha. 5000 plants/ha
Vitigni / Sangiovese
Forma di allevamento / Training system
Guyot e cordone speronato.
Produzione / 1,2 kg per pianta.
€14.60
Rosé Colli Toscana Centrale
Rosé Colli Toscana CentraleQuesto vino rosato è ottenuto dalla soffice pressatura e vinificazione
in bianco di uve Merlot, raccolte precocemente per mantenere una
giusta acidità ed esaltare i profumi e la freschezza.
Zona di produzione / Production area Montaione (Firenze)
Terreno / Franco sabbioso, ricco di minerali fossili.
Densità d’impianto / 4800 ceppi/ha. 4500 plants/ha
Vitigni Merlot
Forma di allevamento /Guyot
Produzione /1,5 kg per pianta. 1,5 kg per plant
€89.00
Sassicaia 2015-2016
Sassicaia 2015-2016Sassicaia 2015-2016
Sassicaia 2015-2016La Tenuta San Guido prende il nome da San Guido della Gherardesca vissuto nel XIII secolo. Si trova sulla costa Etrusca tra Livorno e Grosseto, nella Maremma resa celebre dai versi di Giosuè Carducci e si estende per 13 chilometri dal mare fin dietro le colline. Racchiude al suo interno tre eccellenze: Il Sassicaia, la Razza Dormello Olgiata nei cavalli purosangue e il Rifugio Faunistico Padule di Bolgheri, primo in Italia. Sono i punti cardinali della Tenuta e ne segnano anche geograficamente il territorio: il Padule verso il mare, il centro allenamento in pianura ed i vigneti che arrivano fino a quasi 400 metri tra la macchia sulle colline.
Una situazione ideale perché con 2.500 ettari a disposizione è stato possibile trovare i 75 ettari più vocati per il Sassicaia. Così eccezionali da meritare una D.O.C tutta loro (D.O.C. Bolgheri Sassicaia) che è l’unica in Italia ad essere inclusa interamente in una proprietà .
Sassicaia: Negli anni venti, studente a Pisa, Mario Incisa della Rocchetta sognava di creare un vino di razza. Il suo ideale, come per l’aristocrazia dell’epoca, era il Bordeaux.
Così lo descrive in una lettera a Veronelli del 11/6/1974.
”…l’origine dell’esperimento risale agli anni tra il 1921 e il 1925, quando, studente a Pisa e spesso ospite dei Duchi Salviati a Migliarino, avevo bevuto un vino prodotto da una loro vigna sul monte di Vecchiano che aveva lo stesso inconfondibile “bouquet” di un vecchio Bordeaux da me appena assaggiato più che bevuto, (perché a 14 anni non mi si permetteva di bere vino) prima del 1915, a casa di mio nonno Chigi.”
Essendosi stabilito con sua moglie Clarice nella Tenuta San Guido sulla costa Tirrenica, sperimentò alcuni vitigni francesi (le cui barbatelle aveva recuperato dalla tenuta dei Duchi Salviati a Migliarino, e non dalla Francia) e concluse che il Cabernet aveva “il bouquet che ricercavo”.
Nessuno aveva mai pensato di fare un vino “bordolese” in Maremma, una zona sconosciuta sotto il punto di vista vinicolo.
La decisione di piantare questa varietà nella Tenuta San Guido fu in parte dovuta alla somiglianza che egli aveva notato tra questa zona della Toscana e Graves, a Bordeaux. Graves vuole dire ghiaia, per il terreno sassoso che distingue la zona, proprio come Sassicaia, in Toscana, denomina una zona con le stesse caratteristiche.
Dal 1948 al 1967, il Sassicaia rimase dominio strettamente privato, e fu bevuto solo nella Tenuta. Ogni anno, poche casse venivano messe a invecchiare nella cantina di Castiglioncello. Il marchese ben presto si rese conto che invecchiando il vino migliorava considerabilmente. Come spesso accade con i vini di grande levatura, quelli che prima erano considerati difetti, col tempo si trasformarono in virtù.
Ora amici e parenti incitavano Mario Incisa ad approfondire i suoi esperimenti e perfezionare il suo stile di vinificazione rivoluzionario per quella zona.
L’annata del 1968 fu la prima ad essere messa sul mercato, con un’accoglienza degna di un Premier Cru Bordolese.
Negli anni seguenti la cantina venne trasferita in locali a temperatura controllata, tini d’acciaio rimpiazzarono i tini di legno per la fermentazione, e le barriques francesi vennero introdotte per l’invecchiamento.
http://www.tenutasanguido.com/pdf/SASSICAIA%20ITA%20PDF/2016%20SASSICAIA%20ITA.pdf
Garofalo Vino Naturale
Garofalo Vino NaturaleNumero di bottiglie prodotte : 2.000 bottiglie da 0,75 cl
Tipo di suolo : Vulcanico tendenzialmente sciolto, povero di sostanza organica, ben dotato di micro-elementi, sistemato a terrazze.
Estensione del vitigno : ettari 1,00
Tipo di impianto : Alberello e guyot
Età media del vigneto : 20 anni
Densità ceppi per ettaro : 2.500
Resa per ettaro : 30 qli di uva circa
Annusare quel calice è fare un viaggio senza biglietto in quell’isola siciliana.
Dove il vento caldo secco e salato piega le viti pantesche così come esso accarezza la delicata macchia mediterranea.
È il profumo dell’acqua di mare, degli agrumi che sprigionano la loro essenza, l’erba pettinata da una brezza.
E’ il sole che candisce la frutta , la bellezza estasiante candida e rosea dell’infiorescenza del cappero come il profumo dei suoi boccioli. E’ il sale, la frutta secca, lo charme e l’energia magica dei dammusi adornati da bouganville e longilinee palme.
E’ il refrigerio della sera appena il sole si dissolve nel mare.
Abbazia San Giorgio
Pantelleria è un’isola davvero speciale. Il nero cono vulcanico perso nel mare tra Sicilia e Africa è espressione di un carattere intenso, identitario, persino nei prodotti agricoli più semplici.
Ci sono dei celebranti che, pur non sapendo di esserlo, sono l’incarnazione di quanto appena affermato.
Uno di questi è Battista Belvisi, coltivatore, viticoltore, cantiniere ed enologo.
L’altro Beppe Fontana, bongustaio itinerante, glamour chef, la mente della comunicazione, del brand, del visual.
Oltre la simpatia reciproca con una medesima visione del vino pantesco, l’idea di combinare lavoro e competenze in un unico progetto ha una lunga gestazione, circa sette anni. Confluirà nel 2016 nella creazione di una piccolissima realtà chiamata Abbazia San Giorgio, i cui vigneti, tre e ettari e mezzo situati a Khamma si trovano nella parte sud orientale dell’isola.
Spezzettati in minuscoli corpi, a circa 300 mt. sul livello del mare con età media di 60 anni, sono allevati a zibibbo per i due terzi della superficie, mentre la restante parte è coltivata a Pignatello, qui conosciuto con in nome di “Nostrale”, Carignano e Nerello Mascalese. Le viti sono allevate ad alberello, con il tipico sistema pantesco, quello recentemente riconosciuto dall’Unesco patrimonio “immateriale” dell’umanità . La resa è ridicola, 30 quintali per ettaro.
Tutto ciò premesso, nel 2015 Battista e Beppe producono 1.000 bottiglie di Passito di Pantelleria, 2.000 bottiglie di uno Zibibbo secco e 1.000 bottiglie rosso, buona parte di queste già razziate sull’isola.
C’è una particolarità . Abbazia San Giorgio è impegnata sul fronte dei vini naturali: conduzione in BIOLOGICO con uso di tecniche BIODINAMICHE.
La lotta alle piante infestanti ed ai parassiti è condotta con mezzi agronomici, senza antiparassitari, crittogamici né altro tipo di prodotto chimico. Non si effettuano concimazioni di alcun tipo, non con concimi chimici e nemmeno organici. A fine inverno si interrano le erbe spontanee. In cantina, la fermentazione si avvia da sola ad opera dei lieviti indigeni.
Un ultimo dettaglio: durante i passaggi di trasformazione non si utilizza nemmeno l’anidride solforosa. NIENTE SOLFITI AGGIUNTI.
€23.90
Rosso Bat
Rosso BatNumero di bottiglie prodotte : 2.500 bottiglie da 0,75 cl
Tipo di suolo : Vulcanico tendenzialmente sciolto, povero di sostanza organica, ben dotato di micro-elementi, sistemato a terrazze.
Estensione del vitigno : ettari 1,5
Tipo di impianto : Alberello e guyot
Età media del vigneto : 10 per il Nerello Mascalese 20 per l’Alicante
Densità ceppi per ettaro : 4.500
Resa per ettaro : 20 qli di uva circa
Annusare quel calice è fare un viaggio senza biglietto in quell’isola siciliana.
Dove il vento caldo secco e salato piega le viti pantesche così come esso accarezza la delicata macchia mediterranea.
È il profumo dell’acqua di mare, degli agrumi che sprigionano la loro essenza, l’erba pettinata da una brezza.
E’ il sole che candisce la frutta , la bellezza estasiante candida e rosea dell’infiorescenza del cappero come il profumo dei suoi boccioli. E’ il sale, la frutta secca, lo charme e l’energia magica dei dammusi adornati da bouganville e longilinee palme.
E’ il refrigerio della sera appena il sole si dissolve nel mare.
Abbazia San Giorgio
Pantelleria è un’isola davvero speciale. Il nero cono vulcanico perso nel mare tra Sicilia e Africa è espressione di un carattere intenso, identitario, persino nei prodotti agricoli più semplici.
Ci sono dei celebranti che, pur non sapendo di esserlo, sono l’incarnazione di quanto appena affermato.
Uno di questi è Battista Belvisi, coltivatore, viticoltore, cantiniere ed enologo.
L’altro Beppe Fontana, bongustaio itinerante, glamour chef, la mente della comunicazione, del brand, del visual.
Oltre la simpatia reciproca con una medesima visione del vino pantesco, l’idea di combinare lavoro e competenze in un unico progetto ha una lunga gestazione, circa sette anni. Confluirà nel 2016 nella creazione di una piccolissima realtà chiamata Abbazia San Giorgio, i cui vigneti, tre e ettari e mezzo situati a Khamma si trovano nella parte sud orientale dell’isola.
Spezzettati in minuscoli corpi, a circa 300 mt. sul livello del mare con età media di 60 anni, sono allevati a zibibbo per i due terzi della superficie, mentre la restante parte è coltivata a Pignatello, qui conosciuto con in nome di “Nostrale”, Carignano e Nerello Mascalese. Le viti sono allevate ad alberello, con il tipico sistema pantesco, quello recentemente riconosciuto dall’Unesco patrimonio “immateriale” dell’umanità . La resa è ridicola, 30 quintali per ettaro.
Tutto ciò premesso, nel 2015 Battista e Beppe producono 1.000 bottiglie di Passito di Pantelleria, 2.000 bottiglie di uno Zibibbo secco e 1.000 bottiglie rosso, buona parte di queste già razziate sull’isola.
C’è una particolarità . Abbazia San Giorgio è impegnata sul fronte dei vini naturali: conduzione in BIOLOGICO con uso di tecniche BIODINAMICHE.
La lotta alle piante infestanti ed ai parassiti è condotta con mezzi agronomici, senza antiparassitari, crittogamici né altro tipo di prodotto chimico. Non si effettuano concimazioni di alcun tipo, non con concimi chimici e nemmeno organici. A fine inverno si interrano le erbe spontanee. In cantina, la fermentazione si avvia da sola ad opera dei lieviti indigeni.
Un ultimo dettaglio: durante i passaggi di trasformazione non si utilizza nemmeno l’anidride solforosa. NIENTE SOLFITI AGGIUNTI.
€23.90
Jasic Rosso
Jasic RossoUn vino che arriva a voi,direttamente imbottigliato giovane e pronto a primavera.”
Le idee migliori nascono chissà da dove, forse da quadri che abbiamo visto, da sogni ad occhi aperti e da emozioni vissute. Stare assieme, un solo sguardo, e una bottiglia da aprire. Questo basta. Un’immagine, un sapore, un profumo tutti assieme, nostri e condivisi. In questo attimo, non ripetibile, che nasce l’idea migliore. Un vino che arriva a voi, direttamente imbottigliato giovane e pronto a primavera.
Da qui è partita questa storia, che porta con sè il presente ed il futuro.
UNA PASSIONE TRA LO JUDRIO E L’ISONZO
Attorno a noi e alle nostre vigne, boschi, prati, fauna locale e un paesaggio incontaminato. Per l’amore del territorio che ci ospita, curiamo le nostre vigne nella maniera più semplice in armonia con la natura che ci circonda. Siamo una azienda di dimensioni relativamente piccole: è per questo che ogni nostra decisione è calcolata, pensata e mirata ad avere un numero limitato e ricercato di bottiglie. I nostri vigneti sono dei piccoli appezzamenti dislocati nel nostro territorio ed ognuno porta con se un’anima legata alla storia del posto, alle caratteristiche più intrinseche.
IMPATTO AMBIENTALE
La terra è eredità . Abbiamo il dovere di preservarla: nel 1990, per essere certi di limitare l’impatto ambientale e garantire una buona protezione fito-sanitaria, adottammo da subito una elevata densità d’impianto per ettaro.
Potature verdi e diradamenti, malolattiche, lunghe fermentazioni sui lieviti indigeni e imbottigliamenti senza filtrazioni sono state poi le nostre parole chiave, insieme alle vendemmie manuali “dedicate”: un programma di raccolta teso a cogliere le diverse uve nel momento di perfetta maturazione di ciascuna, per conservare quella nota “croccante” che contraddistingue i nostri vini.
EQUISETUM E SOLERAS
Fare scelte sostenibili ci appassiona. Nelle nostre vigne non utilizziamo prodotti di sintesi: sì a rame e zolfo, ma soprattutto sì a infusioni di equisetum, tarassaco e ortica, che ci danno ottimi risultati se applicati in opportuni momenti della stagione vegetativa.
Durante la vinificazione operiamo un piccolo metodo soleras per il recupero di parte dei lieviti indigeni: tutto ciò che resta farà da “balia” al nuovo mosto, così il dna si preserva nel tempo. Perché il vino è anche memoria.
€12.80
Torcalvano Vino Nobile di Montepulciano MAGNUM
Torcalvano Vino Nobile di Montepulciano MAGNUM€34.80
Torcalvano Vino Nobile di Montepulciano MAGNUM
Torcalvano Vino Nobile di Montepulciano MAGNUMProdotto da uve provenienti da vigneti della Tenuta Torcalvano Gracciano di nostra proprietà situata in località Gracciano nel comune di Montepulciano a circa 350 m s.l.m.
TORCALVANO NOBILE DI MONTEPULCIANO
Denominazione di Origine Controllata e Garantita (D.O.C.G.)
LA TERRA
Zona di Produzione: prodotto da uve provenienti da vigneti situati nelle zone più vocate
dell’areale di Montepulciano
Altitudine: circa 350 mt s.l.m.
L’UVA
Vitigni: Prugnolo Gentile (clone di Sangiovese) in purezza
Densità di impianto: 4.000 – 5000 ceppi per ettaro
Produzione per ettaro: in media 7 t. di uva
Resa uva: circa 65%
Prima vendemmia: 1997
Shelf life: fino a 15 anni
Curiosità : Vino Nobile di Montepulciano “D’ogni vino è il re!” Cit. Francesco Redi
(Bacco in Toscana 1685)
La Famiglia Folonari opera nel settore vitivinicolo sin dalla fine del 1700. Nel 1825 l’attività familiare diventò la ‘Fratelli Folonari’ azienda interamente di proprietà la cui missione era di sviluppare, produrre e distribuire i migliori vini italiani nel mondo.
Nel 1912 Italo Folonari, il nonno di Ambrogio Folonari, con il fratello Francesco, comprò l’azienda Ruffino, conosciuta al tempo per il Chianti caratteristicamente confezionato in fiasco.
Dopo la seconda guerra mondiale, alcuni profondi cambiamenti in Italia in termini di sviluppo economico e crescita del livello di vita si fecero notare. Questa tendenza influenzò anche il settore vitivinicolo, nel quale i Folonari, ed in particolare Ambrogio, furono fra i primi a promuovere questa tendenza producendo nuovi vini di alta qualità che contribuirono a creare la “nuova frontiera” del vino italiano. Alla fine degli anni 60 la famiglia vendette l’azienda ‘Fratelli Folonari’, che era posizionata sul segmento dei vini da tavola, e cominciò a concentrarsi sui vini imbottigliati all’origine grazie anche all’acquisizione della famosa Tenuta di Nozzole vicina a Greve in Chianti, nel cuore del Chianti Classico. Contemporaneamente comprarono altre tenute in Toscana con l’obbiettivo di produrre vini pregiati, tra cui “Cabreo” concepito da Ambrogio negli anni 80.
Nel 2000 Ambrogio lasciò la Ruffino e il resto della famiglia e creò con suo figlio la: “Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute” tenendo alcune delle migliori proprietà agricole. Nasce così un gruppo di aziende situate in zone a più alta vocazione vitivinicola della Toscana.
€34.80
So San Rosso
So San RossoLA BIANCARA
La storia, i vini, il terroir
La storia della Biancara inizia alla fine degli anni ’80, con soli 6 ettari di terreno sulle colline di Gambellara. Angiolino e Rosamaria si dedicano fin da subito alla creazione dellla loro personale idea di vino; un vino che metta al primo posto la natura, senza interferenze chimiche in vigna ne in cantina, per ottenere l’espressione massima del terroir, nella sua essenza, una bottiglia di buon vino.
LA BIANCARA
La storia, i vini, il terroir
La storia della Biancara inizia alla fine degli anni ’80, con soli 6 ettari di terreno sulle colline di Gambellara. Angiolino e Rosamaria si dedicano fin da subito alla creazione dellla loro personale idea di vino; un vino che metta al primo posto la natura, senza interferenze chimiche in vigna ne in cantina, per ottenere l’espressione massima del terroir, nella sua essenza, una bottiglia di buon vino.
LA BIANCARA
La storia, i vini, il terroir
La storia della Biancara inizia alla fine degli anni ’80, con soli 6 ettari di terreno sulle colline di Gambellara. Angiolino e Rosamaria si dedicano fin da subito alla creazione dellla loro personale idea di vino; un vino che metta al primo posto la natura, senza interferenze chimiche in vigna ne in cantina, per ottenere l’espressione massima del terroir, nella sua essenza, una bottiglia di buon vino.
Gestione biologica del vigneto rivolta ad una riduzione dell’impatto delle macchine agricole.
Vigne sane e predisposte ad una elevata resistenza alle avversità per un’uva sana.
Vendemmia manuale con scelta accurata dei grappoli
Vinificazioni di piccole quantità , costantemente monitorate e seguite nel percorso di fermentazione e maturazione del vino.
Nessun additivo aggiunto ma solamente quello di cui la vite ci mette a disposizione.
Fermentazioni spontanee con lieviti indigeni presenti nell’uva.
http://www.angiolinomaule.com/
€29.50
Guidoalberto
GuidoalbertoLa Tenuta San Guido prende il nome da San Guido della Gherardesca vissuto nel XIII secolo. Si trova sulla costa Etrusca tra Livorno e Grosseto, nella Maremma resa celebre dai versi di Giosuè Carducci e si estende per 13 chilometri dal mare fin dietro le colline. Racchiude al suo interno tre eccellenze:
Il Sassicaia, la Razza Dormello Olgiata nei cavalli purosangue, e l’Oasi di Bolgheri, la prima in Italia.
Sono i punti cardinali della Tenuta e ne segnano anche geograficamente il territorio: l’Oasi verso il mare, il centro allenamento in pianura ed i vigneti che arrivano fino a quasi 400 metri tra la macchia sulle colline.
Una situazione ideale perché con 2.500 ettari a disposizione è stato possibile trovare i 75 ettari più vocati per il Sassicaia. Così eccezionali da meritare una D.O.C tutta loro (D.O.C. Bolgheri Sassicaia) che è l’unica in Italia ad essere inclusa interamente in una proprietà
Guidalberto
Mario Incisa, creatore del Sassicaia, ha tratto ispirazione da suo prozio Leopoldo Incisa della Rocchetta.
Nicolò suo figlio, amministratore della Tenuta San Guido da quarant’anni, l’ha tratta da Guidalberto della Gherardesca, suo quadrisnonno.
Nicolò Incisa della Rocchetta
Quest’ultimo, vissuto agli inizi dell’Ottocento nel Bolgherese è stato pioniere di un’agricoltura moderna, celebre anche per aver piantato il famoso Viale dei Cipressi.
Così Nicolò Incisa spiega la scelta del nome e della creazione del nuovo vino:
“La nascita di questo secondo vino ha alle spalle almeno tre motivi:
La volontà di cimentarci con un’uva da noi mai utilizzata, il Merlot, il desiderio di offrire al consumatore un prodotto che possa essere apprezzato più giovane e infine l’opportunità di poter selezionare ulteriormente le uve da destinare al Sassicaia”
€44.40