Malvasia
MalvasiaBorgo San Daniele
Un numero limitatissimo di etichette che parlano di una viticoltura rispettosa dell’ambiente e di un modo personale di interpretare i vitigni autoctoni friulani.
Produrre pochi vini significa fare delle scelte. Ti educa a selezionare, a pensare. Nei 18 ettari di terreno che coltiviamo abbiamo abbracciato da subito le buone pratiche della biodinamica, senza gridarle. Selezionando quelli più vocati, impiantammo nuovi vigneti collocando i diversi vitigni con la massima attenzione per la posizione, l’orientamento, l’altitudine di ciascuno. Utilizzando al meglio le diverse composizioni dei substrati, abbiamo lasciato sempre le vigne inerbite per controllare la vigoria delle viti e al tempo stesso preservare gli equilibri biologici della terra che le accoglieva.
Impatto ambientale
La terra è eredità . Abbiamo il dovere di preservarla: nel 1990, per essere certi di limitare l’impatto ambientale e garantire una buona protezione fito-sanitaria, adottammo da subito una elevata densità d’impianto per ettaro.
Potature verdi e diradamenti, malolattiche, lunghe fermentazioni sui lieviti indigeni e imbottigliamenti senza filtrazioni sono state poi le nostre parole chiave, insieme alle vendemmie manuali “dedicate”: un programma di raccolta teso a cogliere le diverse uve nel momento di perfetta maturazione di ciascuna, per conservare quella nota “croccante” che contraddistingue i nostri vini.
Equisetum e soleras
Fare scelte sostenibili ci appassiona. Nelle nostre vigne non utilizziamo prodotti di sintesi: sì a rame e zolfo, ma soprattutto sì a infusioni di equisetum, tarassaco e ortica, che ci danno ottimi risultati se applicati in opportuni momenti della stagione vegetativa.
Durante la vinificazione operiamo un piccolo metodo soleras per il recupero di parte dei lieviti indigeni: tutto ciò che resta farà da “balia” al nuovo mosto, così il dna si preserva nel tempo. Perché il vino è anche memoria.
https://www.borgosandaniele.it/it/azienda.html
€16.80
Pinot Grigio
Pinot Grigio“È proprio in Friuli che ha finalmente trovato il suo ambiente ideale ”
Il Pinot Grigio deve il suo nome al colore caratteristico degli acini. Esso deriva da una mutazione gemmaria del Pinot Nero del quale, colore escluso, conserva quasi tutte le caratteristiche. Il Pinot Grigio ha bisogno di un habitat naturale specifico in terreni piuttosto freddi, non umidi. È proprio in Friuli che ha finalmente trovato il suo ambiente ideale: nella nostra terra ha messo radici fornendo vendemmie contenute, ma sempre costanti. Si può vinificare in bianco con immediata separazione delle bucce dal mosto, ottenendo così finezza ed eleganza, oppure in ramato, lasciando che i suoi coloranti naturali tingano il mosto.
BORGO SAN DANIELE UNA PASSIONE TRA LO JUDRIO E L’ISONZO
Attorno a noi e alle nostre vigne, boschi, prati, fauna locale e un paesaggio incontaminato. Per l’amore del territorio che ci ospita, curiamo le nostre vigne nella maniera più semplice in armonia con la natura che ci circonda. Siamo una azienda di dimensioni relativamente piccole: è per questo che ogni nostra decisione è calcolata, pensata e mirata ad avere un numero limitato e ricercato di bottiglie. I nostri vigneti sono dei piccoli appezzamenti dislocati nel nostro territorio ed ognuno porta con se un’anima legata alla storia del posto, alle caratteristiche più intrinseche.
IMPATTO AMBIENTALE
La terra è eredità . Abbiamo il dovere di preservarla: nel 1990, per essere certi di limitare l’impatto ambientale e garantire una buona protezione fito-sanitaria, adottammo da subito una elevata densità d’impianto per ettaro.
Potature verdi e diradamenti, malolattiche, lunghe fermentazioni sui lieviti indigeni e imbottigliamenti senza filtrazioni sono state poi le nostre parole chiave, insieme alle vendemmie manuali “dedicate”: un programma di raccolta teso a cogliere le diverse uve nel momento di perfetta maturazione di ciascuna, per conservare quella nota “croccante” che contraddistingue i nostri vini.
EQUISETUM E SOLERAS
Fare scelte sostenibili ci appassiona. Nelle nostre vigne non utilizziamo prodotti di sintesi: sì a rame e zolfo, ma soprattutto sì a infusioni di equisetum, tarassaco e ortica, che ci danno ottimi risultati se applicati in opportuni momenti della stagione vegetativa.
Durante la vinificazione operiamo un piccolo metodo soleras per il recupero di parte dei lieviti indigeni: tutto ciò che resta farà da “balia” al nuovo mosto, così il dna si preserva nel tempo. Perché il vino è anche memoria.
€16.80
Ribolla Gialla
Ribolla GiallaTra i colli orientali del Friuli,Cialla, una piccola valle racchiusa da boschi di castagni, querce e ciliegi selvatici Roncs, in friulano, sono le colline coltivate a vigna.
Cialla è una piccola valle orientata da Nord-Est a Sud-Ovest, racchiusa da boschi di castagni, querce e ciliegi selvatici, nella zona Doc Colli Orientali del Friuli e ufficialmente riconosciuta con decreto Ministeriale del 30.10.95 – cru CIALLA per la coltivazione di soli vitigni autoctoni friulani (bianchi: Verduzzo, Picolit e Ribolla Gialla; neri: Refosco dal Peduncolo rosso e Schioppettino) e produzione di vini d’invecchiamento.
Cialla è rimasta intatta perché un po’ fuori dal mondo com’era in antico quando fu chiamata Cela. Cela, nella lingua slava del posto, significa “Riviera”, il nome le fu dato proprio perchè godeva di un microclima così esclusivo e felice che ancor’oggi vi cresce l’ulivo. I ripidi terrazzamenti, ricavati nel giro delle colline in esposizione ottimale per la coltivazione della vite, risalgono ai tempi del Patriarcato d’Aquileia e della Repubblica di Venezia e secondo radicata tradizione popolare, furono creati da prigionieri turchi. A conferma che già allora i vini di Cialla erano apprezzati, esistono documenti risalenti sin dal 1496 che attestano come l’Onorevole Capitolo di Cividale se ne approvvigionasse ogni anno.
Nel 1970 è risorta qui, per la passione di Paolo e Dina Rapuzzi e oggi con la continuità dei figli Pierpaolo e Ivan, un’azienda agricola a conduzione familiare, tesa a valorizzare vitigni di antica origine friulana secondo una filosofia mirata ad una selezionata produzione di vini di altissima qualità .
Nel 1976 Paolo e Dina ottennero il prestigioso premio “Risit d’Aur” per aver salvato il vitigno “Schioppettino” dalla scomparsa.
Le viti furono messe a dimora su terreni di marna eocenica – in filari nel rispetto delle distanze e orientamento ideali per le vigne in collina.
La potatura viene eseguita con cura estrema ed i trattamenti anticrittogamici sono controllati da una centralina microclimatica computerizzata che permette minimi interventi con prodotti non inquinanti. L’uva ottenuta, quale risultato di una limitata resa imposta dal disciplinare del cru Cialla, viene vendemmiata in selezione nei momenti ottimali e con la massima cura per ottenere un prodotto qualitativamente perfetto. La vinificazione segue una linea naturale in cui la filosofia della non forzatura delle fasi di trasformazione ed affinamento, privilegia sempre la “tipicità ” che ci viene donata dal cru.
L’elevazione dei vini in barriques con una dosatura personalizzata di legni (rovere francesi) e tostature delle doghe, pone i Ronchi di Cialla tra i primissimi in Italia ed i primi in assoluto per i vini bianchi (1977), ad aver adottato questo antico procedimento di stabilizzazione naturale del vino.
Successivamente i vini vengono imbottigliati; le bottiglie, numerate progressivamente sono fatte riposare nell’oscurità della cantina fino al momento in cui avranno raggiunto, grazie alle lunghe e quiete meditazioni, una perfetta maturazione. Sta alla sensibilità ed esperienza del produttore accompagnarle nel loro affinamento, così da produrre un vino “giusto” che da quel momento potrà esprimere per lunghi anni, in crescendo, la sua personalità e la tipicità del cru Cialla.
La diversità biologica è una delle risorse fondamentali per l’uomo.
La diversità biologica è una delle risorse fondamentali per l’uomo al pari delle risorse idriche ed energetiche.La biodiversità esprime la quantità di specie animali e vegetali viventi in un dato territorio e rappresenta la risorsa più importante dei sistemi naturali del nostro pianeta.
Il mantenimento di un’elevata biodiversità dell’ambiente deve rappresentare un obiettivo primario per le attività produttive, soprattutto in campo agricolo, la biodiversità è un valore irrinunciabile per un’agricoltura sostenibile che guarda al futuro del pianeta.
Per tutelare la biodiversità , il diritto alla vita di ogni organismo, gli equilibri ambientali ed evitare l’estinzione di preziosi organismi, sono necessarie azioni dirette a massimizzare la riduzione degli impatti dei processi produttivi sull’ambiente e al sostegno di azioni che si ispirano alla sostenibilità .
Collocazione geografica vigneto
Valle di Cialla nel comune di Prepotto (Udine) – Friuli.
Vigna
Vescul Ha. 3.00; esposizine SW; quota m. 130 – 150; di proprietà . Quercigh; Ha 2.50; giacitura di collina; esposizione SSE; quota m. 130 – 240; di proprietà .
Età media delle vigne: 25-50 anni.
€15.90
Friulano
Friulano“Fare meno per fare meglio”: una tradizione territoriale che vuol dire qualitaÌ€.
Dei 70 ettari di proprietà Tunella, tutti coltivati a vigneto e tutti in zona D.O.C., il 70% sono dedicati ai bianchi e il rimanente 30% ai rossi. La proporzione rispecchia le tradizioni dei Colli Orientali del Friuli, terra di vini bianchi per eccellenza. Il sistema di allevamento è il tradizionale guyot francese e il monocapovolto. La densità media è di 4.500/5.000 viti per ettaro. La resa è limitata a 75/90 quintali per ettaro, per favorire la qualità delle uve.
La gamma spazia dai bianchi e rossi classici, agli autoctoni, agli uvaggi, ai passiti, ai crus monovitigni frutto di un’attenta valorizzazione di ceppi autoctoni pregiati piantati negli Anni Ottanta: eÌ€ il caso dei tre bianchi Colmatìss Sauvignon, Coldebliss Ribolla Gialla e Colbajè Pinot Grigio che sono il prezioso risultato di una lunga ricerca fatta in vigna e in cantina e rappresentano bene quello che per Tunella eÌ€ un principio-guida: la memoria ‘attiva’ delle tradizioni nella piena consapevolezza del loro alto valore.
TIPO DI TERRENO: Marne e arenarie di origine eocenica meglio conosciute come “ponca”, caratteristica delle colline del Friuli Orientale.
VARIETAÌ€ DELLE UVE: Friulano.
SISTEMA DI ALLEVAMENTO: Monocapovolto friulano corto con densità d’impianto di 4.500 viti per ettaro.
COMMERCIALIZZAZIONE: All’inizio della primavera successiva alla vendemmia.
VALORI INDICATIVI: Acidità totale 5,3 gr/L; alcol 13,00% vol.
€16.70
Rjgialla Ribolla Gialla
Rjgialla Ribolla GiallaAnno: 2022
Vitigni: Ribolla Gialla
Alcol: 13% Vol.
Colore Giallo paglierino luminoso, con eleganti riflessi verdognoli
Profumo Floreale e fruttato, fragrante, di grande continuità . Con note di acacia, prugna, pesca gialla e mela renetta
Gusto Pieno, asciutto e fresco, con una gradevole sapidità e un retrogusto leggermente aromatico
€16.70
Friulano
FriulanoTra i colli orientali del Friuli,Cialla, una piccola valle racchiusa da boschi di castagni, querce e ciliegi selvatici Roncs, in friulano, sono le colline coltivate a vigna.
Cialla è una piccola valle orientata da Nord-Est a Sud-Ovest, racchiusa da boschi di castagni, querce e ciliegi selvatici, nella zona Doc Colli Orientali del Friuli e ufficialmente riconosciuta con decreto Ministeriale del 30.10.95 – cru CIALLA per la coltivazione di soli vitigni autoctoni friulani (bianchi: Verduzzo, Picolit e Ribolla Gialla; neri: Refosco dal Peduncolo rosso e Schioppettino) e produzione di vini d’invecchiamento.
Cialla è rimasta intatta perché un po’ fuori dal mondo com’era in antico quando fu chiamata Cela. Cela, nella lingua slava del posto, significa “Riviera”, il nome le fu dato proprio perchè godeva di un microclima così esclusivo e felice che ancor’oggi vi cresce l’ulivo. I ripidi terrazzamenti, ricavati nel giro delle colline in esposizione ottimale per la coltivazione della vite, risalgono ai tempi del Patriarcato d’Aquileia e della Repubblica di Venezia e secondo radicata tradizione popolare, furono creati da prigionieri turchi. A conferma che già allora i vini di Cialla erano apprezzati, esistono documenti risalenti sin dal 1496 che attestano come l’Onorevole Capitolo di Cividale se ne approvvigionasse ogni anno.
Nel 1970 è risorta qui, per la passione di Paolo e Dina Rapuzzi e oggi con la continuità dei figli Pierpaolo e Ivan, un’azienda agricola a conduzione familiare, tesa a valorizzare vitigni di antica origine friulana secondo una filosofia mirata ad una selezionata produzione di vini di altissima qualità .
Nel 1976 Paolo e Dina ottennero il prestigioso premio “Risit d’Aur” per aver salvato il vitigno “Schioppettino” dalla scomparsa.
Le viti furono messe a dimora su terreni di marna eocenica – in filari nel rispetto delle distanze e orientamento ideali per le vigne in collina.
La potatura viene eseguita con cura estrema ed i trattamenti anticrittogamici sono controllati da una centralina microclimatica computerizzata che permette minimi interventi con prodotti non inquinanti. L’uva ottenuta, quale risultato di una limitata resa imposta dal disciplinare del cru Cialla, viene vendemmiata in selezione nei momenti ottimali e con la massima cura per ottenere un prodotto qualitativamente perfetto. La vinificazione segue una linea naturale in cui la filosofia della non forzatura delle fasi di trasformazione ed affinamento, privilegia sempre la “tipicità ” che ci viene donata dal cru.
L’elevazione dei vini in barriques con una dosatura personalizzata di legni (rovere francesi) e tostature delle doghe, pone i Ronchi di Cialla tra i primissimi in Italia ed i primi in assoluto per i vini bianchi (1977), ad aver adottato questo antico procedimento di stabilizzazione naturale del vino.
Successivamente i vini vengono imbottigliati; le bottiglie, numerate progressivamente sono fatte riposare nell’oscurità della cantina fino al momento in cui avranno raggiunto, grazie alle lunghe e quiete meditazioni, una perfetta maturazione. Sta alla sensibilità ed esperienza del produttore accompagnarle nel loro affinamento, così da produrre un vino “giusto” che da quel momento potrà esprimere per lunghi anni, in crescendo, la sua personalità e la tipicità del cru Cialla.
€15.00
Jiasik Bianco
Jiasik BiancoUn numero limitatissimo di etichette che parlano di una viticoltura rispettosa dell’ambiente e di un modo personale di interpretare i vitigni autoctoni friulani.
Produrre pochi vini significa fare delle scelte. Ti educa a selezionare, a pensare. Nei 18 ettari di terreno che coltiviamo abbiamo abbracciato da subito le buone pratiche della biodinamica, senza gridarle. Selezionando quelli più vocati, impiantammo nuovi vigneti collocando i diversi vitigni con la massima attenzione per la posizione, l’orientamento, l’altitudine di ciascuno. Utilizzando al meglio le diverse composizioni dei substrati, abbiamo lasciato sempre le vigne inerbite per controllare la vigoria delle viti e al tempo stesso preservare gli equilibri biologici della terra che le accoglieva.
Impatto ambientale
La terra è eredità . Abbiamo il dovere di preservarla: nel 1990, per essere certi di limitare l’impatto ambientale e garantire una buona protezione fito-sanitaria, adottammo da subito una elevata densità d’impianto per ettaro.
Potature verdi e diradamenti, malolattiche, lunghe fermentazioni sui lieviti indigeni e imbottigliamenti senza filtrazioni sono state poi le nostre parole chiave, insieme alle vendemmie manuali “dedicate”: un programma di raccolta teso a cogliere le diverse uve nel momento di perfetta maturazione di ciascuna, per conservare quella nota “croccante” che contraddistingue i nostri vini.
Equisetum e soleras
Fare scelte sostenibili ci appassiona. Nelle nostre vigne non utilizziamo prodotti di sintesi: sì a rame e zolfo, ma soprattutto sì a infusioni di equisetum, tarassaco e ortica, che ci danno ottimi risultati se applicati in opportuni momenti della stagione vegetativa.
Durante la vinificazione operiamo un piccolo metodo soleras per il recupero di parte dei lieviti indigeni: tutto ciò che resta farà da “balia” al nuovo mosto, così il dna si preserva nel tempo. Perché il vino è anche memoria.
http://www.vetrinasapaio.it/backend/?p=edit&id=1526&t=vini
€14.40
Ribolla Gialla
Ribolla GiallaDietro al nome Gradis’ciutta, località nel cuore del Collio da secoli generosa di ottime uve e marchio dell’azienda, c’è Robert Princic: l’anima di questa realtà in continua evoluzione, sempre attento alla qualità e alla genuinità dei suoi vini e sempre disponibile ad accogliervi nella sua cantina.
Supportato costantemente dagli instancabili genitori, Robert ha fatto crescere l’azienda agricola, ottenendo premi per i suoi vini e riconoscimenti personali, senza mai dimenticare il giusto equilibrio nel rapporto fra uomo e Natura.
Una filosofia che si riflette nel carattere dei vini e nell’approccio con gli altri
TERRITORIO
La diversa dislocazione dei nostri vigneti, e a differenti altitudini, ci permette di trovare terreni idonei a tutte le varietà bianche, siano esse quelle indigene presenti da sempre, Ribolla e Friulano, oppure le internazionali, come anche alle varietà a bacca rossa e a quelle che prediligono la pianura del Preval. A ciò si aggiungono i vari aspetti climatici, che influiscono sul microclima in cui crescono le nostre viti.
Molto spesso quando si parla di vini, si elogiano i “vigneron” francesi per aver creato e conservato nel tempo quella classificazione detta “cru”, che l’indimenticabile Gino Veronelli ripropose come necessità di «mantenere l’eccellenza delle denominazioni comunali». Pochi sanno che il 17 marzo 1787 fu emessa una circolare con la “Classificazione de’ vini prodotti nelle unite principate contee di Gorizia e Gradisca in riguardo alla loro bontà ”: una sorta di “cru” goriziani. Ebbene, le nostre uve provengono da località del Collio site nelle prime tre classi, su nove totali!
Se è ben vero quindi che “il genio del vino sta nel vitigno”, ovvero che quest’ultimo dà la principale impronta al vino, è altrettanto vero che il terreno esercita una grandissima influenza sui caratteri peculiari di questo “genio”.
Noi lavoriamo per produrre vini “geniali”
BIODIVERSITA’
Biocompatibilità . Viticoltura intelligente e attenta. Il vigneto è vita.
La Natura, con la sua prorompente bellezza, con la sua creazione mai monotona, eppure così armonica, sovrasta l’essere umano ed ogni vegetale che pure le appartengono. Ma è altresì vero che senza l’atto umano, in questo caso simile ad una realizzazione artistica, la vite sarebbe nulla più che una pianta infestante e rampicante, dei cui frutti si ciberebbero gli animali. Ma l’uomo l’ha domata, l’ha fatta crescere ad alberello, a pergolato, a festoni tra gelsi o tra alberi da frutto, e solo in tempi più recenti ha introdotto i filari con metodi come il cordone speronato e il guyot.
La potiamo, diradiamo i grappoli per concentrare zuccheri, colori ed aromi, vendemmiamo le uve e produciamo vini che – bevuti con moderazione – è dimostrato che hanno anche proprietà benefiche al nostro organismo, prevenendo diverse malattie. Perciò rispettiamo la Natura e conserviamo quell’equilibrio che si crea fra vegetazione spontanea e coltivazioni agricole: è così che riusciamo a racchiudere le fragranze della campagna, i profumi dei fiori di acacia e della frutta, i sentori di fieno, gli aromi dell’asparago o del sambuco, il sapore della terra in cui nascono i nostri vini.
https://www.gradisciutta.eu
VITIGNO: Ottenuto al 100% da uva Ribolla gialla, il vitigno forse più antico del Collio, che taluni identificano con l’Evola degli antichi Romani. Al IV Congresso enologico austriaco, svoltosi a Gorizia nel 1891, si ritenne questo vitigno “il migliore di tutti e meritevole sotto ogni riguardo di ulteriore coltivazione, poiché le marne silicee o calcari che ivi dominano – le cosiddette opoche – (…) sono pel Ribolla giallo i terreni di predilezione”.
ALTIMETRIA: I vigneti da cui nasce questo vino si trovano nei vigneti di Ruttars e nei vigneti di Bukova nel versante sud ovest del Monte Calvario, ad un’altitudine di 180 metri s.l.m.
SISTEMA DI ALLEVAMENTO: Coltivati a guyot con produzioni di 70-80 q.li/ettaro.
€13.30
Friulano
FriulanoRobert Princic continua il lavoro di suo padre e del nonno
A San Floriano del Collio (Gorizia), Località Giasbana, c’è l’Azienda Agricola Gradis’ciutta, nata nel 1997 quando il giovane Robert Princic, finito di studiare, è entrato in Azienda ad aiutare il babbo Isidoro. Il nome deriva dall’omonimo vicino Borgo di Gradis’ciutta intorno al quale si trovano i vecchi vigneti del nonno. I progenitori di Robert producevano il Vino già nel 1780 a Cosana (Kozana oggi Slovenia), negli anni successivi, le guerre e le necessità della mezzadria, obbligarono il bisnonno a stabilirsi a Giasbana, si costruì la casa, e curava un ettaro di terra, dove coltivava Tocai Friulano, Malvasia e Ribolla Gialla. Oggi, questa bella Azienda, completamente ristrutturata e rinnovata, ha, in vari appezzamenti, ben trenta ettari di cui diciotto a vigneto, e si è concentrata soprattutto sulla produzione dei grandi Vini del territorio, i bianchi Pinot Grigio, Friulano, Malvasia, Ribolla Gialla, Sauvignon, Chardonnay, e i rossi Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc.
I terreni sono i classici della zona del Collio, marne arenarie stratificate, il clima è mite e temperato, il mare dista solo una ventina di chilometri, gli impianti sono ad elevata densità , 5.500/6.600 Viti per ettaro, il metodo è quello del cordone speronato ( classico allevamento a spalliera che si sviluppa orizzontalmente in un cordone permanente) e il guyot (sul fusto della pianta vengono sistemati diversi fili orizzontali tra i pali, al più basso dei quali viene legato il capo al frutto mentre gli altri rami verticalmente ai fili superiori). In questo contesto, con una attenta lavorazione e con amorevole cura nascono nove Vini, tutti a Denominazione di Origine Controllata.
€13.20
Sauvignon
SauvignonDietro al nome Gradis’ciutta, località nel cuore del Collio da secoli generosa di ottime uve e marchio dell’azienda, c’è Robert Princic: l’anima di questa realtà in continua evoluzione, sempre attento alla qualità e alla genuinità dei suoi vini e sempre disponibile ad accogliervi nella sua cantina.
Supportato costantemente dagli instancabili genitori, Robert ha fatto crescere l’azienda agricola, ottenendo premi per i suoi vini e riconoscimenti personali, senza mai dimenticare il giusto equilibrio nel rapporto fra uomo e Natura.
Una filosofia che si riflette nel carattere dei vini e nell’approccio con gli altri
TERRITORIO
La diversa dislocazione dei nostri vigneti, e a differenti altitudini, ci permette di trovare terreni idonei a tutte le varietà bianche, siano esse quelle indigene presenti da sempre, Ribolla e Friulano, oppure le internazionali, come anche alle varietà a bacca rossa e a quelle che prediligono la pianura del Preval. A ciò si aggiungono i vari aspetti climatici, che influiscono sul microclima in cui crescono le nostre viti.
Molto spesso quando si parla di vini, si elogiano i “vigneron” francesi per aver creato e conservato nel tempo quella classificazione detta “cru”, che l’indimenticabile Gino Veronelli ripropose come necessità di «mantenere l’eccellenza delle denominazioni comunali». Pochi sanno che il 17 marzo 1787 fu emessa una circolare con la “Classificazione de’ vini prodotti nelle unite principate contee di Gorizia e Gradisca in riguardo alla loro bontà ”: una sorta di “cru” goriziani. Ebbene, le nostre uve provengono da località del Collio site nelle prime tre classi, su nove totali!
Se è ben vero quindi che “il genio del vino sta nel vitigno”, ovvero che quest’ultimo dà la principale impronta al vino, è altrettanto vero che il terreno esercita una grandissima influenza sui caratteri peculiari di questo “genio”.
Noi lavoriamo per produrre vini “geniali”
BIODIVERSITA’
Biocompatibilità . Viticoltura intelligente e attenta. Il vigneto è vita.
La Natura, con la sua prorompente bellezza, con la sua creazione mai monotona, eppure così armonica, sovrasta l’essere umano ed ogni vegetale che pure le appartengono. Ma è altresì vero che senza l’atto umano, in questo caso simile ad una realizzazione artistica, la vite sarebbe nulla più che una pianta infestante e rampicante, dei cui frutti si ciberebbero gli animali. Ma l’uomo l’ha domata, l’ha fatta crescere ad alberello, a pergolato, a festoni tra gelsi o tra alberi da frutto, e solo in tempi più recenti ha introdotto i filari con metodi come il cordone speronato e il guyot.
La potiamo, diradiamo i grappoli per concentrare zuccheri, colori ed aromi, vendemmiamo le uve e produciamo vini che – bevuti con moderazione – è dimostrato che hanno anche proprietà benefiche al nostro organismo, prevenendo diverse malattie. Perciò rispettiamo la Natura e conserviamo quell’equilibrio che si crea fra vegetazione spontanea e coltivazioni agricole: è così che riusciamo a racchiudere le fragranze della campagna, i profumi dei fiori di acacia e della frutta, i sentori di fieno, gli aromi dell’asparago o del sambuco, il sapore della terra in cui nascono i nostri vini.
https://www.gradisciutta.eu
SISTEMA DI ALLEVAMENTO: Coltivati a guyot con produzioni di 70-80 q.li/ettaro.
VITIGNO: Ottenuto al 100% da uva Ribolla gialla, il vitigno forse più antico del Collio, che taluni identificano con l’Evola degli antichi Romani. Al IV Congresso enologico austriaco, svoltosi a Gorizia nel 1891, si ritenne questo vitigno “il migliore di tutti e meritevole sotto ogni riguardo di ulteriore coltivazione, poiché le marne silicee o calcari che ivi dominano – le cosiddette opoche – (…) sono pel Ribolla giallo i terreni di predilezione”.
ALTIMETRIA: I vigneti da cui nasce questo vino si trovano nei vigneti di Ruttars e nei vigneti di Bukova nel versante sud ovest del Monte Calvario, ad un’altitudine di 180 metri s.l.m.
€13.20
Friulano
FriulanoTradizione e natura
La storia e le tradizioni, per noi dell’azienda agricola Ronco Scagnet, sono un patrimonio prezioso di cui ricordiamo costantemente il valore e l’importanza. La natura è la protagonista suprema del nostro operato; l’esperienza dei nostri padri ed il lavoro che quotidianamente portiamo avanti ci hanno insegnato ad amarla, a rispettarla, a capirne la complessità e ad apprezzarne le potenzialità .
Fondata nel 1910, fa della storia e delle tradizioni tramandate da padre in figlio, il suo punto di forza.
€11.50
Friulano
FriulanoAnno: 2021
Vitigni: Tocai
Alcol: 12% Vol.
Il Tocai Friulano presenta sentori olfattivi di pera e mela, freschi e accattivanti, grande ricchezza fruttata al gusto e una bella persistenza.Dal sapore asciutto, fresco e vellutato.
Vino dal colore giallo paglierino con riflessi verdi, si presenta al palato con una spiccata caratteristica di mandorla che lo rende delicato.
€11.80
Friulano Sequals
Friulano SequalsSincero e accogliente come il Friuli, questo vino simboleggia la tradizione più genuina della gente friulana, l’attaccamento alla storia e ai valori di una terra autentica.
Zona di produzione: Alpi Carniche dell’alta Grave Friulana
Composizione del suolo: Terreni sciolti e aerati, molto ricchi di sasso calcareo della Grave ( il caratteristico sasso di colore bianco “claps”), portato dalle esondazioni del torrente Meduna.
Sistema d’allevamento: guyot e casarsa con potature invernali rigorose e precisi interventi sulla vegetazione per il controllo della produzione e dell’apparato fogliare. Difesa dai parassiti secondo i moderni dettami della lotta integrata e massima attenzione per la gestione del suolo e per l’irrigazione.
€10.70
Chardonnay
ChardonnayCoda di Volpe Bianca
Coda di Volpe BiancaBenvenuti da Cantina Giardino
Siamo una cantina che dal 2003 produce vini comunemente definiti “naturali”,
usando uve di vitigni autoctoni, da vigne storiche, nel cuore dell’Irpinia,
culla dell’Aglianico, del Fiano e del Greco.
La nostra è una storia di amicizia, di passione per il vino e di voglia di fare la differenza
Cantina Giardino nasce ufficialmente nel 2003, ma già cinque anni prima, grazie all’intuizione di Antonio Di Gruttola, avevamo cominciato a vinificare (sperimentando) senza il ricorso alle biotecnologie.
L’idea era riuscire a fare un vino mediante fermentazione spontanea, senza filtrare, senza chiarificare e senza l’ausilio di solfiti.
Anni di prove e ricerche ci hanno confermato che quella poteva essere la strada giusta ed il ricorso alle vigne antiche sarebbe stata la chiave per arrivare ad ottenere vini sicuramente più interessanti.
L’azienda è nata grazie al supporto dei nostri amici storici che hanno creduto nel progetto e nelle competenze di Antonio, unico enologo e tecnico del gruppo.
€24.90
Pompei Bianco
Pompei BiancoAltitudine, Esposizione 230 – 250 m s.l.m., Sud – Sud/Est
Terreno Vulcanico – Sabbioso
Sistema di allevamento Spalliera a piede franco
POMPEI E IL VINO DEI ROMANI
SOLO DA UNA GRANDE UVA PUO’ NASCERE UN GRANDE VINO
La tradizione enologia della Campania ha origine antiche che risalgono ai tempi degli antichi Greci. Furono loro ad introdurre i semi della “vitis vinifera” e l’influsso della loro cultura è ancora oggi visibile in alcune tecniche di coltivazione e potatura.
Tuttavia furono gli antichi Romani a sviluppare appieno le potenzialità vinicole dei territori vesuviani impiantando tra l’altro le qualità di viti dette “Vesuvio” che secoli dopo daranno vita al famoso Lacryma Christi.
Pompei assunse un’importanza enologica molto elevata e divenne in breve tempo il punto di riferimento per il commercio di vino in tutto il mondo antico.
Negli scavi moderni sono state ritrovate molte vigne all’interno delle mura, per la maggior parte collocate nelle case in prossimità dell’anfiteatro.
I pompeiani avevano una profonda conoscenza dei segreti della coltivazione e della vinificazione.
Il vino era parte essenziale di ogni banchetto, per lo più diluito con acqua, calda o fredda a secondo i gusti e la stagione, e berlo puro non era considerato di buon gusto, sia perchè le cene abbondavano di brindisi, sia perchè all’epoca erano maggiormente alcolici.
I vini romani più pregiati venivano invecchiati, anche più di 100 anni, ma la maggior parte dei vini subivano una vera e propria “sofisticazione” con l’aggiunta di acqua di mare, spezie, gesso, profumi, ostriche tritate. Per un prodotto finale che era molto diverso dal nostro vino moderno.
A Pompei si produceva tra gli altri il “VINUM POMPEIANUM” che veniva invecchiato anche 25 anni.
Alcune famiglie pompeiane si erano specializzate nella viticoltura e facevano invecchiare nelle cantine le anfore di “mulsum”, un vino dolcificato con l’aggiunta di miele.
Tuttavia, sebbene il vino fosse per caratteristiche e gusto profondamente diverso dal nostro, è affascinante notare come tante conoscenze e tecniche utilizzate allora siano rimaste valide e molto simili a quelle che utilizziamo oggi.
L’esempio più evidente sono i “dolia”, recipienti di terracotta in cui veniva messo il vino, che nella fase di fermentazione, per controllare la temperatura, venivano interrati. Un uso del freddo, nel processo di vinificazione, molto simile a quello di oggi.
€18.20
Falanghiina del Beneventano
Falanghiina del BeneventanoQuesto vino rispetta la natura: le carte, gli inchiostri, le dimensioni, le quantità di vetro ed ogni materiale utilizzato per produrlo, vengono selezionati affinché abbiano il minor impatto possibile sull’ambiente. La scatola è prodotta con carta proveniente al 100% da maceri della raccolta differenziata dei comuni campani.
Veniamo da un luogo benedetto dal cielo e dall’affezione, talvolta dalla frenesia nel ricavarne sostentamento , dove un argine di pietre a secco si erge a difendere la vita di un solo albero.
Veniamo da un luogo che ha avuto e che ha ancora bisogno di tenerezza dove un solo filare di vigna è il pentagramma di uno spartito del canto di millenni , il canto di uomini e donne che un tempo chiamavamo tristi.
Quegli uomini e quelle donne provano a camminare su questa terra leggeri, evitando di scalfire il destino , come il vento l’accarezzano con un canto di ringraziamento.
Questi uomini e queste donne ora dirigono la voce verso una passione diversa un nuovo modo di essere cilentani e ridono perché ridere è una preghiera alla vita.
Chi siamo
La nostra è una storia in divenire.
Un legame leggero tra passato e presente.
Una storia che nasce da sogni.
Una storia che è unione di affetti,amicizie e condivisioni,comprensioni e incomprensioni…
Un eco di lingue e di culture giunge in questo angolo di terra perché spinto dal bisogno o solo dalla curiosità .
Uniti sul limpido tappeto della cadenza cilentana accenti d’arabo, di polacco talvolta di scozzese, australiano, argentino, si mescolano in un unico coro che poi si libera in armonia.
Quello che produciamo è il nostro frutto , lo generiamo nella celebrazione della terra, la nostra, con i suoi ritmi, i suoi tempi e con le sue stagioni…
http://www.viticoltorideconciliis.com/index.html#
€10.90
Bianco Basilicata Re manfredi
Bianco Basilicata Re manfrediUn vino minerale, ma molto morbido. Incuriosisce per il blend di uve utilizzate – Muller Thurgau e Traminer Aromatico – vitigni tipicamente nordici che in Basilicata hanno trovato un terroir ideale. Suoli vulcanici, e forti escursioni termiche esaltano l’aromaticità delle uve attribuendo stile inconfondibile e avvincente al Re Manfredi Bianco.La cantina
€12.50
Trebbiano d’Abruzzo (TRIPLE AAA)
Trebbiano d’Abruzzo (TRIPLE AAA)Annata:
Vitigni: 100% Trebbiano
Alcol: 13.5%
Giallo paglierino, al naso sprigiona un bouquet di frutti gialli ed erbe aromatiche. Al palato, si apre con grande freschezza e sapidità e buona struttura. Si sviluppa su evidenti note fruttate chiudendo con grande slancio minerale, armonico e persistente. Grande piacevolezza gustativa.Affinamento in bottiglia in cantina.
€39.20
Machaon Abruzzo Pecorino Dop Fermentazione Spontanea
Machaon Abruzzo Pecorino Dop Fermentazione Spontanea€13.50
Machaon Abruzzo Pecorino Dop Fermentazione Spontanea
Machaon Abruzzo Pecorino Dop Fermentazione SpontaneaAnnata: 2018
Vitigni: 100% Pecorino
Alcol: 13.5%
Colore: giallo paglierino brillante con riflessi dorati
Profumo: agrumi, fieno, fiori secchi e anice
Sapore: minerale, armonico, molto persistente, sapido
Vendemmia: manuale
Epoca di vendemmia: metà settembre
Vinificazione: fermentazione alcolica senza le bucce in serbatoi di acciaio inox con lieviti indigeni; fermentazione malolattica svolta
Filtrazione: non svolta
Epoca di imbottigliamento: 10/12 mesi dopo la vendemmia
Affinamento: in bottiglia
Scheda tecnica
Tipologia terreni: argillosi e calcarei
Sistema di allevamento: guyot
Resa uva per ettaro: 90 q.li
Vendemmia: manuale
Epoca di vendemmia: metà settembre
Vinificazione: fermentazione alcolica senza le bucce in serbatoi di acciaio inox con lieviti indigeni; fermentazione malolattica svolta
Filtrazione: non svolta
Epoca di imbottigliamento: 10/12 mesi dopo la vendemmia
Affinamento: in bottiglia
€13.50