Biancosesto MAGNUM
Biancosesto MAGNUMTra passato e futuro, perfettamente inserita nella contemporaneità . È così che si potrebbe definire una delle cantine più rappresentative di tutto il Friuli-Venezia Giulia ed in particolare dei suoi Colli Orientali. Una storia in continua evoluzione, che inizia oltre cinquant’anni fa grazie a poco vino sfuso e che prosegue oggi con la costruzione della nuova cantina, luogo funzionale ad una produzione unica per costanza qualitativa. Dal Friulano alla Ribolla gialla, dalla Malvasia allo Schioppettino ed il Pignolo, non c’è vino de La Tunella che non valga l’assaggio grazie ad una completa aderenza territoriale ed un’innata eleganza.
Un territorio unico al mondo
La storia de La Tunella e i vini che ne sono il frutto prezioso sono inscindibili da un territorio, i Colli Orientali del Friuli da sempre considerato tra i più vocati alla coltivazione della vite, per le terre composte da una miscela di arenaria e di marna (la ponca, in friulano) e per il microclima, favorevolissimo e unico al mondo: le colline di lontanissima origine eocenica,lavorate a terrazze dalla mano dell’uomo (si tratta di ben duemila ettari di superficie vitata), sono protette a Nord dalle Prealpi Giulie, scudo poderoso contro i venti più freddi, e piacevolmente riscaldate dalle brezze che provengono da Sud, dal mare Adriatico, lontano solo poche decine di chilometri.
Valori indicativi: Acidità totale 5,50 gr/L; alcool 13,50% vol.
€46.00
Vitovska Origine
Vitovska OrigineSe c’è un vitigno rappresentativo dell’aspra e fiera zona del Carso, dove il vento di Bora sferza con vigore le antiche viti divenute tutt’uno con la roccia madre, quel vitigno è appunto la Vitovska: timida e lenta nell’esprimersi durante i primi anni di vita, molto esigente dal punto di vista produttivo, è capace di regalare sensazioni uniche se vinificata come un rosso, dando strabilianti prove di longevità , testimoniabile da una complessità aromatica sinceramente fuori dal comune e difficlmente riscontrabile in altri bianchi.
A dare lustro a questo vitigno dalle profonde peculiarità sono i fratelli Vodopivec, per anni impegnati in una produzione che assomiglia più che altro a una scelta di vita: nei vigneti dei Vodopivec, a cavallo tra Italia e Slovenia, crescono unicamente piante di Vitovska, precisamente diecimila per ettaro, con una resa che non supera mezzo chilogrammo per ettaro. In campo non viene fatto ricorso ad alcun fertilizzante, diserbante o anticrittogamico e la vendemmia ha effettivamente luogo solo nelle annate migliori. Per una piccola percentuale di Vitovska, i Vodopivec riservano una tecnica di vinificazione che riprende l’antichissimo utilizzo delle anfore di terracotta interrate, come avveniva agli albori della nascita del vino nel territorio del Caucaso.
L’anfora ha la peculiarità di garantire una traspirazione del vino maggiore rispetto a contenitori di altri materiali, nutrendo lo sviluppo aromatico verso sentori ad alta complessità . Con questo principio, la Vitovska Anfora di Vodopivec riposa nelle anfore a contatto con le bucce per 6 mesi, assumendo connotazioni aromatiche senza pari, per poi maturare 2 anni nelle grandi botti di rovere di Slavonia. Solo così, la Vitovska riesce a mostrare i suoi lati migliori, regalando la possibilità di assaggiare un vino così come lo si sarebbe fatto quasi 2000 anni fa.
Verità
Fuori, il Carso è la terra della verità . Aspra, ostica, difficile. In una parola, vera. La terra della pietra e del vento, della natura forte e vigorosa. La terra delle stagioni dai colori da sogno, dell’aria tersa e pungente.
Dentro, il Carso è nella cantina. Fatta di pietra, parte di una casa antica che è testimone della lunga storia di questo territorio, la cantina è un angolo di natura gelosamente protetta, un ecosistema che crea naturalmente le condizioni ideali perchè la natura trovi la sua dimora.
€44.40
Ribolla Gialla
Ribolla GiallaI vini
Non si può non parlare di un vitigno intimamente legato a questo territorio, qual è la Ribolla gialla.
Di origine incerta, sicuramente tra i più antichi della regione, è stato riscoperto dai vignaioli locali e trasformato in prodotto di eccellenza che sorprende per l’intensità dei suoi profumi ed aromi.Qui ad Oslavia, la Ribolla, ferma e ottenuta da macerazioni più o meno lunghe, ha il suo territorio d’elezione e riesce ad esprimersi al meglio.
Piantata sulle sommità delle colline, dove i terreni sono più poveri ma con forte presenza di minerali, la pianta cresce meno vigorosa che altrove ma i pochi grappoli prodotti resistono sulle viti fino all’autunno e offrono una buccia spessa e ricca di polifenoli, antiossidanti naturali che consentono l’utilizzo di una quantità molto inferiore di solfiti.
Il compito del produttore è rispettare l’integrità dell’uva, preservandone il più possibile le proprietà che acquisisce con la maturazione, e cercare di ottenere vini sapidi, profondi e longevi, più genuini e meno sofisticati possibile.
https://lacastellada.it/
€31.60
Ograde
OgradeIl Venezia Giulia IGT “Ograde”, nonostante sia l’ultimo arrivato, è senza dubbio il fiore all’occhiello della cantina Skerk, capace di imporsi con fermezza agli occhi di critici nazionali ed internazionali.
Fondata nel 1990 la tenuta Skerk è un’azienda giovane ed in continua crescita grazie alla qualità dei suoi prodotti. I 6 ettari di proprietà , situati a Prepotto sull’Altopiano Carsico, godono di un clima ed di un terroir perfetto per la coltivazione dei vitigni vitovska, malvasia istriana, sauvignon, pinot grigio e terrano, che riescono infatti ad esprimersi a livelli eccelsi. La filosofia dell’azienda prevede un approccio interamente naturale e biologico, con tanto di certificazione per dimostrarlo, per il quale ogni trattamento chimico è severamente proibito. La cantina stessa è una semplice grotta scavata nella roccia carsica in cui i vini, mai chiarificati o filtrati, subiscono macerazioni e vinificazioni. Sandi Skerk, proprietario dell’azienda, è riuscito nell’impresa di produrre vini unici e dalla tipica impronta friulana, oramai apprezzatissimi da pubblico e critica sia dentro che fuori i confini italiani.
€30.60
Sauvignon
SauvignonL’AZIENDA
Nel 1954 Giuseppe Bensa, ritornato dalla Svizzera, dove lavorava come carpentiere, decise di acquistare degli appezzamenti di terreno ed una casa, per adibirla ad osteria dove vendere alla mescita i vini da lui prodotti.
Nel 1985, i figli Giorgio e Nicolò preferirono intraprendere un’attività diversa e decisero di iniziare ad imbottigliare il vino che già vendevano sfuso e di dedicarsi anima e corpo alla viticoltura, fondando così l’azienda agricola “La Castellada”, dal nome di una collina di Oslavia
Dei 10 ettari di vigneti che costituiscono l’azienda, una metà ha 45/55 anni e circa 3000/3500 ceppi per ettaro con una produzione di 50 q/ha, com’era abitudine una volta, mentre l’altra metà , più recente, di circa 25 anni d’età , conta 5500/6000 piante per ettaro con una resa inferiore di 50 q/ha, raggiungendo così ottime maturazioni e concentrazioni.
IL TERRITORIO
Oslavia, 180 m slm, è un piccolo angolo del Collio attraversato dai filari, situato sulle colline che attorniano Gorizia, a ridosso del confine sloveno.
Il suolo è composto da sedimenti sottomarini stratificati di marne ed arenarie (ponca o tecnicamente flysch) di origine eocenica, che spinge le radici delle viti a dirigersi in profondità per ricercare l’acqua e i sali minerali necessari al proprio sostentamento.
I VIGNETI
In campagna si utilizzano esclusivamente solfato di rame e zolfo per contrastare la peronospora e l’oidio.
I filari sono completamente inerbiti, così da creare un equilibrio fondamentale grazie agli elementi di biodiversità . L’inerbimento è, inoltre, un regolatore idrico tale da rendere inutile l’irrigazione.
LA CANTINA
Le tecniche naturali non si limitano al vigneto ma vengono applicate anche in cantina, dove si prende spunto dalle pratiche enologiche tradizionali.
Grazie alle macerazioni svolte a contatto con le bucce in tini troncoconici, per periodi più o meno lunghi a seconda del tipo di uva, i mosti iniziano la fermentazione con l’azione dei lieviti indigeni, per poi proseguire con l’affinamento per due anni in legno, in vecchie botti grandi, barriques o tonneaux.
Una bassissima solfitazione, l’effettuazione di travasi solo in casi di necessità e il non controllo della temperatura, perseguono la logica di un interventismo minimo. I vini affinati per uno o più anni in botti grandi e piccole, passano poi in acciaio, dove sostano per un anno, in modo da depositare i fondi, ed infine, senza alcuna filtrazione, in bottiglia, dove trascorrono l’ultimo anno prima dell’uscita sul mercato.
Questa terra, insieme all’aria, fresca e ventilata per la vicinanza alle Alpi Giulie e al mare Adriatico, creano un microclima che permette all’azienda di lavorare con metodi naturali ottenendo dei vini complessi, strutturati e di grande espressione territoriale.
https://lacastellada.it/
€29.90
Friulano
FriulanoUn numero limitatissimo di etichette che parlano di una viticoltura rispettosa dell’ambiente e di un modo personale di interpretare i vitigni autoctoni friulani.
Produrre pochi vini significa fare delle scelte. Ti educa a selezionare, a pensare. Nei 18 ettari di terreno che coltiviamo abbiamo abbracciato da subito le buone pratiche della biodinamica, senza gridarle. Selezionando quelli più vocati, impiantammo nuovi vigneti collocando i diversi vitigni con la massima attenzione per la posizione, l’orientamento, l’altitudine di ciascuno. Utilizzando al meglio le diverse composizioni dei substrati, abbiamo lasciato sempre le vigne inerbite per controllare la vigoria delle viti e al tempo stesso preservare gli equilibri biologici della terra che le accoglieva.
Impatto ambientale
La terra è eredità . Abbiamo il dovere di preservarla: nel 1990, per essere certi di limitare l’impatto ambientale e garantire una buona protezione fito-sanitaria, adottammo da subito una elevata densità d’impianto per ettaro.
Potature verdi e diradamenti, malolattiche, lunghe fermentazioni sui lieviti indigeni e imbottigliamenti senza filtrazioni sono state poi le nostre parole chiave, insieme alle vendemmie manuali “dedicate”: un programma di raccolta teso a cogliere le diverse uve nel momento di perfetta maturazione di ciascuna, per conservare quella nota “croccante” che contraddistingue i nostri vini.
Equisetum e soleras
Fare scelte sostenibili ci appassiona. Nelle nostre vigne non utilizziamo prodotti di sintesi: sì a rame e zolfo, ma soprattutto sì a infusioni di equisetum, tarassaco e ortica, che ci danno ottimi risultati se applicati in opportuni momenti della stagione vegetativa.
Durante la vinificazione operiamo un piccolo metodo soleras per il recupero di parte dei lieviti indigeni: tutto ciò che resta farà da “balia” al nuovo mosto, così il dna si preserva nel tempo. Perché il vino è anche memoria.
€16.80
Malvasia
MalvasiaBorgo San Daniele
Un numero limitatissimo di etichette che parlano di una viticoltura rispettosa dell’ambiente e di un modo personale di interpretare i vitigni autoctoni friulani.
Produrre pochi vini significa fare delle scelte. Ti educa a selezionare, a pensare. Nei 18 ettari di terreno che coltiviamo abbiamo abbracciato da subito le buone pratiche della biodinamica, senza gridarle. Selezionando quelli più vocati, impiantammo nuovi vigneti collocando i diversi vitigni con la massima attenzione per la posizione, l’orientamento, l’altitudine di ciascuno. Utilizzando al meglio le diverse composizioni dei substrati, abbiamo lasciato sempre le vigne inerbite per controllare la vigoria delle viti e al tempo stesso preservare gli equilibri biologici della terra che le accoglieva.
Impatto ambientale
La terra è eredità . Abbiamo il dovere di preservarla: nel 1990, per essere certi di limitare l’impatto ambientale e garantire una buona protezione fito-sanitaria, adottammo da subito una elevata densità d’impianto per ettaro.
Potature verdi e diradamenti, malolattiche, lunghe fermentazioni sui lieviti indigeni e imbottigliamenti senza filtrazioni sono state poi le nostre parole chiave, insieme alle vendemmie manuali “dedicate”: un programma di raccolta teso a cogliere le diverse uve nel momento di perfetta maturazione di ciascuna, per conservare quella nota “croccante” che contraddistingue i nostri vini.
Equisetum e soleras
Fare scelte sostenibili ci appassiona. Nelle nostre vigne non utilizziamo prodotti di sintesi: sì a rame e zolfo, ma soprattutto sì a infusioni di equisetum, tarassaco e ortica, che ci danno ottimi risultati se applicati in opportuni momenti della stagione vegetativa.
Durante la vinificazione operiamo un piccolo metodo soleras per il recupero di parte dei lieviti indigeni: tutto ciò che resta farà da “balia” al nuovo mosto, così il dna si preserva nel tempo. Perché il vino è anche memoria.
https://www.borgosandaniele.it/it/azienda.html
€16.80
Pinot Grigio
Pinot Grigio“È proprio in Friuli che ha finalmente trovato il suo ambiente ideale ”
Il Pinot Grigio deve il suo nome al colore caratteristico degli acini. Esso deriva da una mutazione gemmaria del Pinot Nero del quale, colore escluso, conserva quasi tutte le caratteristiche. Il Pinot Grigio ha bisogno di un habitat naturale specifico in terreni piuttosto freddi, non umidi. È proprio in Friuli che ha finalmente trovato il suo ambiente ideale: nella nostra terra ha messo radici fornendo vendemmie contenute, ma sempre costanti. Si può vinificare in bianco con immediata separazione delle bucce dal mosto, ottenendo così finezza ed eleganza, oppure in ramato, lasciando che i suoi coloranti naturali tingano il mosto.
BORGO SAN DANIELE UNA PASSIONE TRA LO JUDRIO E L’ISONZO
Attorno a noi e alle nostre vigne, boschi, prati, fauna locale e un paesaggio incontaminato. Per l’amore del territorio che ci ospita, curiamo le nostre vigne nella maniera più semplice in armonia con la natura che ci circonda. Siamo una azienda di dimensioni relativamente piccole: è per questo che ogni nostra decisione è calcolata, pensata e mirata ad avere un numero limitato e ricercato di bottiglie. I nostri vigneti sono dei piccoli appezzamenti dislocati nel nostro territorio ed ognuno porta con se un’anima legata alla storia del posto, alle caratteristiche più intrinseche.
IMPATTO AMBIENTALE
La terra è eredità . Abbiamo il dovere di preservarla: nel 1990, per essere certi di limitare l’impatto ambientale e garantire una buona protezione fito-sanitaria, adottammo da subito una elevata densità d’impianto per ettaro.
Potature verdi e diradamenti, malolattiche, lunghe fermentazioni sui lieviti indigeni e imbottigliamenti senza filtrazioni sono state poi le nostre parole chiave, insieme alle vendemmie manuali “dedicate”: un programma di raccolta teso a cogliere le diverse uve nel momento di perfetta maturazione di ciascuna, per conservare quella nota “croccante” che contraddistingue i nostri vini.
EQUISETUM E SOLERAS
Fare scelte sostenibili ci appassiona. Nelle nostre vigne non utilizziamo prodotti di sintesi: sì a rame e zolfo, ma soprattutto sì a infusioni di equisetum, tarassaco e ortica, che ci danno ottimi risultati se applicati in opportuni momenti della stagione vegetativa.
Durante la vinificazione operiamo un piccolo metodo soleras per il recupero di parte dei lieviti indigeni: tutto ciò che resta farà da “balia” al nuovo mosto, così il dna si preserva nel tempo. Perché il vino è anche memoria.
€16.80
Ribolla Gialla
Ribolla GiallaTra i colli orientali del Friuli,Cialla, una piccola valle racchiusa da boschi di castagni, querce e ciliegi selvatici Roncs, in friulano, sono le colline coltivate a vigna.
Cialla è una piccola valle orientata da Nord-Est a Sud-Ovest, racchiusa da boschi di castagni, querce e ciliegi selvatici, nella zona Doc Colli Orientali del Friuli e ufficialmente riconosciuta con decreto Ministeriale del 30.10.95 – cru CIALLA per la coltivazione di soli vitigni autoctoni friulani (bianchi: Verduzzo, Picolit e Ribolla Gialla; neri: Refosco dal Peduncolo rosso e Schioppettino) e produzione di vini d’invecchiamento.
Cialla è rimasta intatta perché un po’ fuori dal mondo com’era in antico quando fu chiamata Cela. Cela, nella lingua slava del posto, significa “Riviera”, il nome le fu dato proprio perchè godeva di un microclima così esclusivo e felice che ancor’oggi vi cresce l’ulivo. I ripidi terrazzamenti, ricavati nel giro delle colline in esposizione ottimale per la coltivazione della vite, risalgono ai tempi del Patriarcato d’Aquileia e della Repubblica di Venezia e secondo radicata tradizione popolare, furono creati da prigionieri turchi. A conferma che già allora i vini di Cialla erano apprezzati, esistono documenti risalenti sin dal 1496 che attestano come l’Onorevole Capitolo di Cividale se ne approvvigionasse ogni anno.
Nel 1970 è risorta qui, per la passione di Paolo e Dina Rapuzzi e oggi con la continuità dei figli Pierpaolo e Ivan, un’azienda agricola a conduzione familiare, tesa a valorizzare vitigni di antica origine friulana secondo una filosofia mirata ad una selezionata produzione di vini di altissima qualità .
Nel 1976 Paolo e Dina ottennero il prestigioso premio “Risit d’Aur” per aver salvato il vitigno “Schioppettino” dalla scomparsa.
Le viti furono messe a dimora su terreni di marna eocenica – in filari nel rispetto delle distanze e orientamento ideali per le vigne in collina.
La potatura viene eseguita con cura estrema ed i trattamenti anticrittogamici sono controllati da una centralina microclimatica computerizzata che permette minimi interventi con prodotti non inquinanti. L’uva ottenuta, quale risultato di una limitata resa imposta dal disciplinare del cru Cialla, viene vendemmiata in selezione nei momenti ottimali e con la massima cura per ottenere un prodotto qualitativamente perfetto. La vinificazione segue una linea naturale in cui la filosofia della non forzatura delle fasi di trasformazione ed affinamento, privilegia sempre la “tipicità ” che ci viene donata dal cru.
L’elevazione dei vini in barriques con una dosatura personalizzata di legni (rovere francesi) e tostature delle doghe, pone i Ronchi di Cialla tra i primissimi in Italia ed i primi in assoluto per i vini bianchi (1977), ad aver adottato questo antico procedimento di stabilizzazione naturale del vino.
Successivamente i vini vengono imbottigliati; le bottiglie, numerate progressivamente sono fatte riposare nell’oscurità della cantina fino al momento in cui avranno raggiunto, grazie alle lunghe e quiete meditazioni, una perfetta maturazione. Sta alla sensibilità ed esperienza del produttore accompagnarle nel loro affinamento, così da produrre un vino “giusto” che da quel momento potrà esprimere per lunghi anni, in crescendo, la sua personalità e la tipicità del cru Cialla.
La diversità biologica è una delle risorse fondamentali per l’uomo.
La diversità biologica è una delle risorse fondamentali per l’uomo al pari delle risorse idriche ed energetiche.La biodiversità esprime la quantità di specie animali e vegetali viventi in un dato territorio e rappresenta la risorsa più importante dei sistemi naturali del nostro pianeta.
Il mantenimento di un’elevata biodiversità dell’ambiente deve rappresentare un obiettivo primario per le attività produttive, soprattutto in campo agricolo, la biodiversità è un valore irrinunciabile per un’agricoltura sostenibile che guarda al futuro del pianeta.
Per tutelare la biodiversità , il diritto alla vita di ogni organismo, gli equilibri ambientali ed evitare l’estinzione di preziosi organismi, sono necessarie azioni dirette a massimizzare la riduzione degli impatti dei processi produttivi sull’ambiente e al sostegno di azioni che si ispirano alla sostenibilità .
Collocazione geografica vigneto
Valle di Cialla nel comune di Prepotto (Udine) – Friuli.
Vigna
Vescul Ha. 3.00; esposizine SW; quota m. 130 – 150; di proprietà . Quercigh; Ha 2.50; giacitura di collina; esposizione SSE; quota m. 130 – 240; di proprietà .
Età media delle vigne: 25-50 anni.
€15.90
Friulano
Friulano“Fare meno per fare meglio”: una tradizione territoriale che vuol dire qualitaÌ€.
Dei 70 ettari di proprietà Tunella, tutti coltivati a vigneto e tutti in zona D.O.C., il 70% sono dedicati ai bianchi e il rimanente 30% ai rossi. La proporzione rispecchia le tradizioni dei Colli Orientali del Friuli, terra di vini bianchi per eccellenza. Il sistema di allevamento è il tradizionale guyot francese e il monocapovolto. La densità media è di 4.500/5.000 viti per ettaro. La resa è limitata a 75/90 quintali per ettaro, per favorire la qualità delle uve.
La gamma spazia dai bianchi e rossi classici, agli autoctoni, agli uvaggi, ai passiti, ai crus monovitigni frutto di un’attenta valorizzazione di ceppi autoctoni pregiati piantati negli Anni Ottanta: eÌ€ il caso dei tre bianchi Colmatìss Sauvignon, Coldebliss Ribolla Gialla e Colbajè Pinot Grigio che sono il prezioso risultato di una lunga ricerca fatta in vigna e in cantina e rappresentano bene quello che per Tunella eÌ€ un principio-guida: la memoria ‘attiva’ delle tradizioni nella piena consapevolezza del loro alto valore.
TIPO DI TERRENO: Marne e arenarie di origine eocenica meglio conosciute come “ponca”, caratteristica delle colline del Friuli Orientale.
VARIETAÌ€ DELLE UVE: Friulano.
SISTEMA DI ALLEVAMENTO: Monocapovolto friulano corto con densità d’impianto di 4.500 viti per ettaro.
COMMERCIALIZZAZIONE: All’inizio della primavera successiva alla vendemmia.
VALORI INDICATIVI: Acidità totale 5,3 gr/L; alcol 13,00% vol.
€16.70
Rjgialla Ribolla Gialla
Rjgialla Ribolla GiallaAnno: 2022
Vitigni: Ribolla Gialla
Alcol: 13% Vol.
Colore Giallo paglierino luminoso, con eleganti riflessi verdognoli
Profumo Floreale e fruttato, fragrante, di grande continuità . Con note di acacia, prugna, pesca gialla e mela renetta
Gusto Pieno, asciutto e fresco, con una gradevole sapidità e un retrogusto leggermente aromatico
€16.70
Friulano
FriulanoTra i colli orientali del Friuli,Cialla, una piccola valle racchiusa da boschi di castagni, querce e ciliegi selvatici Roncs, in friulano, sono le colline coltivate a vigna.
Cialla è una piccola valle orientata da Nord-Est a Sud-Ovest, racchiusa da boschi di castagni, querce e ciliegi selvatici, nella zona Doc Colli Orientali del Friuli e ufficialmente riconosciuta con decreto Ministeriale del 30.10.95 – cru CIALLA per la coltivazione di soli vitigni autoctoni friulani (bianchi: Verduzzo, Picolit e Ribolla Gialla; neri: Refosco dal Peduncolo rosso e Schioppettino) e produzione di vini d’invecchiamento.
Cialla è rimasta intatta perché un po’ fuori dal mondo com’era in antico quando fu chiamata Cela. Cela, nella lingua slava del posto, significa “Riviera”, il nome le fu dato proprio perchè godeva di un microclima così esclusivo e felice che ancor’oggi vi cresce l’ulivo. I ripidi terrazzamenti, ricavati nel giro delle colline in esposizione ottimale per la coltivazione della vite, risalgono ai tempi del Patriarcato d’Aquileia e della Repubblica di Venezia e secondo radicata tradizione popolare, furono creati da prigionieri turchi. A conferma che già allora i vini di Cialla erano apprezzati, esistono documenti risalenti sin dal 1496 che attestano come l’Onorevole Capitolo di Cividale se ne approvvigionasse ogni anno.
Nel 1970 è risorta qui, per la passione di Paolo e Dina Rapuzzi e oggi con la continuità dei figli Pierpaolo e Ivan, un’azienda agricola a conduzione familiare, tesa a valorizzare vitigni di antica origine friulana secondo una filosofia mirata ad una selezionata produzione di vini di altissima qualità .
Nel 1976 Paolo e Dina ottennero il prestigioso premio “Risit d’Aur” per aver salvato il vitigno “Schioppettino” dalla scomparsa.
Le viti furono messe a dimora su terreni di marna eocenica – in filari nel rispetto delle distanze e orientamento ideali per le vigne in collina.
La potatura viene eseguita con cura estrema ed i trattamenti anticrittogamici sono controllati da una centralina microclimatica computerizzata che permette minimi interventi con prodotti non inquinanti. L’uva ottenuta, quale risultato di una limitata resa imposta dal disciplinare del cru Cialla, viene vendemmiata in selezione nei momenti ottimali e con la massima cura per ottenere un prodotto qualitativamente perfetto. La vinificazione segue una linea naturale in cui la filosofia della non forzatura delle fasi di trasformazione ed affinamento, privilegia sempre la “tipicità ” che ci viene donata dal cru.
L’elevazione dei vini in barriques con una dosatura personalizzata di legni (rovere francesi) e tostature delle doghe, pone i Ronchi di Cialla tra i primissimi in Italia ed i primi in assoluto per i vini bianchi (1977), ad aver adottato questo antico procedimento di stabilizzazione naturale del vino.
Successivamente i vini vengono imbottigliati; le bottiglie, numerate progressivamente sono fatte riposare nell’oscurità della cantina fino al momento in cui avranno raggiunto, grazie alle lunghe e quiete meditazioni, una perfetta maturazione. Sta alla sensibilità ed esperienza del produttore accompagnarle nel loro affinamento, così da produrre un vino “giusto” che da quel momento potrà esprimere per lunghi anni, in crescendo, la sua personalità e la tipicità del cru Cialla.
€15.00
Jiasik Bianco
Jiasik BiancoUn numero limitatissimo di etichette che parlano di una viticoltura rispettosa dell’ambiente e di un modo personale di interpretare i vitigni autoctoni friulani.
Produrre pochi vini significa fare delle scelte. Ti educa a selezionare, a pensare. Nei 18 ettari di terreno che coltiviamo abbiamo abbracciato da subito le buone pratiche della biodinamica, senza gridarle. Selezionando quelli più vocati, impiantammo nuovi vigneti collocando i diversi vitigni con la massima attenzione per la posizione, l’orientamento, l’altitudine di ciascuno. Utilizzando al meglio le diverse composizioni dei substrati, abbiamo lasciato sempre le vigne inerbite per controllare la vigoria delle viti e al tempo stesso preservare gli equilibri biologici della terra che le accoglieva.
Impatto ambientale
La terra è eredità . Abbiamo il dovere di preservarla: nel 1990, per essere certi di limitare l’impatto ambientale e garantire una buona protezione fito-sanitaria, adottammo da subito una elevata densità d’impianto per ettaro.
Potature verdi e diradamenti, malolattiche, lunghe fermentazioni sui lieviti indigeni e imbottigliamenti senza filtrazioni sono state poi le nostre parole chiave, insieme alle vendemmie manuali “dedicate”: un programma di raccolta teso a cogliere le diverse uve nel momento di perfetta maturazione di ciascuna, per conservare quella nota “croccante” che contraddistingue i nostri vini.
Equisetum e soleras
Fare scelte sostenibili ci appassiona. Nelle nostre vigne non utilizziamo prodotti di sintesi: sì a rame e zolfo, ma soprattutto sì a infusioni di equisetum, tarassaco e ortica, che ci danno ottimi risultati se applicati in opportuni momenti della stagione vegetativa.
Durante la vinificazione operiamo un piccolo metodo soleras per il recupero di parte dei lieviti indigeni: tutto ciò che resta farà da “balia” al nuovo mosto, così il dna si preserva nel tempo. Perché il vino è anche memoria.
http://www.vetrinasapaio.it/backend/?p=edit&id=1526&t=vini
€14.40
Ribolla Gialla
Ribolla GiallaDietro al nome Gradis’ciutta, località nel cuore del Collio da secoli generosa di ottime uve e marchio dell’azienda, c’è Robert Princic: l’anima di questa realtà in continua evoluzione, sempre attento alla qualità e alla genuinità dei suoi vini e sempre disponibile ad accogliervi nella sua cantina.
Supportato costantemente dagli instancabili genitori, Robert ha fatto crescere l’azienda agricola, ottenendo premi per i suoi vini e riconoscimenti personali, senza mai dimenticare il giusto equilibrio nel rapporto fra uomo e Natura.
Una filosofia che si riflette nel carattere dei vini e nell’approccio con gli altri
TERRITORIO
La diversa dislocazione dei nostri vigneti, e a differenti altitudini, ci permette di trovare terreni idonei a tutte le varietà bianche, siano esse quelle indigene presenti da sempre, Ribolla e Friulano, oppure le internazionali, come anche alle varietà a bacca rossa e a quelle che prediligono la pianura del Preval. A ciò si aggiungono i vari aspetti climatici, che influiscono sul microclima in cui crescono le nostre viti.
Molto spesso quando si parla di vini, si elogiano i “vigneron” francesi per aver creato e conservato nel tempo quella classificazione detta “cru”, che l’indimenticabile Gino Veronelli ripropose come necessità di «mantenere l’eccellenza delle denominazioni comunali». Pochi sanno che il 17 marzo 1787 fu emessa una circolare con la “Classificazione de’ vini prodotti nelle unite principate contee di Gorizia e Gradisca in riguardo alla loro bontà ”: una sorta di “cru” goriziani. Ebbene, le nostre uve provengono da località del Collio site nelle prime tre classi, su nove totali!
Se è ben vero quindi che “il genio del vino sta nel vitigno”, ovvero che quest’ultimo dà la principale impronta al vino, è altrettanto vero che il terreno esercita una grandissima influenza sui caratteri peculiari di questo “genio”.
Noi lavoriamo per produrre vini “geniali”
BIODIVERSITA’
Biocompatibilità . Viticoltura intelligente e attenta. Il vigneto è vita.
La Natura, con la sua prorompente bellezza, con la sua creazione mai monotona, eppure così armonica, sovrasta l’essere umano ed ogni vegetale che pure le appartengono. Ma è altresì vero che senza l’atto umano, in questo caso simile ad una realizzazione artistica, la vite sarebbe nulla più che una pianta infestante e rampicante, dei cui frutti si ciberebbero gli animali. Ma l’uomo l’ha domata, l’ha fatta crescere ad alberello, a pergolato, a festoni tra gelsi o tra alberi da frutto, e solo in tempi più recenti ha introdotto i filari con metodi come il cordone speronato e il guyot.
La potiamo, diradiamo i grappoli per concentrare zuccheri, colori ed aromi, vendemmiamo le uve e produciamo vini che – bevuti con moderazione – è dimostrato che hanno anche proprietà benefiche al nostro organismo, prevenendo diverse malattie. Perciò rispettiamo la Natura e conserviamo quell’equilibrio che si crea fra vegetazione spontanea e coltivazioni agricole: è così che riusciamo a racchiudere le fragranze della campagna, i profumi dei fiori di acacia e della frutta, i sentori di fieno, gli aromi dell’asparago o del sambuco, il sapore della terra in cui nascono i nostri vini.
https://www.gradisciutta.eu
VITIGNO: Ottenuto al 100% da uva Ribolla gialla, il vitigno forse più antico del Collio, che taluni identificano con l’Evola degli antichi Romani. Al IV Congresso enologico austriaco, svoltosi a Gorizia nel 1891, si ritenne questo vitigno “il migliore di tutti e meritevole sotto ogni riguardo di ulteriore coltivazione, poiché le marne silicee o calcari che ivi dominano – le cosiddette opoche – (…) sono pel Ribolla giallo i terreni di predilezione”.
ALTIMETRIA: I vigneti da cui nasce questo vino si trovano nei vigneti di Ruttars e nei vigneti di Bukova nel versante sud ovest del Monte Calvario, ad un’altitudine di 180 metri s.l.m.
SISTEMA DI ALLEVAMENTO: Coltivati a guyot con produzioni di 70-80 q.li/ettaro.
€13.30
Friulano
FriulanoRobert Princic continua il lavoro di suo padre e del nonno
A San Floriano del Collio (Gorizia), Località Giasbana, c’è l’Azienda Agricola Gradis’ciutta, nata nel 1997 quando il giovane Robert Princic, finito di studiare, è entrato in Azienda ad aiutare il babbo Isidoro. Il nome deriva dall’omonimo vicino Borgo di Gradis’ciutta intorno al quale si trovano i vecchi vigneti del nonno. I progenitori di Robert producevano il Vino già nel 1780 a Cosana (Kozana oggi Slovenia), negli anni successivi, le guerre e le necessità della mezzadria, obbligarono il bisnonno a stabilirsi a Giasbana, si costruì la casa, e curava un ettaro di terra, dove coltivava Tocai Friulano, Malvasia e Ribolla Gialla. Oggi, questa bella Azienda, completamente ristrutturata e rinnovata, ha, in vari appezzamenti, ben trenta ettari di cui diciotto a vigneto, e si è concentrata soprattutto sulla produzione dei grandi Vini del territorio, i bianchi Pinot Grigio, Friulano, Malvasia, Ribolla Gialla, Sauvignon, Chardonnay, e i rossi Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc.
I terreni sono i classici della zona del Collio, marne arenarie stratificate, il clima è mite e temperato, il mare dista solo una ventina di chilometri, gli impianti sono ad elevata densità , 5.500/6.600 Viti per ettaro, il metodo è quello del cordone speronato ( classico allevamento a spalliera che si sviluppa orizzontalmente in un cordone permanente) e il guyot (sul fusto della pianta vengono sistemati diversi fili orizzontali tra i pali, al più basso dei quali viene legato il capo al frutto mentre gli altri rami verticalmente ai fili superiori). In questo contesto, con una attenta lavorazione e con amorevole cura nascono nove Vini, tutti a Denominazione di Origine Controllata.
€13.20
Sauvignon
SauvignonDietro al nome Gradis’ciutta, località nel cuore del Collio da secoli generosa di ottime uve e marchio dell’azienda, c’è Robert Princic: l’anima di questa realtà in continua evoluzione, sempre attento alla qualità e alla genuinità dei suoi vini e sempre disponibile ad accogliervi nella sua cantina.
Supportato costantemente dagli instancabili genitori, Robert ha fatto crescere l’azienda agricola, ottenendo premi per i suoi vini e riconoscimenti personali, senza mai dimenticare il giusto equilibrio nel rapporto fra uomo e Natura.
Una filosofia che si riflette nel carattere dei vini e nell’approccio con gli altri
TERRITORIO
La diversa dislocazione dei nostri vigneti, e a differenti altitudini, ci permette di trovare terreni idonei a tutte le varietà bianche, siano esse quelle indigene presenti da sempre, Ribolla e Friulano, oppure le internazionali, come anche alle varietà a bacca rossa e a quelle che prediligono la pianura del Preval. A ciò si aggiungono i vari aspetti climatici, che influiscono sul microclima in cui crescono le nostre viti.
Molto spesso quando si parla di vini, si elogiano i “vigneron” francesi per aver creato e conservato nel tempo quella classificazione detta “cru”, che l’indimenticabile Gino Veronelli ripropose come necessità di «mantenere l’eccellenza delle denominazioni comunali». Pochi sanno che il 17 marzo 1787 fu emessa una circolare con la “Classificazione de’ vini prodotti nelle unite principate contee di Gorizia e Gradisca in riguardo alla loro bontà ”: una sorta di “cru” goriziani. Ebbene, le nostre uve provengono da località del Collio site nelle prime tre classi, su nove totali!
Se è ben vero quindi che “il genio del vino sta nel vitigno”, ovvero che quest’ultimo dà la principale impronta al vino, è altrettanto vero che il terreno esercita una grandissima influenza sui caratteri peculiari di questo “genio”.
Noi lavoriamo per produrre vini “geniali”
BIODIVERSITA’
Biocompatibilità . Viticoltura intelligente e attenta. Il vigneto è vita.
La Natura, con la sua prorompente bellezza, con la sua creazione mai monotona, eppure così armonica, sovrasta l’essere umano ed ogni vegetale che pure le appartengono. Ma è altresì vero che senza l’atto umano, in questo caso simile ad una realizzazione artistica, la vite sarebbe nulla più che una pianta infestante e rampicante, dei cui frutti si ciberebbero gli animali. Ma l’uomo l’ha domata, l’ha fatta crescere ad alberello, a pergolato, a festoni tra gelsi o tra alberi da frutto, e solo in tempi più recenti ha introdotto i filari con metodi come il cordone speronato e il guyot.
La potiamo, diradiamo i grappoli per concentrare zuccheri, colori ed aromi, vendemmiamo le uve e produciamo vini che – bevuti con moderazione – è dimostrato che hanno anche proprietà benefiche al nostro organismo, prevenendo diverse malattie. Perciò rispettiamo la Natura e conserviamo quell’equilibrio che si crea fra vegetazione spontanea e coltivazioni agricole: è così che riusciamo a racchiudere le fragranze della campagna, i profumi dei fiori di acacia e della frutta, i sentori di fieno, gli aromi dell’asparago o del sambuco, il sapore della terra in cui nascono i nostri vini.
https://www.gradisciutta.eu
SISTEMA DI ALLEVAMENTO: Coltivati a guyot con produzioni di 70-80 q.li/ettaro.
VITIGNO: Ottenuto al 100% da uva Ribolla gialla, il vitigno forse più antico del Collio, che taluni identificano con l’Evola degli antichi Romani. Al IV Congresso enologico austriaco, svoltosi a Gorizia nel 1891, si ritenne questo vitigno “il migliore di tutti e meritevole sotto ogni riguardo di ulteriore coltivazione, poiché le marne silicee o calcari che ivi dominano – le cosiddette opoche – (…) sono pel Ribolla giallo i terreni di predilezione”.
ALTIMETRIA: I vigneti da cui nasce questo vino si trovano nei vigneti di Ruttars e nei vigneti di Bukova nel versante sud ovest del Monte Calvario, ad un’altitudine di 180 metri s.l.m.
€13.20
Friulano
FriulanoTradizione e natura
La storia e le tradizioni, per noi dell’azienda agricola Ronco Scagnet, sono un patrimonio prezioso di cui ricordiamo costantemente il valore e l’importanza. La natura è la protagonista suprema del nostro operato; l’esperienza dei nostri padri ed il lavoro che quotidianamente portiamo avanti ci hanno insegnato ad amarla, a rispettarla, a capirne la complessità e ad apprezzarne le potenzialità .
Fondata nel 1910, fa della storia e delle tradizioni tramandate da padre in figlio, il suo punto di forza.
€11.50
Friulano
FriulanoAnno: 2021
Vitigni: Tocai
Alcol: 12% Vol.
Il Tocai Friulano presenta sentori olfattivi di pera e mela, freschi e accattivanti, grande ricchezza fruttata al gusto e una bella persistenza.Dal sapore asciutto, fresco e vellutato.
Vino dal colore giallo paglierino con riflessi verdi, si presenta al palato con una spiccata caratteristica di mandorla che lo rende delicato.
€11.80
Friulano Sequals
Friulano SequalsSincero e accogliente come il Friuli, questo vino simboleggia la tradizione più genuina della gente friulana, l’attaccamento alla storia e ai valori di una terra autentica.
Zona di produzione: Alpi Carniche dell’alta Grave Friulana
Composizione del suolo: Terreni sciolti e aerati, molto ricchi di sasso calcareo della Grave ( il caratteristico sasso di colore bianco “claps”), portato dalle esondazioni del torrente Meduna.
Sistema d’allevamento: guyot e casarsa con potature invernali rigorose e precisi interventi sulla vegetazione per il controllo della produzione e dell’apparato fogliare. Difesa dai parassiti secondo i moderni dettami della lotta integrata e massima attenzione per la gestione del suolo e per l’irrigazione.
€10.70