Barolo MAGNUM
Barolo MAGNUMTre elementi compongono un grande vino:
il territorio, il vitigno e l’uomo
Il nostro territorio sono le Langhe, patrimonio mondiale dell’Umanità , antica terra da sempre vocata alla vitivinicoltura.
Il vitigno è il Nebbiolo, da cui si ottiene il Re dei vini: il Barolo. E le persone che lavorano i nostri vigneti lo fanno seguendo una tradizione di oltre due secoli di fatica, passione e dedizione alla qualità .
L’AZIENDA: Poderi e Cantine Oddero è uno dei marchi storici tra i produttori del Barolo. L’azienda ha radici che risalgono alla fine del XVIII secolo, quando gli avi della nostra famiglia cominciarono a vinificare in proprio. Le cantine, situate in Frazione Santa Maria di La Morra si innalzano su di un terrazzo naturale e gettano lo sguardo sulle colline delle Langhe. Immersa in un mare di curatissimi vigneti, la nostra azienda coltiva 35 ettari dei migliori cru delle Langhe e dell’Astigiano da cui ottiene l’eccellenza dei vini piemontesi:
Barolo, Barbaresco, Langhe Nebbiolo, Dolcetto d’Alba, Barbera d’Alba, Barbera d’Asti e Moscato.
Sapienza antica e aggiornate tecniche produttive. Tenacia, pazienza, rispetto della materia prima e del territorio. Produrre vini per noi significa curare ogni dettaglio: dalla potatura invernale alle primaverili operazioni in verde, dai diradamenti alla vendemmia, fino alla pigiatura, la fermentazione e il lungo affinamento. La qualità è un valore che si scopre nei dettagli.
VIGNETI:La superficie complessiva a vite di proprietà dell’azienda Oddero è di circa 35 ettari di cui 16,5 coltivati a Nebbiolo da Barolo e Barbaresco. Fanno parte dei possedimenti di famiglia una superficie di circa 6 ettari coltivata a nocciola, la prelibata Nocciola Piemonte IGP delle Langhe. Con i nuovi Disciplinari di Produzione per il Barolo ed il Barbaresco sono state ufficialmente codificate le “Menzioni Geografiche Aggiuntive”, aree geografiche di particolare pregio per la coltivazione del Nebbiolo. Tra queste rientrano quelle che sono di proprietà storica dell’azienda Oddero e che sono utilizzate già dagli anni ‘80, in etichetta, per i nostri Barolo e Barbaresco.
ZONA DEL BAROLO:I terreni dell’area del Barolo, sono di origine sedimentaria, marino-alluvionali, si sono formati gradualmente per il ritiro delle acque del mare padano nell’ Era Terziaria, periodo Miocenico Medio-Inferiore da 10 a 7 milioni di anni fa. Sono costituiti da marne argillo-calcaree e sabbie in proporzioni diverse.
€78.30
Bardolino
BardolinoMonte dei Roari
Alessia Bertaiola / Valeggio sul Mincio
Nella località Mamaor, sulle colline di Valeggio sul Mincio, a poco più di 10 km a sud-est del lago di Garda, zona d’elezione del Custoza e del Bardolino, sorge la storica azienda vinicola Monte dei Roari. Nel 2007 viene ripresa da Stefano, nipote del fondatore, e dalla moglie Alessia. Dopo un’esperienza lavorativa di diversi anni in grandi aziende dell’industria alimentare, è proprio il loro background e la consapevolezza di quantità e tipologie di prodotti estranei all’uva ammessi in vinificazione a fargli scegliere fin da subito la via della conversione biologica in vigna (biodinamica dal 2011) e del lavoro in cantina senza trucchi.
L’azienda conta 10 ettari frammentati in piccoli appezzamenti su depositi morenici e suoli argillosi- calcarei, dove prevalgono le varietà bianche (garganega, trebbiano, fernanda, trebbianello e sauvignonasse),e quelli ferrosi, dove invece primeggiano le varietà a bacca rossa (corvina, rondinella, merlot e rossanella, chiamata in Valpolicella molinara).
In cantina trovano posto vasche d’acciaio e cemento e alcune anfore di terracotta; non vengono ammesse filtrazioni né chiarifiche e le dosi di anidride solforosa (ove aggiunta) sono bassissime. Tutto ciò concorre a restituire vini dalla grande beva, sia fermi ché rifermentati, freschi, schietti sapidi e dissetanti.Tra i prodotti distintivi dell’azienda si possono menzionare il Bardolino Chiaretto DOC e il Custoza DOC, entrambi caratterizzati da una semplice freschezza.
ANNO DI FONDAZIONE: 2007
ETTARI COLTIVATI: 10
VITIGNI COLTIVATI: Garganega, Trebbiano, Trebbianello, Fernanda, Pinot Grigio, Corvina, Corvinone, Rondinella, Rossanella, Merlot
Bottiglie prodotte: 30.000
CERTIFICAZIONI: ICEA
Suolo: Morenico, ricco di scheletro, calcareo
Estensione del vigneto: 1,0 ha
Tipo d’impianto: Archetto veronese
Densità ceppi per ha: 4.500
Età media del vigneto: 25 anni
Produzione media per ha: 60 hl
€11.00
Garsum Coste del Sesia
Garsum Coste del Sesia“Si dice che costruire sulla sabbia sia pericoloso o inutile, ma nel caso del meraviglioso vigneto di Lessona vale l’esatto contrario: le sue sabbie di antichissimo deposito marino danno rossi di rara finezza aromatica. Lo testimonia con luminosa evidenza il magnifico Lessona 2011 di La Prevostura, azienda di recente fondazione ma dalle idee giaÌ€ molto chiare.” – Guida Espresso vini d’Italia 2016
€12.20
Pignolo
PignoloTra i colli orientali del Friuli,Cialla, una piccola valle racchiusa da boschi di castagni, querce e ciliegi selvatici Roncs, in friulano, sono le colline coltivate a vigna.
Cialla è una piccola valle orientata da Nord-Est a Sud-Ovest, racchiusa da boschi di castagni, querce e ciliegi selvatici, nella zona Doc Colli Orientali del Friuli e ufficialmente riconosciuta con decreto Ministeriale del 30.10.95 – cru CIALLA per la coltivazione di soli vitigni autoctoni friulani (bianchi: Verduzzo, Picolit e Ribolla Gialla; neri: Refosco dal Peduncolo rosso e Schioppettino) e produzione di vini d’invecchiamento.
Cialla è rimasta intatta perché un po’ fuori dal mondo com’era in antico quando fu chiamata Cela. Cela, nella lingua slava del posto, significa “Riviera”, il nome le fu dato proprio perchè godeva di un microclima così esclusivo e felice che ancor’oggi vi cresce l’ulivo. I ripidi terrazzamenti, ricavati nel giro delle colline in esposizione ottimale per la coltivazione della vite, risalgono ai tempi del Patriarcato d’Aquileia e della Repubblica di Venezia e secondo radicata tradizione popolare, furono creati da prigionieri turchi. A conferma che già allora i vini di Cialla erano apprezzati, esistono documenti risalenti sin dal 1496 che attestano come l’Onorevole Capitolo di Cividale se ne approvvigionasse ogni anno.
Nel 1970 è risorta qui, per la passione di Paolo e Dina Rapuzzi e oggi con la continuità dei figli Pierpaolo e Ivan, un’azienda agricola a conduzione familiare, tesa a valorizzare vitigni di antica origine friulana secondo una filosofia mirata ad una selezionata produzione di vini di altissima qualità .
Nel 1976 Paolo e Dina ottennero il prestigioso premio “Risit d’Aur” per aver salvato il vitigno “Schioppettino” dalla scomparsa.
Le viti furono messe a dimora su terreni di marna eocenica – in filari nel rispetto delle distanze e orientamento ideali per le vigne in collina.
La potatura viene eseguita con cura estrema ed i trattamenti anticrittogamici sono controllati da una centralina microclimatica computerizzata che permette minimi interventi con prodotti non inquinanti. L’uva ottenuta, quale risultato di una limitata resa imposta dal disciplinare del cru Cialla, viene vendemmiata in selezione nei momenti ottimali e con la massima cura per ottenere un prodotto qualitativamente perfetto. La vinificazione segue una linea naturale in cui la filosofia della non forzatura delle fasi di trasformazione ed affinamento, privilegia sempre la “tipicità ” che ci viene donata dal cru.
L’elevazione dei vini in barriques con una dosatura personalizzata di legni (rovere francesi) e tostature delle doghe, pone i Ronchi di Cialla tra i primissimi in Italia ed i primi in assoluto per i vini bianchi (1977), ad aver adottato questo antico procedimento di stabilizzazione naturale del vino.
Successivamente i vini vengono imbottigliati; le bottiglie, numerate progressivamente sono fatte riposare nell’oscurità della cantina fino al momento in cui avranno raggiunto, grazie alle lunghe e quiete meditazioni, una perfetta maturazione. Sta alla sensibilità ed esperienza del produttore accompagnarle nel loro affinamento, così da produrre un vino “giusto” che da quel momento potrà esprimere per lunghi anni, in crescendo, la sua personalità e la tipicità del cru Cialla.
La diversità biologica è una delle risorse fondamentali per l’uomo.
La diversità biologica è una delle risorse fondamentali per l’uomo al pari delle risorse idriche ed energetiche.La biodiversità esprime la quantità di specie animali e vegetali viventi in un dato territorio e rappresenta la risorsa più importante dei sistemi naturali del nostro pianeta.
Il mantenimento di un’elevata biodiversità dell’ambiente deve rappresentare un obiettivo primario per le attività produttive, soprattutto in campo agricolo, la biodiversità è un valore irrinunciabile per un’agricoltura sostenibile che guarda al futuro del pianeta.
Per tutelare la biodiversità , il diritto alla vita di ogni organismo, gli equilibri ambientali ed evitare l’estinzione di preziosi organismi, sono necessarie azioni dirette a massimizzare la riduzione degli impatti dei processi produttivi sull’ambiente e al sostegno di azioni che si ispirano alla sostenibilità .
€26.50
Refosco dal peduncolo Rosso
Refosco dal peduncolo RossoTra i colli orientali del Friuli,Cialla, una piccola valle racchiusa da boschi di castagni, querce e ciliegi selvatici Roncs, in friulano, sono le colline coltivate a vigna.
Cialla è una piccola valle orientata da Nord-Est a Sud-Ovest, racchiusa da boschi di castagni, querce e ciliegi selvatici, nella zona Doc Colli Orientali del Friuli e ufficialmente riconosciuta con decreto Ministeriale del 30.10.95 – cru CIALLA per la coltivazione di soli vitigni autoctoni friulani (bianchi: Verduzzo, Picolit e Ribolla Gialla; neri: Refosco dal Peduncolo rosso e Schioppettino) e produzione di vini d’invecchiamento.
Cialla è rimasta intatta perché un po’ fuori dal mondo com’era in antico quando fu chiamata Cela. Cela, nella lingua slava del posto, significa “Riviera”, il nome le fu dato proprio perchè godeva di un microclima così esclusivo e felice che ancor’oggi vi cresce l’ulivo. I ripidi terrazzamenti, ricavati nel giro delle colline in esposizione ottimale per la coltivazione della vite, risalgono ai tempi del Patriarcato d’Aquileia e della Repubblica di Venezia e secondo radicata tradizione popolare, furono creati da prigionieri turchi. A conferma che già allora i vini di Cialla erano apprezzati, esistono documenti risalenti sin dal 1496 che attestano come l’Onorevole Capitolo di Cividale se ne approvvigionasse ogni anno.
Nel 1970 è risorta qui, per la passione di Paolo e Dina Rapuzzi e oggi con la continuità dei figli Pierpaolo e Ivan, un’azienda agricola a conduzione familiare, tesa a valorizzare vitigni di antica origine friulana secondo una filosofia mirata ad una selezionata produzione di vini di altissima qualità .
Nel 1976 Paolo e Dina ottennero il prestigioso premio “Risit d’Aur” per aver salvato il vitigno “Schioppettino” dalla scomparsa.
Le viti furono messe a dimora su terreni di marna eocenica – in filari nel rispetto delle distanze e orientamento ideali per le vigne in collina.
La potatura viene eseguita con cura estrema ed i trattamenti anticrittogamici sono controllati da una centralina microclimatica computerizzata che permette minimi interventi con prodotti non inquinanti. L’uva ottenuta, quale risultato di una limitata resa imposta dal disciplinare del cru Cialla, viene vendemmiata in selezione nei momenti ottimali e con la massima cura per ottenere un prodotto qualitativamente perfetto. La vinificazione segue una linea naturale in cui la filosofia della non forzatura delle fasi di trasformazione ed affinamento, privilegia sempre la “tipicità ” che ci viene donata dal cru.
L’elevazione dei vini in barriques con una dosatura personalizzata di legni (rovere francesi) e tostature delle doghe, pone i Ronchi di Cialla tra i primissimi in Italia ed i primi in assoluto per i vini bianchi (1977), ad aver adottato questo antico procedimento di stabilizzazione naturale del vino.
Successivamente i vini vengono imbottigliati; le bottiglie, numerate progressivamente sono fatte riposare nell’oscurità della cantina fino al momento in cui avranno raggiunto, grazie alle lunghe e quiete meditazioni, una perfetta maturazione. Sta alla sensibilità ed esperienza del produttore accompagnarle nel loro affinamento, così da produrre un vino “giusto” che da quel momento potrà esprimere per lunghi anni, in crescendo, la sua personalità e la tipicità del cru Cialla.
La diversità biologica è una delle risorse fondamentali per l’uomo.
La diversità biologica è una delle risorse fondamentali per l’uomo al pari delle risorse idriche ed energetiche.La biodiversità esprime la quantità di specie animali e vegetali viventi in un dato territorio e rappresenta la risorsa più importante dei sistemi naturali del nostro pianeta.
Il mantenimento di un’elevata biodiversità dell’ambiente deve rappresentare un obiettivo primario per le attività produttive, soprattutto in campo agricolo, la biodiversità è un valore irrinunciabile per un’agricoltura sostenibile che guarda al futuro del pianeta.
Per tutelare la biodiversità , il diritto alla vita di ogni organismo, gli equilibri ambientali ed evitare l’estinzione di preziosi organismi, sono necessarie azioni dirette a massimizzare la riduzione degli impatti dei processi produttivi sull’ambiente e al sostegno di azioni che si ispirano alla sostenibilità .
€15.50
Le Murate Montepulciano d’Abruzzo
Le Murate Montepulciano d’Abruzzo“Le Murate”, antica frazione di Notaresco, nasce dalla selezione di uve delle nostre vecchie vigne a pergola abruzzese dei primi anni ’70 e di vigneti più giovani di circa 15 anni.
La nostra famiglia, abruzzese d’origine, pur risiedendo a Roma, con l’Abruzzo ha
coltivato un forte legame grazie a nostro padre Bruno, che qui ha sempre sostenuto
ogni iniziativa fnalizzata allo sviluppo dell’agricoltura, impegnandosi ad aiutare chi
nella terra credeva.
Abbiamo continuato a coltivare Montepulciano e Trebbiano, avendo
grande cura anche delle vecchie vigne, perché ci piace riconoscere in ogni bottiglia il carattere di questa terra e per lasciarla parlare liberamente dal 1997
coltiviamo con un protocollo biologico.
Siamo eco-sostenibili per natura e non sapremmo fare diversamente. Funzioniamo col sole, grazie all’impianto fotovoltaico, che copre i nostri tetti ma non i nostri campi, siamo completamente autonomi per la produzione di energia che occorre alla nostra attività . Lavoriamo la vigna con le mani, anche se costa di più, anche in fatica e pazienza, ma ci piace l’attesa e le ansie fanno parte del gioco.
Raccogliamo le acque piovane in un lago artifciale di proprietà , acqua che
si è resa preziosa quando annate dal caldo memorabile hanno richiesto
soccorso per i nuovi impianti. Il vino si fa in vigna. E noi ne siamo convinti.
Con Federico Curtaz, agronomo, abbiamo migliorato le tecniche colturali
nei vigneti, lavorando sempre a mano e limitando l’uso della tecnologia allo
stretto necessario. È proprio Federico che con grande rispetto delle vecchie vigne, introduce alcune migliorie agronomiche per alcuni
vigneti allevati a pergola abruzzese.
La viticoltura teramana, abruzzese in genere, vuole, per tradizione, un
allevamento della vite a tendone o pergola abruzzese.
Nei nostri impianti ormai adulti, con un buon equilibrio e un sicuro potenziale qualitativo, abbiamo ulteriormente migliorato i risultati intervenendo con una parti-colare potatura, dando all’uva una migliore esposizione al sole e diradando i grappoli, così da ottenere uve molto mature e ricche di polifenoli
ed evitare nel contempo il rischio di muffe.
Ettari vitati: 30
Bottiglie prodotte: 250.000
Tipo di agricoltura: Biologico
€11.80
Donnaluna Paestum Aglianico
Donnaluna Paestum AglianicoNasce nel 1996, tre soci tre fratelli Paola Bruno e Luigi rispettivamente agronomo
enologo e amministrativo/commerciale, pionieri della viticoltura di qualità nel Cilento,
passione per l’aglianico ed il fano. Cresce pian piano ma inesorabile, nuove vigne
nuova cantina, nuovi vini.
“La nostra è una storia in divenire.
Un legame leggero tra passato e presente.
Una storia che nasce da sogni.
Una storia che è unione di affetti,amicizie e
condivisioni,comprensioni e incomprensioni…
Un eco di lingue e di culture giunge in questo angolo di terra perché spinto dal
bisogno o solo dalla curiosità .
Uniti sul limpido tappeto della cadenza cilentana accenti d’arabo, di polacco talvolta di scozzese, australiano, argentino, si mescolano in un unico coro che poi si libera in armonia.
Quello che produciamo è il nostro frutto, lo generiamo nella celebrazione
della terra, la nostra, con i suoi ritmi, i suoi tempi e con le sue stagioni…”
Ettari vitati: 20
Bottiglie prodotte: 150.000
Tipo di agricoltura: Conduzione biologica
“La nostra terra Questa terra…. Inscritta tra i monti e il mare talvolta trasale di luce talvolta è intrisa d’ombra s’inerpica su colline di macchia, trame
complicate di rocce indecifrabili, e improvvisamente si apre al mare
nell’azzurro incontro con il cielo L’occhio di chi arriva o di chi va via volge alla meraviglia talvolta all’inganno; mai alla noia…”
€14.00
Barolo DOCG Coste di Rose
Barolo DOCG Coste di RoseVini che non hanno bisogno di parlare a voce alta, o mostrare i muscoli.
A loro chiediamo di essere compagni del cuore di tutti.
DESCRIZIONE: Nel 2015 abbiamo avuto la possibilità di affittare un nuovo vigneto, Coste di Rose, nel Comune di Barolo. È magnificamente situato sulla cima della MGA, a 310 m slm. L’accordo comprendeva una parte significativa del Bosco della Fava, la foresta che può essere ammirata dal castello di Barolo. Coste di Rose è un vigneto davvero unico. Il suolo è dominato da una pura Arenaria di Diano, un’arenaria tortoniana che offre aromi floreali distintivi e una mineralità salata. Questo cru è uno dei segreti meglio custoditi di Barolo, essendo situato proprio tra Cannubi e Bussia, ma lontano dai sentieri battuti.
VARIETÀ: Nebbiolo 100%.
VIGNETO E TERROIR: Coste di Rose MGA, Comune di Barolo.
CRESCITA: nel 1971, Aldo Vaira fu uno dei primi ad adottare l’agricoltura biologica in Piemonte. I vigneti sono stati coltivati ​​e il suolo è stato preservato da erbe e colture da quasi 50 anni. Con un’incredibile percentuale di lavoro manuale per ettaro, l’agricoltura a Vajra è un lavoro fatto di amore e attenzione “senza ricetta”. Intensa ricerca è inoltre rivolta al monitoraggio e al miglioramento della biodiversità sia della flora che della fauna non solo nei vigneti, ma anche nei campi e nelle foreste dell’azienda vinicola. La cantina è certificata in modo sostenibile (UNI EN 11233: 2009) e sarà nuovamente certificata completamente biologica dal 2019.
VINTAGE: il 2015 è un’annata ricca e vivace di Barolos DOCG. Offre vini di grande ricchezza con aromi e ampiezza sfumati, ma con un forte potenziale di invecchiamento. L’inverno è stato molto nevoso e le temperature miti dal mese di febbraio hanno portato a una precoce interruzione delle gemme. Con la fioritura, che si è svolta a metà maggio, la stagione è stata di circa 10 giorni avanti rispetto alla norma. Più pioggia è caduta tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, e questo è stato di grande aiuto per le viti per superare un mese molto caldo di luglio. Il 2015 è stato un’annata generosa con frutti molto sani e la perdita di produzione è dovuta principalmente a sporadiche, ma aspre grandinate (a partire dall’8 maggio) e al caldo estivo. La vendemmia è stata leggermente anticipata e la qualità della frutta è ottima su tutti i fronti, dalle varietà bianche al Dolcetto, alla Barbera e al Nebbiolo.
http://www.gdvajra.it/it/homepage
€60.70
Valpolicella Ripasso
Valpolicella RipassoVigneti Villabella produce tutti i grandi vini classici veronesi a denominazione di origine controllata come il Bardolino, il Chiaretto, il Valpolicella, il Ripasso e l’Amarone, il Lugana, il Custoza, il Soave ed il Garda. Completano la gamma I cru di Villa Cordevigo.
Cuore pulsante dell’azienda agricola Vigneti Villabella è la Tenuta di Villa Cordevigo a Cavaion Veronese, un’oasi viticola e paesaggistica a conduzione biologica, che conserva integra l’anima del luogo nel rispetto dell’ambiente che circonda Villa Cordevigo Wine Relais, villa veneta del ‘700 adibita all’ospitalità e alla promozione dei vini prodotti.
Ai primi 10 ettari se ne aggiungeranno altri 13 attualmente in conversione.
I vigneti utilizzati per produrre il Lugana Villabella si trovano nei comuni di Peschiera del Garda, Desenzano del Garda e Sirmione, lungo la sponda meridionale del Lago di Garda, nell’area anticamente occupata dalla foresta della Lugana e caratterizzata da una importante presenza di suoli argillosi (argille bianche e nere).
http://www.vignetivillabella.com/it/wine.php?wine=11
€13.90
Montemazzano Rosso del Veronese
Montemazzano Rosso del VeroneseVigneti Villabella produce tutti i grandi vini classici veronesi a denominazione di origine controllata come il Bardolino, il Chiaretto, il Valpolicella, il Ripasso e l’Amarone, il Lugana, il Custoza, il Soave ed il Garda. Completano la gamma I cru di Villa Cordevigo.
Cuore pulsante dell’azienda agricola Vigneti Villabella è la Tenuta di Villa Cordevigo a Cavaion Veronese, un’oasi viticola e paesaggistica a conduzione biologica, che conserva integra l’anima del luogo nel rispetto dell’ambiente che circonda Villa Cordevigo Wine Relais, villa veneta del ‘700 adibita all’ospitalità e alla promozione dei vini prodotti.
Ai primi 10 ettari se ne aggiungeranno altri 13 attualmente in conversione.
€11.30
Merlot del Piave Galion
Merlot del Piave GalionTerra di Antichi Valori. Tessère esplora, raccoglie, costruisce nuovi tasselli di vita e di storia. La sensazione è di essere avvolti da mosaici di natura e territorio uniti da una calda matassa di lana, un legame che si rafforza di giorno in giorno ed ha origine da una passione di famiglia quando, nel 1979, Ilario Bincoletto decide di dare vita all’azienda. Oggi è Emanuela che prosegue con impegno e passione il lavoro del padre e, con ogni bottiglia prodotta trasmette il profondo legame con le terre di Venezia ed il fiume Piave. Tessère reinterpreta i mosaici dell’epoca romana che raccontano la vita della sua gente e rivivono in ogni suo vino.
https://www.tessereonline.it/it/chi-siamo/
€11.80
Bruscade Rosso Biologico
Bruscade Rosso BiologicoCHI SIAMO
Per comprendere cosa sia l’Antica Quercia è necessario camminare tra le nostre vigne, guardare tutto ciò che ci circonda, sedersi all’ombra della grande quercia e ascoltare i silenzi. Ci troviamo nell’asse che unisce le alte vette dolomitiche a Venezia, incastonati tra colline uniche, capaci solo di donarci quanto di meglio possiamo desiderare. Produciamo vino, olio d’oliva e succo di melograno, nel pieno rispetto della natura e dei suoi ritmi. Ci piace pensare che l’Antica Quercia sia soprattutto un bel posto dove stare. Lo facciamo per noi stessi, per la gente che vive con noi e per chi ci sarà negli anni a venire…
Il nostro lavoro quotidiano non rimane che quello di armonizzare ogni nostra scelta, agendo come se tutto fosse un flusso continuo di energia.
IN CAMPAGNA
Quando per la prima volta abbiamo percorso la strada bianca che conduce all’Antica Quercia, ci siamo sentiti in dovere di rispettare ogni centimetro di questa terra. All’Ombra del grande albero ci siamo sentiti piccoli e non potevamo che abbracciare una coltura rispettosa per queste piante. Non è facile coltivare la vite così, però farlo ci rende felici. Abbiamo scelto l’agricoltura biologica perché è l’unica scelta che avremmo potuto fare, forse potremmo anche non chiamarla così, ma ciò che rimane è la nostra idea e il rapporto che in questi anni abbiamo instaurato con le piante che coltiviamo.
http://www.anticaquercia.it/
€18.80
036 • Rosso di Valtellina D.O.C.
036 • Rosso di Valtellina D.O.C.Capacità di conservazione: 10 anni
PLOZZA WINE GROUP
Plozza Wine Group accomuna quattro aziende ricche di tradizione e con un’adeguata competenza settoriale: nella vinificazione propria oppure nel commercio di prodotti provenienti da tutte le regioni del mondo. Oltre alla Plozza Vini, il Plozza Wine Groupe è composto da Cottinelli Weinbau Malans, Kaufmann Weine Davos e Romedi Weine Madulain.
€12.30
Montefalco Rosso Biologico
Montefalco Rosso BiologicoAnno: 2018
Vitigno: Sangiovese, Merlot e Sagrantino
Alcol: 15% Vol.
Colore: rosso rubino con riflessi violacei.
Profumo: complesso e di buona intensità , richiama la china, le spezie dolci e la cannella; elegante la progressione di note boisé, ben equilibrate con un persistente e fresco frutto rosso.
Gusto: di buona struttura e raffinata freschezza acida; tannino piacevole, lungo nel finale e con un bel richiamo alla tostatura e alle spezie dolci.
€13.50
Lessona
LessonaIl vitigno Nebbiolo trova da secoli una delle sue migliori espressioni sui colli lessonesi. La vigna della Prevostura, meravigliosamente esposta, sa donarci un vino di grande eleganza nella piena tradizione della nostra terra.
VITIGNI: Nebbiolo 100%
ZONA DI ORIGINE: Nord Piemonte, Lessona, filari sommitali del vigneto La Prevostura
CARATTERISTICHE DEL VIGNETO
ESPOSIZIONE: sud
ALTITUDINE: 390 m s.l.m.
TERRENO: 35% antiche sabbie marine, 40% limi, 25% argilla
SUPERFICIE: 1 ettaro
DENSITÀ D’IMPIANTO: 4500 piante ad ettaro
Una grande storia che si rinnova
Dell’Alto Piemonte Lessona rappresenta forse l‘espressione più elegante.
La Prevostura, collina tra le meglio esposte del nostro terroir, dona da secoli nobili grappoli di Nebbiolo.
Qui, nella tenuta un tempo appartenuta ai Marchesi La Marmora, la famiglia Quario a inizio ‘900 aveva portato alla fama il suo Lessona.
Se la seconda metà del XX secolo ha visto il declino della viticoltura nel Biellese, il nuovo millennio ne ha sancito la rinascita.
Vigneti e cantine a Lessona
Il nostro sogno romantico di riportare la Prevostura agli antichi fasti, iniziato nel 2001, porta oggi i frutti di una grande passione.
I 5 ettari di vigneti de La Prevostura, su terreni ricchi di antiche sabbie marine, coltivati con i vitigni tradizionali del territorio – Nebbiolo, Vespolina e Croatina – danno vita a Lessona, Bramaterra, Coste della Sesia rosso Muntacc, Coste della Sesia rosso Garsun, Piemonte rosato Corinna e vino rosso Giuinot.
€31.60
Barolo Riserva Lazzarito
Barolo Riserva LazzaritoAnno: 2015
Vitigni: Nebbiolo
Alcol. 14% Vol.
€99.10
Vallée d’Aoste DOC Donnas Supérieur Vieilles Vignes
Vallée d’Aoste DOC Donnas Supérieur Vieilles Vignes€32.10
Vallée d’Aoste DOC Donnas Supérieur Vieilles Vignes
Vallée d’Aoste DOC Donnas Supérieur Vieilles VignesL’azienda: sede CavesNel 1971, un gruppo di viticoltori, dopo aver ottenuto il D.P.R. dello 8-2-1971 la Denominazione di Origine Controllata al vino di Donnas, si è costituito in cooperativa col preciso scopo di tutelare e garantire la qualità e genuinità del vino. Tale Cooperativa con sede nella zona di origine del vino, dotata dei più moderni impianti di vinificazione e di una lunga linea di botti in rovere per l’invecchiamento, con una una capacità d’incantinamento di circa 1600 hl, provvede infatti alla raccolta delle uve, alla vinificazione e alle commercializzazione del vino per una produzione annua media di 150.000 bottiglie.
VISITA A 360° DELLA CANTINA »
La località :strada Romana di DonnasDonnas è un piccolo paese della Bassa Valle d’Aosta situato a 300 m sul livello del mare. Nel primo secolo a.C. i Romani vi lasciarono una visibile impronta della loro civiltà , scalpellando nella viva roccia , per più di 200 m., una strada ed un arco di pietra sotto il quale transitavano i carri che percorrevano la via delle Gallie. Donnas, per molti secoli ”capitale” della Bassa Valle, gode, nell’ambiente alpino, di un clima mite che permette di coltivare piante mediterranee (ulivo, limoni, palme , mimose) ma che soprattutto favorisce la coltivazione della vite, oggi come nel passato, come è dimostrato da numerosi documenti storici di diversi secoli, tra cui due del 1200.
La tradizione: pergole La viticoltura a Donnas, ha infatti tradizioni antichissime, anche se è una coltivazione difficile tenuto conto della forte pendenza della montagna. Ma i ripidi declivi sono vinti dai terrazzamenti secolari trattenuti da muri alti anche 4 metri. A Donnas, la situazione fondiaria delle aziende viticole è caratterizzata da dimensioni molto limitate e spezzettate. La lavorazione è manuale e distribuita su tutti i mesi dell’anno. D’inverno, mentre il vino matura, si costruiscono e si riparano le pergole, si pota e poi si legano i tralci con i vimini (gore). Successivamente si fanno 5-6 trattamenti per le malattie tradizionali della vite (oidio e peronospora) utilizzando prodotti a bassa tossicità . Se la produzione sembra eccessiva, si provvede ad eliminare alcuni grappoli perché quelli rimasti maturino meglio. Le vendemmie iniziano a Settembre col Pinot Grigio, proseguono ad inizio Ottobre col Vien de Nus, per il vino da tavola, e nella seconda metà di Ottobre col Nebbiolo-Picotendro e terminano a metà Novembre con la vendemmia tardiva dei grappoli già leggermente appassiti di Nebbiolo per il Vieilles Vignes.
Le uve:le uve di Donnas A Donnas, da sempre si coltiva il Nebbiolo , vitigno per grandi rossi da invecchiamento e di cui si hanno notizie a partire dal 1200, coltivato nell’Albese, nelle Langhe, nel Novarese (con la denominazione di Spanna), nella Valtellina (con la denominazione Chiavennasca) e nella Bassa Valle d’Aosta e Canavese (con la denominazione Picotendro o Picotener). Richiede una potatura lunga che ben si adatta alle nostre pergole; il portainnesti più utilizzato è il 420 A. I fattori ambientali (clima, suolo, ecc.) hanno influito a caratterizzare i Nebbioli delle diverse zone tanto da riconoscerne dei biotipi diversi nei cloni CVT 423, CVT 415 e CVT 308 delle nostre zone. Accanto al Nebbiolo, si coltivano i vitigni da uve rosse di Freisa e Neyret, anche questi con caratteristiche diverse dagli omonimi piemontesi, e gli autoctoni Vien de Nus e Fumin. Per i bianchi, sicuramente già nel 1800, si coltivava l’Erbaluce e poi in tempi più recenti, si è introdotto il Pinot Gris. Da segnalare che un tempo era molto più diffuso il Prié blanc, che è utilizzato come uva da tavola perché matura presto, lo si consuma già per il patrono di Donnas, S. Pietro in Vincoli, il 1° agosto.
http://www.donnasvini.it/index.php
Tagliata di cervo cotta nel fieno, con mela e frutti di bosco
INGREDIENTI:
per 4 persone:
600 g. sottofiletto di cervo pulito, in quattro pezzi
2 mele renette
200 g. tra lamponi, more, mirtilli e ribes
500 g. sale grosso per la crosta
una manciata di fieno, tritato grossolanamente
2 spicchi d’aglio, 4 foglie di alloro
2 albumi d’uovo
30 g. di di burro
PREPARAZIONE: Rosolare il cervo in padella con olio, aglio e alloro. Quando è ben colorito, adagiarlo su una placca da forno, coprirlo con la crosta di sale (preparata amalgamando il sale, il fieno e gli albumi) e infornare a 180° C per cinque minuti circa.
Cuocere le mele in padella insaporendole con 30 g. di burro e una goccia di aceto di mele e, in ultimo, unire i frutti di bosco. Servire con il cervo.
Ricetta tratta da “Valle d’Aosta in cucina” di Stefano Torrione, abbinamento e ricetta di F. Iacovone – Hotel Bellevue – Cogne
€32.10
Pinot Nero 2020
Pinot Nero 2020https://teatrodelvino.it/2019/01/piattoforte-pinot-nero-civettaja/
Nella regione chiamata comunemente Toscana, al centro della penisola italiana, si trova l’area del Casentino. Una zona montuosa appartata, più chiusa rispetto alle valli appenniniche vicine: “Le montagne che circondano il Casentino sono notevolmente più alte di quelle che racchiudono il Mugello, esse superano quasi ovunque i 1000 metri e rendono il bacino più isolato e culturalmente peculiare”. (Giovanni Caselli, “Casentino, guida storico antropologica e ambientale”, 2003)
Qui è in atto da anni, fuori del chiacchiericcio mediatico che avvolge come una nuvola le aree vinicole famose, uno studio di fattibilità su rossi a base di pinot nero. Lo conduce un gruppetto di vignaioli determinati a sfruttare le somiglianze – sia pedo che climatiche – della loro zona con la Borgogna.
Tra essi vignaioli sono peculiarmente interessanti gli esiti di Vincenzo Tommasi (Pinot Nero Civettaja) .
Entrambi buonissimi, centrati su un frutto ad ali spiegate*, hanno dinamica gustativa sicura, tannini sapientemente estratti e – nelle rispettive differenze – una chiusura dal forte potere tracciante lungo l’esofago e fino allo stomaco.
Difficile trovare Pinot Nero nostrani più vivi e buoni.
* il frutto ad ali spiegate necessita di spiegazioni (da cui il termine): è un timbro fruttato arioso, slanciato, che vince la forza di gravità e arriva direttamente dal palato al cervello e da lì ai capelli, per poi svolazzare sul soffitto della stanza.
https://teatrodelvino.it/2020/05/sogna-ragazzo-sogna-vincenzo-tommasi-e-il-pinot-nero-podere-civettaja/
https://teatrodelvino.it/2019/01/piattoforte-pinot-nero-civettaja/
https://teatrodelvino.it/2017/04/podere-della-civettaja-pinot-nero-2014-taccuvino-apr-2017-m-carlucci/
€57.90
Merlot Selezione
Merlot SelezioneZona di produzione: Matelica (Mc), regione Marche, Italia
Tipologia: Rosso
Uva: Merlot
Descrizione del vigneto: Esposizione Sud; altitudine 480 m/slm; superficie 1,5 ha; circa 4.200 ceppi/ha; sesto impianto 2,7×0,90
Resa in uva per ettaro (Q.li): 80 q/Ha (2 kg di uva per pianta)
Anno di impianto: 2000/2001
Allevamento: Guyot singolo
Terreno: Medio impasto tendente al sabbioso
L’Azienda Gagliardi, fondata negli anni ’50 da Gino Gagliardi, sorge sulle colline di Matelica, in provincia di Macerata. Da sempre Gagliardi rappresenta un marchio storico per il vino a Matelica ed in particolare per il Verdicchio.
L’azienda infatti vanta una serie di importanti riconoscimenti:
• prima azienda imbottigliatrice nella provincia;
• una delle prime aziende ad aver prodotto Verdicchio a marchio D.O.C., nella regione Marche, nel 1967;
• prima azienda ad ottenere il marchio D.O.C.G. per il Verdicchio di Matelica Riserva nel 2009;
Oggi la tradizione vitivinicola continua con Umberto e Lara, i figli del fondatore.
Umberto è un enotecnico, si occupa della produzione ed è presidente del Comitato Produttori Verdicchio Matelica; Lara invece è impegnata in amministrazione e nel punto vendita presso la cantina.
La produzione avviene soltanto con uve di proprietà ; questa si compone per il 70% dal celebre Verdicchio di Matelica, affiancato da una piccola quantità di uve rosse Sangiovese, Merlot e Ciliegiolo.
Inoltre, l’azienda realizza una piccola produzione di “vino naturale” maturato in anfore di argilla (sia Verdicchio che Sangiovese).
I vini vengono prodotti nel pieno rispetto del territorio e del consumatore , limitando l’utilizzo di solfiti e puntando alla riconoscibilità del vitigno.
http://www.vinigagliardi.it/it/index.html
€97.00